Le manovre per il voto

Regionali, fuga in avanti di Fratelli d’Italia: “Vogliamo la Presidenza”. Ma nella spartizione potrebbe ‘vincere’ Berlusconi

Mentre la sconfitta ai ballottaggi di domenica scorsa ha mandato in tilt la coalizione, in Molise il coordinamento guidato da Filoteo Di Sandro chiede agli alleati la candidatura alla Presidenza della Giunta regionale. Michele Iorio, esponente di Fdi, si era già fatto avanti. Tuttavia, la scelta del tavolo nazionale potrebbe ricadere su Forza Italia

Il candidato alla Presidenza della Regione deve essere un esponente di Fratelli d’Italia. A dieci mesi dal voto, il coordinamento molisano guidato da Filoteo Di Sandro esce allo scoperto e cerca di ‘blindare’ il vertice della Giunta regionale. “Abbiamo deciso di chiedere ai dirigenti nazionali del partito, ed in particolare al presidente Giorgia Meloni, il vertice della Regione e quindi la candidatura alla Presidenza”, è il messaggio che lancia ufficialmente agli alleati – Forza Italia e Lega – l’ex assessore della Giunta Iorio al termine della riunione che si è svolta ieri sera (27 giugno) con la dirigenza.

Una decisione che potrebbe spianare la strada allo stesso Michele Iorio, esponente di FdI che ha già annunciato di volersi candidare a capo del governo di Palazzo Vitale. Analoga aspettativa quella della collega ex leghista Aida Romagnuolo. Ma potrebbero nutrire qualche legittima aspirazione anche l’attuale assessore ai Trasporti Quintino Pallante (fra l’altro l’unico eletto in Consiglio regionale ufficialmente iscritto al partito) oppure un sindaco giovane come Costanzo Della Porta (guida il Municipio di San Giacomo degli Schiavoni), componente della Direzione nazionale.

Iorio: “Mi candido per salvare gli ospedali, apro all’ala civica”. E lancia l’idea di un referendum

Filoteo Di Sandro non esplicita il nome del candidato alla Presidenza, ma si limita a dire che nel summit del coordinamento regionale “si è iniziato a discutere del programma elettorale per il rilancio della Regione, la cui bozza sarà ultimata già a settembre e sarà sottoposta agli alleati per una prima valutazione e possibile condivisione”.

Fratelli d’Italia, primo partito in Italia, cresce anche nel Molise e si propone di essere  forza trainante e di guida per l’intera coalizione di centrodestra”, insiste Di Sandro facendo riferimento agli ultimi sondaggi, secondo i quali Fratelli d’Italia supererebbe il 23% dei consensi. In particolare, l’ultima rilevazione della Swg dà il partito al 23,4% (+0,3). Continua invece a perdere terreno la Lega (scesa dal 15,1% al 14,7%), mentre Forza Italia si attesta al 7,2% (-0,2%).

All’emorragia di consensi si associano le tensioni scatenate dalla cocente sconfitta al ballottaggio di domenica scorsa e la scelta per il futuro presidente del Consiglio dei Ministri in caso di vittoria alle Politiche. Il centrodestra è stato battuto a Verona, ha perso in quasi tutte le città al voto in Lombardia (eclatante il ko a Monza), ossia in una regione che è storicamente la roccaforte di Lega e Forza Italia. La prossima primavera, quando si voterà in Molise per il rinnovo del Consiglio regionale, si andrà alle urne anche in Lombardia e nel Lazio. E la scelta del candidato presidente alla guida del governo molisano si incrocia con il destino e con le decisioni prese dai leader nazionali dei tre partiti della coalizione di centrodestra, oltre che con il voto in Sicilia, altro palcoscenico particolarmente caldo in questo momento. Nell’isola gli elettori sceglieranno il prossimo governatore in autunno, Giorgia Meloni ha deciso di schierarsi con l’uscente Nello Musumeci e, guardando alla prossima primavera, ha rivendicato la candidatura per la Presidenza della Regione Lazio.

La stessa intenzione è stata espressa dalla Lega però nel territorio dei lumbard: Matteo Salvini vuole la candidatura bis di Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia uscente, la cui leadership è stata nelle scorse ore improvvisamente insidiata dall’ex ministro dell’Istruzione e attuale vice presidente della Regione Letizia Moratti (che fra l’altro piace anche ai centristi di Carlo Calenda).

A meno di una rottura dei fragili equilibri della coalizione, se venisse confermata l’opzione ‘Lazio’ per Fratelli d’Italia e la Lombardia per la Lega, non ci sarebbe alcuno spazio di manovra per i rappresentanti locali dei partiti di centrodestra: la scelta del presidente della Regione Molise sarebbe ad appannaggio di Silvio Berlusconi e quindi di Forza Italia. E’ successo già nel 2018, quando con il placet dei vertici azzurri (l’onorevole Anna Elsa Tartaglione e l’europarlamentare Aldo Patriciello) la scelta è ricaduta sul commercialista Donato Toma. 

Lo schema dovrebbe essere confermato dunque anche alle prossime Regionali del Molise, senza consentire alla Lega e a Fratelli d’Italia di aver voce in capitolo. L’attuale presidente Toma ha già dichiarato per mari e per monti di essere disposto ad essere candidato per un secondo mandato, ma proprio dalla costa potrebbe arrivare la figura in grado di rubargli la leadership: voci insistenti che circolano negli ambienti politici parlano della candidatura dell’ingegnere Francesco Roberti a capo della Giunta regionale. Il presidente della Provincia e sindaco di Termoli è un uomo di Forza Italia, nonchè molto vicino alla coordinatrice e parlamentare Annaelsa Tartaglione.

leggi anche
Di Baggio, Tartaglione, Melogli, Tajani e Patriciello
Ipotesi election day
Centrodestra, primo confronto su alleanze e programma: poche chance per Toma bis. Incognita sulla data del voto
commenta