Dopo l'addio di di maio

M5S, si pensa alla ricostruzione del partito. Federico: “Avanti senza fardelli”. E il Pd rilancia alleanza

Mentre il capogruppo in Consiglio regionale continua a tacere, il responsabile territoriale Antonio Federico traccia la rotta dopo le fibrillazioni provocate dall’addio del ministro degli Esteri: “Abbiamo il dovere di (ri)costruire un Movimento che parta davvero dai territori”. Le prossime settimane cruciali per formare la coalizione in campo alle Politiche e alle Regionali del Molise. A questo obiettivo punta anche il segretario dem Facciolla: “cercheremo di comporre un quadro di alleanze con Conte e Di Maio”

Si riparte da chi ha deciso di restare nel Movimento 5 Stelle e con il presidente Giuseppe Conte. “Ora siamo più forti di prima”, ripetono l’ex premier e Roberto Fico. “Abbiamo il dovere di (ri)costruire un Movimento che parta davvero dai territori”, gli fa eco il responsabile territoriale del Molise, il parlamentare campobassano Antonio Federico L’obiettivo è ricostruire dalle macerie provocate dal ‘terremoto’, ossia dall’addio di uno dei fondatori, Luigi Di Maio.

Per evitare il naufragio definitivo ad un anno dal voto, il coordinatore-deputato ha spolverato la bussola e iniziato a tracciare la rotta. Al tempo stesso ha ribadito le ‘stelle polari’ di questo percorso: il Movimento dovrà essere “aperto e inclusivo”, in grado di saper “riconoscere nella diversità di vedute un’occasione di crescita e non di scontro. Abbiamo l’opportunità di tornare ad essere radicali nei nostri prìncipi con la consapevolezza dell’esperienza e del lavoro fatto in questi anni”. In un post su Facebook Federico rivendica i risultati ottenuti da M5S in Parlamento: “Mettiamo sul tavolo le nostre battaglie ed alziamo l’asticella: senza di noi questo Governo avrebbe cancellato il Reddito di cittadinanza, si sarebbe sbarazzato della Legge anticorruzione, avrebbe affossato definitivamente iniziative come il Superbonus, nessuno avrebbe parlato di Salario minimo o Comunità energetiche, ci sarebbe stata una corsa al carbone e il Paese avrebbe già dovuto dire addio ad una vera transizione ecologica.

Le difficoltà sono tante ma nessuno – l’esortazione del parlamentare pentastellato – pensi che il nostro peso diminuirà, anzi”. “Ora, senza più fardelli, abbiamo finalmente occasione di poter affermare con maggior nettezza e chiarezza la nostra linea politica. Andiamo avanti”, conclude riferendosi a Luigi Di Maio e ai dissidenti che lo hanno seguito.

I ‘grillini’ molisani hanno (più o meno) scelto da che parte stare: quasi tutti i consiglieri regionali si sono schierati con Giuseppe Conte e con il Movimento non nascondendo la sorpresa e il dispiacere per la presa di distanza del ministro degli Esteri, considerato troppo appiattito sulle posizioni del Governo Draghi. Ma l’eletto molisano più vicino al ministro degli Esteri (con cui una settimana fa è andato a cena a Isernia), ossia Andrea Greco, capogruppo M5S in Consiglio regionale, continua a tacere. A differenza dei suoi colleghi che – chi prima, chi dopo – hanno espresso pubblicamente il loro pensiero, Greco sembra sparito dai radar. 

Nelle scorse ore Angelo Primiani, Fabio De Chirico, Vittorio Nola e Patrizia Manzo hanno confermato la permanenza nel Movimento.

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A Campobasso il sindaco Roberto Gravina e tutto il gruppo hanno ribadito la fiducia verso Giuseppe Conte, senza fra l’altro nascondere le critiche nei confronti di Luigi Di Maio e le sue recenti posizioni.

Il Movimento 5 Stelle prova dunque a superare l’ennesimo incidente di percorso e a recuperare l’entusiasmo che cinque anni fa li ha proiettati nell’Olimpo della politica nazionale. I pentastellati contano di chiudere la parentesi ‘scissionista’ per proiettarsi alle elezioni Politiche e Regionali: si vota in Molise, Lazio e Lombardia per il rinnovo del Consiglio regionale. Tutto nella prossima primavera, tra marzo e aprile (a meno di sorprese).

In Molise pentastellati e Partito democratico stavano lavorando ad un’alleanza, il dialogo è stato avviato, erano iniziati i ragionamenti sulle candidature e sulla scelta del capo della coalizione. Per questo l’addio di Luigi Di Maio ha scombussolato anche i democratici che oggi, con il segretario regionale Vittorino Facciolla, rilanciano: “Non fa di certo piacere sapere che un nostro alleato, con il quale contiamo di chiudere un accordo sia politico che programmatico, anche a livello regionale, stia vivendo una forte crisi politica che lo ha condotto ad una scissione. Il nostro compito, per quanto di competenza e senza alcuna forma di ingerenza, è provare a comporre un quadro di alleanze che concili sia le posizioni di Conte che quelle di Di Maio. Contiamo, in ogni caso, di incontrare molto presto la delegazione regionale del Movimento 5 Stelle”

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