Ospedale di isernia

Pronto soccorso, soluzione tampone con medici di altri ospedali. Ipotesi turni di notte con unico dottore

Con due dottori in servizio a Campobasso e ad Agnone e un altro del Veneziale si riuscirà a tamponare la gravissima emergenza determinata dal forfait di tre operatori in quarantena per il covid. Il primario del pronto soccorso Pastore: "Situazione vicina al collasso, non so nemmeno se riusciamo a terminare la settimana"

Un medico del Cardarelli, uno di Agnone e un dottore del reparto di Medicina dello stesso Veneziale: grazie alla loro disponibilità sarà possibile organizzare per qualche altro giorno i turni di lavoro al pronto soccorso dell’ospedale di Isernia. Il reparto sta vivendo l’ennesima emergenza dopo le infezioni da coronavirus riscontrate in tre medici.

“Siamo riusciti a stento – e non so ancora se riusciremo a terminare la settimana – a organizzare i turni grazie all’apporto dato da un collega di Campobasso, ad un turno garantito da un collega di Agnone e un altro mezzo turno garantito da un collega della Medicina. La situazione è davvero critica: non abbiamo risposte e non sappiamo dove mettere le mani di fronte a questa situazione di collasso”. Sono le parole del primario del pronto soccorso del ‘Veneziale’, Lucio Pastore: la disponibilità dei tre dottori consentirà di tamponare la carenza di personale medico che si protrae da alcuni giorni nell’ospedale di Isernia.

Ma non basta: “Dieci anni fa, con la rottamazione, i medici andati in pensione non sono stati sostituiti a causa del blocco del turn over (imposto alle Regioni in piano di rientro come il Molise, ndr). Gli ospedali non possono reggere senza personale”.

Chi resta in corsia affronta turni sovrumani e sacrificanti perchè, aggiunge Pastore, “sono saltati tutti i criteri europei, si va oltre le 12 ore. In queste condizioni corrono rischi sia gli operatori che i pazienti”.

In Molise dovrebbero tornare i medici militari: “Sappiamo che il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano era d’accordo con questa soluzione, alla luce dell’esperienza maturata durante la campagna vaccinale, e non a chiamare i medici di Emergency. Non sappiamo però se il presidente e commissario alla sanità Toma ha fatto richiesta al Ministero della Difesa per l’autorizzazione e l’invio di questo personale”.

Alla luce della carenza di personale potrebbe essere ridotto anche il numero di camici bianchi all’opera per i turni di notte al Veneziale:L’unica ipotesi proposta da Asrem è l’impiego di un solo medico per i turni notturni, invece di due. Quindi chi svolge attività aggiuntiva non presterà servizio al pronto soccorso. Senza dimenticare che abbiamo mediamente più di 60 anni e diventa assurdo pretendere questo. Infine, in corsia ci sono medici venezuelani che potrebbero avere problemi nella comprensione e il front office con i pazienti a causa della lingua”. Quindi, l’auspicio del primario del pronto soccorso di Isernia, “speriamo che la diffida della Cgil possa accelerare una soluzione anche per questa emergenza”.

commenta