Il monitoraggio

Si ferma la discesa dei contagi. il Molise si salva (ancora) e risale con le quarte dosi

Buone notizie per quanto ci riguarda dal monitoraggio sull'epidemia che sottolinea però come l'incidenza media nazionale sia in crescita e in particolare lo sia in più della metà dei territori italiani. Il Molise non è tra questi e migliora (anche se di poco) anche la situazione - fino a pochi giorni fa capestro - relativa alla somministrazione del secondo booster per fragili ed anziani

Scricchiola la discesa dei contagi da Sars-Cov-2 e in molti territori italiani l’incidenza è addirittura aumentata, ma il Molise non è tra questi.

A certificare l’andamento dell’epidemia il consueto monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità che evidenzia come sia tornata a salire l’incidenza settimanale (nazionale) che si attesta su 222 casi per 100mila abitanti mentre una settimana fa era a 207. Continua però a scendere l’indice di trasmissibilità Rt, passato da 0.82 a a 0.75, e soprattutto cala ancora l’occupazione dei posti letto. In particolare a livello nazionale il tasso rilevato ieri 9 giugno era al 2% mentre 7 giorni prima, il 2 giugno, era al 2.3%. Di pari passo scendono anche i pazienti ricoverati nelle aree non critiche che si attestano al 6.6% rispetto al 7.1% della precedente rilevazione.

In Molise ad oggi i tassi delle ospedalizzazioni sono del 2.6% in terapia intensiva, dove c’è un unico degente, e del 4.5% nelle aree non critiche (con 8 ricoverati). Nel precedente monitoraggio le percentuali erano rispettivamente 5.1 e 4.5, dunque sono stabili nei reparti ordinari ma calano in rianimazione uscendo dalla ‘soglia critica’.

Che la discesa del virus abbia subito una contrazione (o frenata) lo anticipava già ieri il report della Fondazione Gimbe che contestualmente dava conto della preoccupazione per la forte trasmissibilità della variante BA 5 (omicron 5) che ad esempio in Portogallo sta provocando una nuova impennata di contagi.

Il report dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute di oggi certifica come l‘incidenza dei casi rispetto alla settimana scorsa sia aumentata precisamente in 12 regioni e in 2 province autonome (quelle di Trento e Bolzano). Le regioni interessate da questo incremento sono Basilicata, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. Il Molise come si può vedere non rientra nella lista ‘nera’ (l’incidenza è passata dal valore di 206.3 a quello di 191.9 e dunque è sotto la media nazionale) e un’altra buona notizia che riguarda la nostra regione è che non risulta più in coda alla classifica per la somministrazione della quarta dose.

I numeri restano, beninteso, molto bassi perché su una platea di circa 30mila soggetti poco più del 9% ha proceduto a farsi somministrare il secondo booster. Fino a poche settimane fa – ricorderete – il Molise era all’ultimo posto. Le cose ora risultano un po’ cambiate perchè, come specifica Gimbe, la nostra regione si piazza al penultimo posto (non più ultimo) per quanto riguarda la percentuale di immunocompromessi con quarta dose ma intorno a metà classifica per quanto riguarda le altre categorie a cui è rivolta per il momento questa vaccinazione di richiamo (ovvero over 80, fragili e anziani residenti in strutture).

quarte dosi gimbe 9 giugno
quarte dosi immunocompromessi gimbe 9 giugno

 

Resta bassa la percentuale italiana (meno del 20%) ma ci sono ampie differenze territoriali: tra le virtuose figurano il Piemonte e l’Emilia Romagna, il primo con una percentuale superiore al 37% e la seconda con una che sfiora il 29%. Di contro agli ultimi posti ci sono la Calabria, la Sicilia, la Basilicata e la Sardegna. Il Molise è invece all’undicesimo posto e anche i dati presenti sul sito regionale delle vaccinazioni, monitorati nel tempo, confermano come la quantità di quarte di ossi sia comunque aumentata, interessando fino ad ora poco più di 4.700 molisani.

Proprio nelle scorse ore il Ministro della Salute Roberto Speranza aveva dichiarato: “Voglio continuare a chiedere alle persone più fragili di proteggersi con il secondo booster. I numeri degli ultimi giorni in molti Paesi segnalano come ci sia una circolazione consistente” e anche in Italia “c’è una curva che ha ripreso a crescere”.

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