Fra lavoro e nuove idee

Il Cosib sposa il Festival del Sarà: “Vogliamo far conoscere a tutti ciò che fanno le nostre aziende”

Il presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale della valle del Biferno spiega la scelta di diventare partner della rassegna che torna dal 22 al 24 luglio in Piazza Duomo a Termoli. "Vetrina importantissima, lì è nata l'idea dell'Innovation Lab"

Un’idea dal potenziale grande futuro per Termoli e l’intero Molise ha visto la sua genesi proprio nell’ambito del Festival del Sarà 2021. Già questo dovrebbe spiegare perfettamente la funzione e la grande potenzialità della rassegna ideata da Antonello Barone che dall’anno scorso ha trovato nel Consorzio industriale della Valle del Biferno un partner di primo livello. A confermarlo è Roberto Di Pardo, presidente del Cosib dal novembre 2020, in vista del triplo appuntamento in Piazza Duomo dal 22 al 24 luglio col Festival del Sarà 2022.

 Presidente Di Pardo, il Cosib ha rinnovato la sua partecipazione al Festival del Sarà dopo il debutto del 2021. Come si è arrivati a questa collaborazione e cosa può portare?

“L’anno scorso ho incontrato per la prima volta Antonello Barone che mi parlò del Festival e della Gigafactory di Stellantis. Io ero in ottimi rapporti coi vertici dello stabilimento e lui mi fece presente che in tutti questi anni c’era sempre stato un certo distacco fra l’azienda e il territorio”.

Nacque così l’idea di far salire sul palco Davide Guerra, direttore dello stabilimento.

“Sì, Antonello mi chiese la disponibilità di un dirigente e riuscimmo ad avere la partecipazione di Davide Guerra. La collaborazione nasce quindi con l’idea di far conoscere meglio Stellantis alla città di Termoli. Ma c’è anche un’altra idea”.

Quale?

“Aprire il Cosib alla città e al territorio. Per questo vogliamo coinvolgere più società e stiamo pensando a eventi simili per far conoscere le aziende e ciò che fanno a Termoli. Le chimiche ad esempio, sono percepite male. E invece sono fabbriche sicure e ciò che producono è molto utile alla vita di tutti noi”.

Quanto è stata utile la prima partecipazione del Cosib al Festival del Sarà?

“Moltissimo. Innanzitutto per la città di Termoli apre uno scenario importante già solo per il turismo, considerato i personaggi del mondo dell’industria o del giornalismo che ci sono. Per noi ritengo sia una vetrina molto utile, non tanto per quanto accade sul palco, ma per ciò che succede nel backstage prima e dopo l’evento. Si entra in contatto con attività industriali, manageriali, campi che riguardano anche noi”.

L’anno scorso c’era anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

“Ho avuto il piacere di parlare con lui e con il suo assessore al Bilancio. Abbiamo dialogato del Tecnopolo di Bologna e da quella esperienza abbiamo iniziato a pensare alla realizzazione dell’Innovation Lab al Nucleo Industriale. Quei momenti di confronto restano, conosci delle persone che non sono persone qualsiasi. Sei lì ad apprendere ed è importante che realtà come il Consorzio si aprano alla cittadinanza”.

Anche per il ruolo di coinvolgimento delle aziende?

“Certo, è importantissimo che La Molisana abbia deciso di stare sul territorio alla luce dell’investimento che sta facendo a Termoli. E poi Team System, la prima softer house per le aziende in Italia. Credo non ci sia azienda migliore per un festival in cui si parla di futuro”.

 

Volgendo lo sguardo alle attività industriali, quello attuale è sicuramente un momento delicato. Che futuro intravede?

“Lo scenario economico internazionale è in stallo, basti pensare che anche gli e-commerce stanno avendo un 70% di vendite in meno. Questo perché le famiglie a causa del caro energia e dell’aumento dei prezzi hanno meno denaro da spendere”.

 

La causa principale è legata alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina?

“Nel secondo semestre del 2021 c’era stato molto fermento. Poi la guerra, il caro energia, la difficoltà di reperire materiali dovuta al Superbonus 110 hanno creato questa condizione di stallo. Spesso le aziende non riescono a soddisfare gli ordini perché hanno grossissime difficoltà a reperire i materiali”.

 

Quello della logistica potrebbe essere uno dei settori di maggiore sviluppo futuro?

“Sì perché siamo favoriti dalla posizione geografica. Da Termoli è possibile collegare velocemente Ancona e Pescara a Nord, Foggia e Bari a Sud, Napoli e Roma sul Tirreno. Però al momento anche i grandi colossi della logistica ambientale, che sono aziende che tutti vorrebbero perché non inquinano e danno buona occupazione, sono in fase di ragionamento”.

 

Tuttavia esistono anche condizioni favorevoli.

“Abbiamo la Zes e siamo tornati a essere Obiettivo 1 in Europa (investimenti facilitati in aree sottosviluppate, ndr). Però per la Zona Economica Speciale siamo molto indietro a causa di ritardi burocratici. Bisogna capire come essere attrattivi. Detto questo, due società hanno manifestato l’intenzione di comprare dei terreni per fare degli investimenti, una delle quali intende raddoppiare l’attuale stabilimento”.

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