L'indagine epidemiologica

CNR conferma polveri sottili nella piana di Venafro: più decessi per malattie cardiovascolari. Allarme per tumori della mammella

Illustrati i risultati dello studio epidemiologico condotto dal CNR di Pisa e finanziato dalla Regione Molise. Il sindaco Alfredo Ricci: "Con la piena attuazione del Registro Tumori avremo una fotografia più dettagliata sulle patologie tumorali. Inoltre intensificheremo il monitoraggio della qualità dell'aria con la cosiddetta 'caratterizzazione' che ci consentirà di rilevare l'origine di ogni singola particella". Durante il dibattito proposta indagine sulla diossina

Più ricoveri e decessi per malattie cardiovascolari, mentre per avere una fotografia precisa sulle patologie tumorali bisognerà aspettare la piena attuazione del Registro Tumori ma dai primi dati preoccupano i tumori alla mammella. E’ questo l’impatto delle polveri sottili nella piana di Venafro certificato dagli esperti del Cnr di Pisa che hanno svolto nell’ultimo anno e mezzo lo studio epidemiologico sulla qualità dell’aria della cittadina venafrana e di altri sette comuni.

L’indagine, illustrata il 20 luglio in un incontro che si è svolto nella Palazzina Liberty, ha confermato dal punto di vista scientifico quello che la popolazione teme da tempo. Per questo l’associazione ‘Mamme per la salute’ aveva iniziato una battaglia per far luce sulla presenza di pm 2,5. Questo gruppo di cittadine ha dato la spinta necessaria per avviare lo studio epidemiologico finanziato dalla Regione Molise e che si è avvalso della collaborazione di Arpa Molise, Asrem e Ispra.

Il report dei ricercatori di Pisa ha messo in evidenza tassi di mortalità e ospedalizzazione per entrambi i sessi per quanto riguarda le patologie cardiovascolari e criticità per lo sviluppo delle malattie respiratorie a causa delle polveri sottili. Nell’intera area presa in esame i valori di concentrazione sono superiori al valore di 5 microgrammi su metro cubo, ossia il valore indicato come dall’Organizzazione mondiale della sanità come limite per la tutela della salute. Sono state mappate le zone più a rischio e individuate le zone più inquinate: nel centro urbano di Venafro, ad esempio, i valori sono superiori ai 15 mg microgrammi.

Le patologie tumorali – hanno spiegato i ricercatori del Cnr – sono state analizzate solo attraverso la mortalità e quindi i dati sono stati illustrati a scopo descrittivo. Tutto a causa delle carenze del Registro tumori: gli studiosi hanno potuto prendere infatti in considerazione un periodo di tempo limitato, di soli quattro anni. Fra l’altro parliamo di uno spazio temporale non recente. Nonostante questa grave carenza, qualche dato rilevante è comunque emerso: il tumore alla mammella è risultato in eccesso.

“Bisogna dare piena attuazione al Registro Tumori – ha osservato il sindaco di Venafro Alfredo Ricci – sappiamo che è in una forte crescita. Con il Registro Tumori potremmo avere dei dati precisi per quel che riguarda le patologie tumorali”.

Il secondo obiettivo è procedere alla cosiddetta ‘caratterizzazione’ delle particelle tramite le centraline mobili che il Comune di Venafro sta aspettando dal 2020. Solo tramite questa tecnologia più avanzata sarà possibile capire l’origine del pm 2,5: se la presenza è dovuta a impianti industriali, ai camini domestici o al traffico veicolare.

“Continuiamo a sollecitare Regione e Arpa sull’installazione delle due centraline mobili per la  ‘caratterizzazione’ delle polveri sottili. Inoltre,  stiamo aspettando anche da Ispra i risultati dello studio di monitoraggio straordinario che attendiamo da aprile”, le parole del sindaco. Che sottolinea altri due aspetti importanti di questa indagine: “Mettiamo lo studio del Cnr a disposizione delle altre istituzioni del territorio” e poi “per la prima volta remiamo tutti insieme nella stessa direzione”.

Infine, durante l’incontro è stata lanciata la proposta di effettuare un’indagine sulla presenza della diossina.

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