Scontro fraticida

Lo strano caso della ‘nuova’ Democrazia Cristiana in Molise: guerra per il simbolo e nomine contestate

Lo scontro tutto molisano in un partito che ha fatto la storia della Repubblica Italiana e che sta vivendo una lunga e tormentata fase di ricostruzione accompagnata da sentenze dei tribunali. Sullo sfondo l'imminente avvio della campagna di tesseramento e la leadership per il voto del 2023

Quante Democrazie Cristiane esistono? Una domanda lecita alla luce di quello che sta accadendo in Molise, da giorni palcoscenico dello scontro tra due persone che sostengono, carte alla mano, di essere i veri coordinatori regionali del partito dello scudo crociato: Gabriele Pazienza da una parte, Francesco Ludovico dall’altra. Il primo, classe 1952, nato a San Severo (provincia di Foggia) ma residente a Termoli; il secondo 35enne campobassano.

La lite tra i due si trasforma in una sorta di spy story. Tutto è cominciato sabato scorso quando alla nostra redazione è arrivato un comunicato stampa (Molise Dc il mittente) per annunciare la nomina di Ludovico a coordinatore della Democrazia cristiana per il tesseramento in Molise. Nomina ricevuta dall’avvocato Antonio Cirillo della commissione di garanzia per il tesseramento con sede a Caserta.

La notizia viene smentita due giorni dopo da Gabriele Pazienza, il vero coordinatore regionale per l’Abruzzo e il Molise nonchè presidente nazionale e legale rappresentante del partito come scritto nel verbale dell’assemblea che si è svolta il 24 ottobre 2020 (documento che potete leggere integralmente qui). Trascorrono poche ore e in redazione arriva una nuova smentita da parte di Francesco Ludovico.

Cosa sta succedendo? Questa storia ingarbugliata nasce all’interno del travagliato processo di ricostruzione della Democrazia Cristiana, partito storico e che ha a lungo governato nel nostro Paese. La ‘balena bianca’, come è stata definita dal giornalista Giampaolo Pansa proprio per il gran numero di consensi, è andata incontro al declino e nel 1994 venne sciolta da un gruppo di dirigenti del partito. “Quello scioglimento è stato poi giudicato illegittimo” e “attualmente esiste un gruppo legittimato dalle sentenze del Tribunale”, spiega Antonio Di Rocco, ex assessore e storico esponente della Dc in Molise.

Si è pronunciata la Cassazione che ha riconosciuto a livello giuridico il gruppo ufficiale che fa riferimento Gabriele Pazienza che si è dotato anche di un sito web (www.democraziacristianastorica.it). “Il XIX Congresso della DC, il 24 ottobre 2020, ha eletto segretario politico nazionale il professore Luciani e il sottoscritto – sottolinea Pazienza – presidente nazionale (con modifica di statuto approvate in sede congressuale) e legale rappresentante, oltre ad eleggere tutti gli organi interni al partito. Contro l’esito del congresso è stato presentato ricorso al Tribunale di Roma rigettato con ordinanza del 25 gennaio 2021“.  In più, aggiunge il presidente nazionale della Dc, “il 6 aprile 2022 anche l’agenzia delle Entrate, riconoscendo la legittimità giuridica e la continuità della Storica Democrazia Cristiana fondata da Alcide De Gasperi e don Luigi Sturzo, ci ha restituito lo storico codice fiscale assegnato nel 1980 alla DC”.

A sostegno delle sue ragioni Ludovico ha inviato alla nostra redazione la comunicato stampa della Commissione di Garanzia per il Tesseramento Nazionale firmato dal presidente Sabatino Esposito e la nomina a coordinatore  firmata dall’avvocato Cirillo e inviata dalla sede di Caserta.

Il clima insomma è piuttosto arroventato mentre il gruppo che fa capo a Pazienza annuncia l’avvio della fase congressuale e la campagna di tesseramento dei cittadini per ampliare la platea di iscritti: attualmente la Democrazia cristiana in Molise annovera solo 150 tesserati. A livello nazionale il voto dei cattolici è fortemente disperso: secondo l’ultima analisi di Nando Paglioncelli (Ipsos), è diviso tra Pd (27,1%), Fratelli d’Italia (18,3%), lega (15,3%) e Forza Italia (11,8%).

commenta