L'Ospite

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Sentirsi amati: la festa del sacro Cuore

È una festa grande quella di oggi, è tutta concentrata sull’amore di Dio. Se è vero quello che dice san Giovanni evangelista che Dio è amore, la festa di oggi ne è la conferma.
La festa del sacro Cuore di Gesù dice del suo cuore, anzi ancora di più, che questo cuore c’è ed è pieno d’amore.

Sacro cuore di gesù

Il cuore di Gesù è grande! Il vangelo non ci dice solo che Gesù ha un cuore, ci aiuta a capire anche cosa c’è dentro questo Cuore e come esso ragiona.
Il cuore di Gesù ragiona con la misericordia, il dono e il perdono, l’amore!
Leggendo il vangelo di oggi emerge la figura del pastore, non quello che fa i suoi interessi, ma quello che cerca e aiuta a ritrovare Dio e l’amore perduto.
Il pastore che si prende cura della pecora smarrita, lascia le 99 e va in cerca dell’unica che si è persa.

Per noi uomini di questo tempo, sarebbe un inutile perdita di tempo e di risorse, ma per Gesù, quell’unica è cara ed amata come le altre.
Quando parliamo di cuore pensiamo al fuoco che ha due caratteristiche: quella di illuminare e di riscaldare. Ebbene il Cuore di Gesù non solo illumina e riscalda, aiuta ad avvicinarci alla fonte dell’amore.

La fede è luce e calore allo stesso tempo. Non solo luce che illumina ragionamenti e rischiara tempi bui, la fede è anche calore. Pensiamo al calore di un abbraccio è molto più forte e convincente di un ragionamento.
La fede solo intellettuale e poco esperienziale non serve tanto, e non serve oggi all’uomo in cerca e desideroso di essere amato e di amare.

La devozione al sacro Cuore di Gesù mette insieme il pensare e l’esperienza dell’amore: la luce e il calore del fuoco.
La devozione al sacro Cuore di Gesù nasce anche come risposta agli illuministi che rendevano tutto ragione.
La loro preoccupazione era di spiegare tutto con la ragione facendola diventare suprema dea.

La nuova proposta cristiana vede nel Cuore di Gesù il modo di unire ragione e amore, fede e calore, per aprire all’uomo la porta del vangelo che riscalda e salva.
Del resto leggendo il vangelo ci accorgiamo che Gesù non solo illumina ma riscalda i nostri cuori aiutandoci a sentirci amati.
I primi impulsi alla devozione del sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, da Matilde di Magdeburgo, Gertrude di Helfta ed il beato Enrico Suso.

La fioritura a tale devozione si diffuse nel secolo XVII ad opera di S. Giovanni Eudes (1601-1680) e di numerosi gesuiti a seguito delle rivelazioni di Margherita Maria Alacoque (1647-1690).
Questa suora ebbe delle importanti rivelazioni, tra gli scritti della santa leggiamo quello che Gesù chiede: “Per questo ti chiedo che il primo venerdì dopo l’ottava del “Corpus Domini”, sia dedicato a una festa particolare per onorare il mio Cuore […] Io ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere con abbondanza le ricchezze del suo divino Amore su coloro che gli renderanno questo onore e procureranno che gli sia reso da altri”.
Nel tempo questi pensieri e devozioni fecero breccia nei cuori di molti credenti, laici, religiosi e vescovi.

Le radici di questa devozione affondano nel mistero dell’Incarnazione; è proprio attraverso il Cuore di Gesù che in modo sublime si è manifestato l’Amore di Dio verso l’umanità. Per questo l’autentico culto del sacro Cuore conserva tutta la sua validità e attrae specialmente le anime assetate della misericordia di Dio, che vi trovano la fonte inesauribile da cui attingere l’acqua della Vita, capace di irrigare i deserti dell’anima e di far rifiorire la speranza.

Fu papa Pio IX nel 1856, al termine di un lungo percorso e travagliato cammino di più di due secoli, e segnato da roventi controversie ad estendere a tutta la chiesa cattolica la festa del sacro Cuore di Gesù.
Il sacro cuore di Gesù diventa occasione per riavvicinarci alla fonte dell’amore, il cuore di Cristo, conferma la missione dei circa 450mila sacerdoti di tutto il mondo alla loro santificazione tenendo presente le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica: “Il sacerdozio è l’amore del Cuore di Gesù” (n. 1589).

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