Le parole dell'ad di rfi

Raddoppio Termoli-Ripalta, lavori al via a luglio. “Legalità parte integrante nel nostro modo di fare grandi opere”

All'incontro con la numero uno del Viminale, Luciana Lamorgese, presente ieri a Termoli per la firma del protocollo di legalità, presente anche l'Ad di Rfi, Vera Fiorani. "Una delle società che si è aggiudicata l'appalto da 437 milioni di euro è stata commissariata dopo essere stata raggiunta da una interdittiva antimafia". Ma si è detta fiduciosa sul prosieguo dell'iter che - ha detto - partirà a luglio con i lavori per concludersi nel 2027

Una società di Salerno tra gli aggiudicatari dell’appalto di 437 milioni di euro per la realizzazione del raddoppio del binario nel tratto ferroviario Termoli-Ripalta, secondo lotto della Termoli-Lesina, è stata raggiunta la scorsa metà di aprile da una interdittiva antimafia. Anche di questo ha parlato la Amministratrice delegata di Rete ferroviaria italiana, Vera Fiorani, in occasione della stipula del protocollo di legalità per il contrasto alle infiltrazioni criminali adottato per le province di Campobasso e Foggia, che ha visto la presenza del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese a Termoli ieri 9 giugno.

Ministro lamorgese protocollo legalità

“L’intervento – si legge in una nota stampa inviata poche ore dopo l’intervento della ad Fiorani – consentirà di aumentare anche il traffico merci e di accorciare ulteriormente le distanze tra il Nord e il Sud del Paese. I lavori per il lotto Ripalta-Lesina partiranno verso metà luglio, al termine della bonifica degli ordigni bellici attualmente in corso. Il lotto si concluderà nel 2025. Per il lotto Termoli-Ripalta siamo in attesa delle indicazioni del Tar in merito all’interdittiva antimafia nei riguardi di un’azienda che si è aggiudicata l’appalto. Il Tribunale ha nominato un Commissario e siamo in attesa di conoscere le valutazioni di merito per poter procedere eventualmente con la stipula del contratto e la consegna delle prestazioni. Se ci saranno le condizioni contiamo di ultimare l’opera entro il 2027. Questo protocollo è una bandiera del nostro percorso”.

La Ad di Rfi ha rassicurato tutti le istituzioni presenti del fatto che l’azienda in questione, la ReseArch Consorzio Stabile Scarl – facente parte del Raggruppamento temporaneo di imprese che si è aggiudicata il bando – è stata commissariata: “L’abbiamo saputo proprio due giorni fa”. L’appalto è momentaneamente sospeso e in attesa del pronunciamento del Tar che potrebbe cambiare le carte in tavole.

“Ora gli spazi di manovra non sono ampissimi, ci troviamo a dover rispettare una serie di passaggi perché si è aperto un percorso normativo e legislativo, ma i nostri uffici legali stanno facendo le apposite valutazioni”. La dottoressa Fiorani ha affermato che i lavori – per cui si è ancora in attesa della progettazione esecutiva, già avviata invece nel tratto pugliese del raddoppio – partiranno a luglio per concludersi nel 2027: “Questo protocollo è uno strumento di grandissima importanza per il nostro piano di investimenti che affronteremo nei prossimi mesi. Il fatto che avvenga alla presenza del Ministro è per noi motivo di onore e orgoglio e soprattutto ci aiuta a far passare un messaggio fondamentale: la legalità deve essere parte integrante del nostro modo di fare grandi opere.

“Un iter abbastanza lungo e complesso ma che ora, per le azioni messe in campo, dovrebbe procedere più speditamente – ha detto il Governatore Donato Toma, seduto al fianco dell’Ad Fiorani -. La Regione Molise in questi anni ha sempre espresso una posizione chiara e decisa: l’opera deve essere realizzata nel rispetto dell’assetto territoriale attuale e con soluzioni che riducano l’impatto ambientale”.

Fiorani ha detto che da qui a fine anno sono previsti per Rfi 19 miliardi di gare, in particolare relative al Pnrr, che molto ha puntato sulle ferrovie in quanto modalità di trasporto sostenibile, ma non solo. “Con questo percorso (il protocollo, ndr), che noi inseriremo nei nostri contratti di appalto, regoleremo i rapporti con le società appaltanti”. Fiorani si è mostrata entusiasta della circostanza che con questa opera verrà eliminata l’ultima, annosa, strozzatura ancora presente sulla direttrice Adriatica.

Anche perché – e qui ha snocciolato alcuni dati – il trasporto merci è quello che ha ripreso maggior vigore dopo la fase acuta del covid. “I dati del 2002 ci riportano ai livelli pre-crisi del 2008. La modalità di trasporto ferroviario è in grandissima crescita e la vocazione al trasporto delle merci sulla linea Adriatica è nota. Eliminando questa strozzatura sì potrà aumentare la capacità della linea ferroviaria da 80 a 200 treni al giorno: sono solo 33 km di linea ma aprono a uno spazio di manovra – e di crescita – enorme”. 

“Il progetto – dicono da Rfi – consentirà di incrementare la capacità e la regolarità del traffico ferroviario su tutta la Direttrice Adriatica, con una riduzione dei tempi di percorrenza di circa 40 minuti tra Bologna e Bari e di circa 60 minuti fino a Lecce. L’investimento complessivo per l’intero progetto di raddoppio dei 33 chilometri della Termoli – Lesina è di 700 milioni di euro”.

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