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De profundis per il Punto Nascite di Termoli: rassegna le dimissioni il dottor Molinari

Il primario, da 11 anni facente funzione, ha rassegnato le sue dimissioni all'Asrem e da metà ottobre circa lascerà il reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Timoteo. "Destino segnato", il commento amaro - e arrabbiato - del Comitato che da 9 anni si batte per l'ospedale termolese

Il primario facente funzioni del reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Timoteo di Termoli ha rassegnato le sue dimissioni. Ultimi tre mesi di lavoro nel nosocomio adriatico per il dottor Dino Molinari: stante i 90 giorni di pre-avviso, a metà ottobre circa il professionista medico lascerà il suo incarico presso la Asrem.

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Una notizia che finisce per legarsi indissolubilmente con quella sul futuro del Punto Nascite termolese, da tempo sotto la scure della giustizia ma anche della programmazione sanitaria molisana. Il Pos 2022-2024, tanto per intenderci, non prevede la presenza di un punto nascite nel nosocomio (periferico) termolese. “Il Punto nascite è sentenziato, non ha futuro e questo non da ora ma da quando non si chiese la deroga (quella al decreto Balduzzi, che prevede un minimo di 500 parti all’anno per tenere in vita un punto nascite, ndr) per tenerlo aperto”, così il presidente del Comitato San Timoteo Nicola Felice.

La conferma arriva dallo stesso dirigente medico tramite terze persone. Fonti ben informate riferiscono che il dirigente medico, da 11 anni in servizio come facente funzioni (e dunque non come primario vincitore di concorso), non si trovava nelle condizioni di poter svolgere il suo ruolo, al meglio come avrebbe voluto. Arcinote, poi, le enormi difficoltà del reparto che da alcuni mesi, peraltro, vive con lo stop già decretato ai trasferimenti neonatali tra il nosocomio adriatico e l’ospedale Cardarelli. Motivo: non c’è abbastanza personale per ‘distaccarlo’ sulle ambulanze.

Il dottore avrebbe fatto recapitare all’Azienda sanitaria le sue dimissioni lo scorso 14 luglio. Dunque tra tre mesi – dopo tantissimi anni di servizio – il dirigente medico non opererà più nel reparto di Termoli.

Un’agonia, quella del reparto di ‘mamme e bimbi’, che getta un’ombra sinistra sul futuro dell’ospedale tutto e che appare quasi come un presagio di ciò che avverrà negli altri reparti. Un po’ come successo al Vietri di Larino, svuotato a mano a mano e divenuto – oggi – un ospedale di comunità. “Da tempo lo diciamo. Reparti in cui non si fanno concorsi per primari non attraggono specialisti, e muoiono. Perchè un giovane medico dovrebbe venire qui, dove il destino è segnato?”, le parole amare di Felice, presidente del Comitato che proprio oggi, 19 luglio, compie 9 anni dalla sua fondazione.

L’ingegnere Felice ricorda poi le altre difficoltà, quella cronica di Emodinamica, quelle estemporanee di Ortopedia (dove un medico ha contratto il Covid pertanto il responsabile del reparto ha disposto lo stop dei ricoveri con contestuale trasferimento al Cardarelli). “Assurdo, peraltro, oberare così il 118 che deve fare continuamente questi trasferimenti. In questo periodo poi…”. Mandare un professionista qui da un altro ospedale, la soluzione prospettata. Evidentemente non presa in considerazione dalla dirigenza dell’Azienda sanitaria che, inoltre, ha di recente destinato a Isernia – e non a Termoli – un ginecologo neo assunto.   (rm)

 

 

 

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