Le reazioni nel day after

Crisi di Governo, M5S Molise: “Inevitabile ma non crediamo al voto anticipato. Per noi Pd resta alleato”

Le reazioni dei pentastellati molisani alla crisi: "Ignorate le nostre proposte, era inevitabile la rottura". La parlamentare di Italia Viva Giusy Occhionero rilancia la petizione di Matteo Renzi per chiedere al premier di restare a Palazzo Chigi, mentre il senatore ex M5S Fabrizio Ortis: "spero che questa crisi porti al voto". A monitorare la situazione anche il Pd: lo strappo potrebbe decretare anche la fine dell'alleanza

Un consiglio nazionale per provare a trovare una posizione comune tra ‘falchi’ e ‘colombe’. Il giorno successivo allo strappo con il governo e il suo capo, Mario Draghi (che dopo le dimissioni respinte dal Quirinale mercoledì prossimo si presenterà in Parlamento), nel Movimento 5 Stelle è il momento del confronto interno. Giuseppe Conte ha incontrato la delegazione M5S al governo. In giornata è trapelata anche l’ipotesi del ritiro degli esponenti pentastellati (Federico D’Incà, Stefano Patuanelli e Fabiana Dadone) dal Consiglio dei Ministri. Ipotesi su cui non c’è accordo.

Anche in Molise i pentastellati stanno monitorando l’evoluzione delle vicende nazionali che a loro dire non dovrebbero portare al voto anticipato, ma potrebbero pregiudicare l’alleanza col Partito democratico. L’intesa, soprattutto in vista delle prossime Regionali, resta un punto fermo per i consiglieri di Palazzo D’Aimmo. Gli stessi che forse si aspettavano l’esplosione della crisi di Governo, il quale ha ignorato – ne sono convinti – le istanze poste da M5S su una serie di questioni: salario minimo e reddito di cittadinanza, ad esempio.

Patrizia Manzo, la più votata alle Regionali 2018 ed esponente di primo piano del Movimento, spiega: “Innanzitutto non mi aspettavo una reazione del genere, il premier aveva comunque dichiarato che senza il MoVimento 5 stelle non sarebbe andato avanti. Del resto, quando Renzi ha fatto cadere il governo Conte 2, il MoVimento 5 stelle ha posto le basi per un’ alleanza progressista e è stato determinante per far nascere l’attuale esecutivo. Essendo composto da varie anime, la convivenza all’interno del governo Draghi è stata sempre complicata, un governo con più anime può favorire lo scontro tra le stesse anime che lo sostengono. Lo abbiamo visto anche sul superbonus, misura proposta dal Movimento 5 stelle e che, pur avendo creato sviluppo e risparmio per gli italiani ha provocato una lotta continua”. Sulla crisi sottolinea: “Al premier Draghi avevamo posto dei punti su cui non volevamo tirarci indietro e che per noi sono dei pilastri del piano di ripresa e resilienza. Ecco perchè questa volta abbiamo deciso di non partecipare al voto.

Trovo giusto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia respinto le dimissioni di Draghi che comunque ha una maggioranza in Parlamento. Vediamo che succederà mercoledì e vediamo anche cosa succederà al nostro interno anche alla luce del Consiglio nazionale di oggi che ha inviato un confronto interno importante. Voto anticipato? Credo di no, ma aspettiamo mercoledì”. Sull’alleanza col Pd, Patrizia Manzo chiarisce: “Noi continueremo su questa linea, porteremo avanti un confronto sul territorio non solo con il Pd, ma anche con altri soggetti e con i movimenti civici per creare un’alleanza progressista. In Molise dobbiamo creare un’alternativa al centrodestra e a tutti quelli che hanno governato con Donato Toma”.

“Non c’è stata una volontà di far saltare il banco a prescindere – osserva a Primonumero Angelo Primiani, vice presidente del Consiglio regionale in quota M5S – e questo dimostra la differenza del voto espresso alla Camera e quello espresso al Senato”, dove i 5 stelle non hanno votato la fiducia sul Dl Aiuti provocando la crisi. “Auspicavamo un’apertura da parte del premier Draghi sui temi che abbiamo posto, ma c’è stata totale chiusura. Da questa vicenda emerge un dato politico inequivocabile: noi abbiamo mantenuto la barra dritta e abbiamo mantenuto fede agli impegni presi con il governo Draghi rimettendoci anche in termini di consensi elettorali. Dopo aver sostenuto per un anno e mezzo l’esecutivo, non abbiamo ricevuto risposte sugli argomenti che abbiamo posto. Oggi ci chiedono di essere responsabili quelle stesse forze che non hanno votato il Pnrr nel governo Conte 2: mi riferisco alla Lega, a Fratelli d’Italia e a Matteo Renzi. Quindi non possiamo tollerare che oggi ci definiscano irresponsabili. Ci aspettiamo da Draghi dei segnali concreti sul taglio del cuneo fiscale, sul salario minimo e sull’aumento dei soldi nelle buste paga dei lavoratori perché si preannuncia un autunno difficile. Il voto anticipato? Se c’è un governo che non riesce a governare perché mancano i numeri bisogna andare al voto”.

Anche per Fabio De Chirico “quella sul termovalorizzatore di Roma è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I ministri M5S non sono mai stati tenuti veramente in considerazione all’interno del governo. Quindi, condivido questo percorso che non considero strumentale e volto a recuperare il consenso elettorale. Nel corso delle ultime settimane ci sono state una serie di azioni che hanno danneggiato il MoVimento 5 stelle e in ultimo l’uscita di Luigi Di Maio che ha creato un gruppo parlamentare autonomo col sostegno di Draghi. Non so cosa succederà mercoledì, ma credo che si sia arrivati al punto critico. Il voto anticipato? Non credo che accadrà, i numeri in Parlamento per costituire una nuova maggioranza ci sono. Qui in Molise noi comunque stiamo continuando a lavorare per formare un gruppo importante e vincere le elezioni regionali in alleanza con il Pd, anche se in questo momento dipende forse più da loro la decisione sull’alleanza anche in base alle indicazioni che arrivano da Roma”.

GLI ALLEATI DEL PD

Sulla rottura dell’alleanza con M5S dopo lo strappo a Roma preferisce glissare il capogruppo Micaela Fanelli, in sintonia con il segretario nazionale Enrico Letta. Il Pd è indirettamente investito dalle vicende pentastellate per l’alleanza in corso di costruzione tanto a Roma quanto in Molise. La prossima primavera si voterà sia per le Politiche che per le Regionali e l’accordo tra dem e grillini è ad un bivio. Il commento della consigliera dem è improntato alla massima cautela: “Il Paese ha bisogno di un governo stabile per affrontare le gravi questioni che si prospettano a settembre: il rincaro del costo della vita, l’aumento dei prezzi. Oggi ai cittadini non serve instabilità, ma una buona legge di bilancio”.

GLI EX M5S

“Splendida notizia: Draghi si dimette. Ora subito al voto”, il commento del senatore Fabrizio Ortis che ha lasciato il Movimento quando ha deciso di appoggiare il governo Draghi. In un secondo post il parlamentare molisano lancia messaggi ai suoi ex ‘compagni’: “In un paese democratico, una forza politica che non è d’accordo nel fare costruire un inceneritore al centro di Roma, ha tutto il diritto di contrastare i provvedimenti contenuti in un disegno di legge e di uscire dall’aula. Ben fatto! Cosa succederà ora? Gli scenari sono tanti, anche perché ministri, sottosegretari e parlamentari sono saldamente ancorati alle loro poltrone. Spero con tutto il cuore che questa crisi porti alla caduta del governo dei peggiori capitanato da Draghi e che si ritorni presto alle urne. Il popolo italiano ha il diritto di scegliere i propri rappresentanti”.

ITALIA VIVA

Matteo Renzi ha lanciato una petizione on line per convincere Mario Draghi a restare. Iniziativa rilanciata dalla parlamentare molisana Giusy Occhionero: “I mesi di Governo Draghi hanno ridato all’Italia prestigio internazionale e stanno consentendo la ripresa interna. Per questo, per il bene del Paese, chiediamo al Presidente del Consiglio Mario Draghi di continuare il suo impegno a Palazzo Chigi con una maggioranza anche diversa dalla attuale. In un momento di crisi su vari fronti, la soluzione migliore è continuare il lavoro già intrapreso. Non possiamo permettere che le decisioni di Conte e del Movimento 5 Stelle frenino decisioni fondamentali per la vita di cittadini e imprese: si vada avanti subito senza tentennamenti. Con la nostra petizione chiediamo al premier un sacrificio di responsabilità per tutti noi”.

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