Ipotesi election day

Centrodestra, primo confronto su alleanze e programma: poche chance per Toma bis. Incognita sulla data del voto

Mentre a Roma si valuta un election day per Politiche e Regionali, che si potrebbe svolgere a maggio 2023 potrebbe slittare a causa della guerra, in Molise i partiti si ritrovano per definire il perimetro della coalizione. Rinviata a ottobre la scelta del candidato alla Presidenza che avrà il sostegno di sei liste. Sulla ricandidatura del governatore uscente pesano le parole del coordinatore di Forza Italia Tajani: “E’ giusto che venga candidato chi può vincere. Se un uscente non ha chance di essere rieletto, qual è il vantaggio nel ricandidarlo?”. L'assessore Niro propone le primarie

Il centrodestra sceglierà il prossimo autunno il candidato alla Presidenza della Regione Molise. L’argomento è stato rinviato ad ottobre dai coordinatori regionali dei partiti della coalizione che ieri (4 luglio), nel primo confronto all’hotel Corona di Termoli, hanno definito il perimetro delle alleanze e i primi punti del programma. Al tavolo Filoteo Di Sandro (Fratelli d’Italia), Michele Marone (Lega), Annaelsa Tartaglione (Forza Italia), Teresio Di Pietro (Udc) e Vincenzo Niro (Popolari per l’Italia). Avrebbe dovuto partecipare anche l’europarlamentare Aldo Patriciello, poi assente per un altro impegno ma comunque in contatto con la coordinatrice azzurra Tartaglione.

“In questa prima riunione, dopo una lunga e serena discussione sulla situazione politica regionale e nazionale, i componenti del tavolo hanno definito alcune modalità operative per definire al meglio il perimetro della coalizione, con il coinvolgimento dei movimenti civici presenti in regione; definire alcuni punti del programma elettorale, strategici per le prossime elezioni regionali”, spiegano i coordinatori nella breve nota inviata alla stampa.

Solo dopo l’estate sarà affrontato il tema più ‘bollente’ e spinoso: la scelta del candidato governatore. Il nome dovrà essere proposto da Forza Italia che, in questa partita, ha la ‘palla’ in mano in virtù dell’accordo sui tavoli nazionali che prende in considerazione la concomitanza delle elezioni Regionali in Lazio e in Lombardia, oltre che in Molise. Fratelli d’Italia vorrebbe scegliere il candidato presidente nel Lazio, la Lega in Lombardia e Forza Italia ha rivendicato la designazione in Molise.  

Non si dà niente per scontato, ma attualmente sembrano molto basse le quotazioni del presidente uscente Donato Toma, che ha già detto di essere disponibile ad essere ricandidato. Non gli giova certo, in questo scenario, l’ultimo posto nella classifica sul gradimento dei governatori italiani. 

Su questo punto la coordinatrice azzurra Annaelsa Tartaglione preferisce glissare: “Forza Italia ha rivendicato la Presidenza della Regione Molise, sì. Il candidato? Chi è più in alto di me ha dato delle indicazioni precise: il coordinatore nazionale di Forza, Antonio Tajani, ha tracciato la linea”.

In una recente intervista sulla stampa nazionale Tajani ha dichiarato che “dobbiamo scegliere i nomi migliori, a partire dalla Sicilia che è la prima che andrà al voto. Nessun veto, ma è giusto che venga candidato chi può vincere. Se un uscente non ha chance di essere rieletto, qual è il vantaggio nel ricandidarlo? Dovremo appunto arrivare preparati al vertice per parlarne, esaminare i vari casi e decidere”. 

Per l’onorevole di Forza Italia è chiaro che “dobbiamo costruire una coalizione vincente” e per raggiungere questo obiettivo ha coinvolto tutti i big del partito: oltre ad Aldo Patriciello, anche l’assessore Nicola Cavaliere, il sottosegretario Roberto di Baggio, il consigliere regionale Armandino D’Egidio e il presidente della Provincia di Campobasso nonchè sindaco di Termoli, Francesco Roberti, che da più parti viene indicato come il ‘prescelto’, ossia come il prossimo candidato al vertice della Giunta regionale.

toma e roberti

Tuttavia ieri, nel primo conclave, l’assessore e coordinatore dei Popolari Vincenzo Niro ha proposto anche un metodo alternativo per scegliere il presidente della Regione: “Le primarie potrebbero essere uno strumento, fermo restando che Forza Italia deve indicare la strada da seguire e che il presidente Donato Toma ha dato la sua disponibilità ad un secondo mandato. Così come bisognerà capire la posizione di Michele Iorio, che ha dichiarato di volersi candidare alla Presidenza della Regione (con Fratelli d’Italia, ndr)”.

Se questo punto chiave è da definire, sembra invece più certo il numero delle liste in corsa alle Regionali: ne saranno cinque, oltre a quella che farà riferimento all’europarlamentare Aldo Patriciello (che potrebbe non chiamarsi Orgoglio Molise), che dovranno superare la soglia di sbarramento del 5% dopo la modifica votata di recente in Consiglio regionale. Quindi ogni lista dovrà ottenere circa 10mila voti.

Un’altra incertezza è legata alla data del voto: da Roma trapela la possibilità di un election day a maggio 2023 per accorpare Politiche e Regionali e allungando di qualche settimana l’attuale legislatura (che nel 2018 è iniziata ad aprile). Una proroga eccezionale consentita dalla Costituzione in caso di guerra: secondo l’articolo 60, “la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica sono eletti per cinque anni. La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra”.

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