L'Ospite

L'ospite

Passò oltre

di don Mario Colavita

 

Forse è bene ridirlo con calma e in modo chiaro: l’essenza del cristianesimo è l’Amore. Non un amore ideale, fantastico, perfetto, una sorta di dolci parole che smuovono per un istante le nostre cellule grigie, no, l’amore cristiano è qualcosa di concreto, di solido che si tocca e si sperimenta.

Del resto la più grande lezione Dio ce l’ha data con l’incarnazione. Il Figlio si è incarnato nel seno di Maria divenendo uomo come noi.

L’incarnazione è per noi un mistero di fede ma anche un principio pastorale, una sorta di azione che sul modello di Dio scende tra di noi. Il nostro, allora, di Dio non è uno che se ne sta in cielo a godersi le vicende belle e brutte degli uomini, il nostro è un Dio tra e con gli uomini.

Nel libro del Deuteronomio registriamo un consiglio di sapore sapienziale circa Dio e la sua parola: “Questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” (Dt 30,14).

La Parola di Dio aiuta, stimola ad essere pratici nell’amore, ad agire nella vita secondo i comandamenti di Dio.

Il salmo 18 con molta semplicità canta che la legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima, rende il cuore felice e rende saggio il semplice.

C’è un’icona che aiuta il credente a capire l’essenza del cristianesimo e a tenerlo lontano dalle derive ideologiche: è quella del buon samaritano.

La parabola che ben conosciamo è per noi, chi l’ascolta non può far a meno di proseguire il consiglio di Gesù: amare il prossimo!

Il samaritano buono non si è fatto da sé, è l’uomo che accogliendo la Parola di Dio, si impegna ad agire come Cristo.

Oggi è non affatto facile mettere in pratica questo passo del vangelo, l’individualismo e la singolarità hanno soffocato l’alterità e la prossimità riducendo di molto dall’orizzonte e la prassi dell’amore cristiano.

Nella parabola c’è una frase che fa riflettere: passò oltre. Un sacerdote, vide l’uomo bisognoso, mezzo morto sulla strada, e passò oltre.

Vede l’uomo e va oltre, è forse una persona crudele e insensibile? No, peggio è una persona religiosa. Per una persona religiosa i doveri verso Dio vengono prima di quelli verso gli uomini. Cosa è più importante il bene di Dio o il bene del prossimo, per le persone religiose è più importante le cose di Dio e le prescrizioni legali.

Nella parabola Gesù esalta il samaritano, considerato dagli ebrei osservati una sorta di eretico un bastardo in fatto di sangue, quest’uomo ebbe compassione dell’uomo mezzo morto. Ora la compassione nel vangelo è sola di Dio per gli uomini c’è la misericordia. A significare che quest’uomo ritenuto “diverso” si comporta da Dio.

La parabola di Gesù è ancora applicabile alla nostra situazione in un mondo globalizzato feroce e avido di guadagno. Per noi occidentali queste parole ci mostrano quanto siamo distante dalla logica di Dio, con le nostre ideologie e gli stili di vita abbiamo dato risalto al potere, al profitto, abbiamo distrutto i criteri morali così che la corruzione e la volontà priva di scrupoli diventano qualcosa di ovvio (Benedetto XVI).

L’insegnamento di Gesù ci riporta al vero Dio e all’essenza del cristianesimo che vede nell’amore concreto all’uomo il fiorire delle parole di Gesù: “Và e anche tu fa così”.

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