Storia di un padre single e di sua figlia adottata

Luca racconta Alba e la disabilità nel suo romanzo d’esordio: “Abbattete le barriere mentali e salvate il valore del villaggio”

Per il secondo appuntamento di Scrittori al Parco, Luca Trapanese ha portato il suo “Le nostre imperfezioni”. Tra spunti tratti dal suo romanzo e la sua vita da assessore, ha raccontato la vita con Alba, bimba down adottata nel 2018

Romanzo e vita vera si sono intrecciati più e più volte. E non poteva essere diversamente visto che la sua vita potrebbe essere un romanzo, un bellissimo romanzo, e visto che in quel romanzo c’è anche la sua vita. Una vita a contatto diretto con la disabilità, con cui ogni giorno convive da quando era un adolescente.

Nel secondo appuntamento di Scrittori al Parco, dopo il libro del dottor Pierdante Piccioni da cui nasce Doc-La serie, nell’area all’aperto del Macte di Termoli Luca Trapanese ha presentato il suo romanzo d’esordio “Le nostre imperfezioni” e ha dialogato con Tina De Michele. All’appuntamento, organizzato dalla Casa del libro di Termoli e sostenuto dal Comune di Termoli e anche dal pastificio La Molisana, hanno partecipato in tanti in una location che ben si presta ad incontri e confronti di questo tipo, tornati ad essere apprezzati dopo la pandemia.

Luca Trapanese

Luca Trapanese, 46 anni assessore al Welfare del Comune di Napoli, nel 2018 ha adottato Alba, una bimba affetta dalla sindrome di down. “Avevo voglia di abbracciare la vita – spiega in apertura dell’incontro – quando incontri la malattia o scappi o te la porti dietro per tutta la vita. Per me l’incontro con la malattia ha avuto inizio quando avevo 16 anni ed avevo un amico malato, aveva un melanoma che dopo un anno se lo é portato via. Alba é stata una scelta a cui sono arrivato ben consapevole, formato e pronto, non é stato un gesto di carità, é una cura prendersi cura degli altri, non solo per chi la riceve ma anche per chi la fa”.

Nel suo romanzo si intrecciano tanti valori e tanti elementi su cui riflettere: l’amicizia, la disabilità, la scoperta della disabilità, la convivenza e anche gli stereotipi. I protagonisti del suo romanzo, Pietro e Livio, fanno il Cammino di Santiago e lì Livio scopre che Pietro é disabile. “Anche io l’ho fatto due volte e lo auguro a tutti perché è una esperienza unica. Io ero in seminario, poi l’ho lasciato. Lì capisci che le barriere architettoniche e quelle mentali devono essere abbandonate”.

Nel 2007 ha creato la Onlus ‘A ruota libera’ con cui aiuta i ragazzi disabili e le loro famiglie. “In questi anni da assessore ho anche capito che abbiamo perso il valore del villaggio, quando i figli sono di tutti, i vicini sono di tutti e tutti si aiutano. Forse nei piccoli centri esiste ancora, ma nelle grandi città si é perso ed é un peccato”.

Luca Trapanese

Tanti gli spunti di riflessione nati a partire dal romanzo e dalla sua vita attraverso le leggi italiane sull’adozione e sulla disabilità, la vita attuale, la quotidianità. Poi sul tema leggi e diritti, una piccola vocina in prima fila ha preso la parola: “In una chat di amici una bimba ha fatto una battuta con uno sticker sulla legge 104, io le ho detto che non deve farlo più altrimenti uscirà da questo gruppo”. “Bravissima – ha commentato Luca – puoi educare la tua amica, nel senso bello della parola, perché magari lei lo ha fatto senza conoscere e tu puoi spiegarle. L’Italia ha la legge 104 che l’Europa ci invidia, ma tanti paesi europei sono avanti rispetto a noi, la politica é rimasta indietro, anche se la legge per l’adozione ai single é del 1983”.

E proprio sugli stereotipi ha concluso: “La tradizione qual é se non nell’amore? Io e Alba siamo una famiglia tradizionale, abbiamo nonni, zii, cugini”.

Luca Trapanese
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