Un problema nazionale

Emergenza cinghiali, assessori all’agricoltura in coro: “Governo immobile ma non ci fermeremo”

Una battaglia che unisce tutti i territori italiani. Cavaliere: “Da una parte della politica ambientalismo esasperato che si tramuta in menefreghismo”. A Roma conferenza stampa congiunta presso la Conferenza delle Regioni. “Servono proroghe all’attività venatoria e piani di controllo nelle zone sottratte alla caccia. Due mesi fa è stato approvato un emendamento che non si è mai tradotto in decreto legge”.

Guerra in Ucraina, covid, emergenza legata alle risorse energetiche. E dulcis in fundo la proliferazione incontrollata dei cinghiali. Una crisi vera e propria per il mondo agricolo e non solo, visto che aumentano sempre di più gli incidenti legati alla forte presenza degli ungulati e si sta diffondendo in alcune regioni la cosiddetta peste suina.

Ecco perché gli assessori all’agricoltura di tutte le regioni d’Italia hanno deciso di lanciare un grido d’aiuto, l’ennesimo, attraverso una conferenza congiunta, alla quale ha preso parte anche il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini: “Oggi serve una norma nazionale di fronte a oltre due milioni e trecentomila cinghiali e a una perdita di 800mila ettari di terreni soprattutto nelle aree interne. Bisogna allargare il periodo della caccia e creare un monitoraggio utilizzando le persone che hanno un porto d’armi per evitare danni ulteriori”.

“In questi anni ci sono state fatte promesse mai mantenute sulla necessità di rivedere la legge 157 del 1992, ormai obsoleta – spiega l’assessore all’agricoltura del Molise Nicola Cavaliere –. Abbiamo cercato ogni strada sul piano istituzionale e politico, due mesi fa è stato approvato un emendamento interministeriale che prevedeva due cose: la proroga dell’attività venatoria di due mesi, l’intervento con i piani di controllo nelle zone sottratte all’esercizio del piano venatorio, lì si annidano tanti animali”.

Assessori agricoltura emergenza cinghiali

Purtroppo il Governo non ha dato ancora risposte, “negli ultimi due mesi non abbiamo saputo più nulla, l’emendamento non è stato tradotto in decreto. Siamo stanchi, c’è un menefreghismo da una parte della politica che ha un ambientalismo esasperato, è impossibile andare avanti così. Non ci fermeremo qui, questo è sicuro”.

Ventuno assessori che rappresentano gli agricoltori e che lanciano un grido d’allarme unanime, al di là delle posizioni politiche. L’assessore veneto Caner parla di “situazione ormai insostenibile. I cinghiali hanno invaso il nostro Paese creando danni incredibili all’agricoltura ma anche attacchi alle persone, come accaduto in Liguria. In ballo c’è la sicurezza per l’uomo, per non parlare della peste suina che rischia di coinvolgere allevamenti di maiali e creare qualcosa di disastroso”.

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