Campobasso

Premio da mille euro per due studenti-pendolari del Classico: hanno vinto la borsa di studio Di Girolamo

Al professore Domenicangelo Di Girolamo è intitolata la borsa di studio da mille euro per ragazzi-pendolari del liceo Classico di Campobasso. Premiati Giorgia Salvatore e Samuele Mignogna

Quando era un giovanissimo studente viveva in un paese in cui l’unica biblioteca era quella della chiesa. Il pomeriggio studiava tra le pecore al pascolo di suo nonne. Era di Campodipietra, a pochi chilometri da Campobasso, eppure quella distanza, all’epoca, sembra incolmabile.

Partendo dalle difficoltà degli studenti pendolari che bene ha conosciuto, è nata una borsa di studio intitolata al professor Domenicangelo Di Girolamo, scomparso nel 2014, e ricordato al liceo classico “M. Pagano” dove il premio è stato consegnato a Giorgia Salvatore e Samuele Mignogna.

I figli hanno ricordato la figura di questo insegnante di fronte a una nutrita platea.

“Se non si studia intensamente si è solo pieni di vuoto. Annotavo ogni sera sulla mia Moleskine le lunghe conversazioni  telefoniche con papà. Lui dalla nostra bellissima Campobasso, io da Milano. Parlavamo, parlavamo. Era bello! Parlavamo soprattutto della scuola, la sua e la mia. La scuola è stato il mondo che ci ha unito di più. Se non si studia intensamente si è solo pieni di vuoto, lo ripeteva sempre. Di studiare non si può e non si deve smettere mai, per non cadere nel vuoto. Siamo stati figli fortunati, Silverio ed io, tanti libri intorno a noi, tanti pensieri, tante belle parole”.

Un vero testamento nelle parole di Mariantonietta, figlia del professor Domenicangelo Di Girolamo, appassionato docente di materie umanistiche, socialista, che ha vissuto sulla sua pelle le difficoltà e i disagi  di viaggiare tutti i giorni per raggiungere da Campodipietra il capoluogo per frequentare le scuole.

Mariantonietta e Silverio Di Girolamo

“Papà vedeva nella cultura la libertà – ha raccontato commosso il figlio Silverio – Aveva sete di conoscenza, voleva imparare. Il pomeriggio studiava tra le pecore che il nonno portava al pascolo e quando poteva raggiungeva la chiesa del paese dove il parroco gli metteva a disposizione la biblioteca. Intitolargli la borsa di studio è stato per me un naturale modo per onorarlo, per ringraziarlo e soprattutto per custodire e condividere con gli studenti il messaggio che lui ha lasciato: impegno, studio, sacrifici, rinunce, letture, approfondimenti non devono spaventarci, anzi, tutti insieme ci fanno conquistare spazi di libertà. Ringrazio il dirigente scolastico Venditti per aver accolto sensibilmente  la mia proposta, il professor Sammartino che ne ha seguito l’organizzazione, l’intera commissione che ha valutato gli elaborati pervenuti, l’amico e professor Pier Paolo Giannubilo che ha regalato un’ importante testimonianza  quest’oggi ai ragazzi e ovviamente un ringraziamento particolare a tutti gli studenti che hanno partecipato con un affettuoso in bocca al lupo per il loro futuro”.

Lunga e ricca di soddisfazioni la carriera scolastica del professor Di Girolamo.

“Mimì riuniva in sé il senso del dovere e la passione – ha ricordato nel suo emozionato intervento il professor Sergio Sammartino, alunno prima, collega dopo, ma soprattutto amico caro di Di Girolamo  – dovettero pensionarlo a forza gli ispettori dell’Inail. Nonostante avesse problemi di salute non voleva assolutamente lasciare la scuola, i suoi ragazzi. Ha sempre fatto del suo lavoro un mezzo per affermare il suo impegno sociale. Attento e sensibile verso i più sfavoriti, persona di una correttezza estrema, non l’ho mai sentito pronunciare parole grasse. Detestava che nelle riunioni politiche si usasse il turpiloquio e infatti diceva sempre ‘ la parola avvilita avvilisce il pensiero’.  Non era un ‘moralista’ ossessionato dalla ‘pruderie’, amava i buoni cibi, le barzellette e mi chiamava Saint Just per il mio modo severo di condannare i nostri deputati troppo mondani”.

studenti liceo classico
Generico giugno 2022
Pierpaolo Gianubilo

I vincitori del concorso sono Giorgia Salvatore della I A e Samuele Mignogna della IV B. A loro andranno mille euro ciascuno.

“Elevarsi al di sopra di se stessi e conquistare il mondo con la scienza” il titolo del saggio di Giorgia che ha ripercorso gli ultimi momenti della vita di Archimede, uno tra i più grandi matematici e scienziati del mondo antico. La studentessa con sensibilità e originalità immagina, facendo parlare lo stesso Archimede, quali siano state le sue ultime riflessioni sulla vita, lo studio, la scienza.

“Clodia protofemminista o licenziosa” il titolo del saggio, invece, di Samuele che ha riflettuto, attraverso le parole di Catullo e Cicerone, sulla storia di una donna della cui indipendenza sono intrise in modo perenne le pagine più alte della letteratura latina.

“Il lavoro di Giorgia Salvatore che risulta strutturato e organizzato in modo efficace fornendo appropriati riferimenti culturali con giudizi pertinenti e valutazioni personali, presenta una partecipata tensione drammatica che si manifesta con significative riflessioni sul valore della scienza e della conoscenza ma anche su quella distruttiva degli uomini che spesso ostacola la possibilità di progresso”, questa la motivazione resa all’elaborato da parte della commissione composta dal dirigente scolastico Antonello Venditti e dai professori Francesco Laudano, Antonia De Lisa, Giuseppe Carozza, Margherita Gatti, Sergio Sammartino e Mariantonietta Di Girolamo, figlia del compianto Domenicangelo.

Questa invece la motivazione della vittoria di Samuele Mignogna: “Il lavoro, armonioso e ben condotto, denota un ammirevole equilibrio tra la tesi sostenuta e le citazioni delle fonti storico-letterarie rivelando un sagace intento interpretativo; inoltre individua  e produce ragioni comprovate, selezionando elementi argomentativi pertinenti.  Pregevole anche il registro linguistico usato perché adeguato a guidare il destinatario nella comprensione del testo”.

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