Vincitori a confronto

Limosano e Toro premiano i sindaci uscenti: plebiscito per Angela Amoroso e Roberto Quercio

Le interviste ai due primi cittadini riconfermati dagli elettori con circa il 95% delle preferenze: per la sindaca di Limosano è il terzo mandato, ottiene il bis il collega di Toro

Nei diciotto comuni molisani al voto domenica 12 giugno i cittadini hanno deciso di premiare molti degli uscenti: è successo in dieci paesi (più della metà) interessati dalla tornata elettorale. Tre donne sono state riconfermate al vertice dei Municipi.

Dalle urne è emerso un ampio consenso per i primi cittadini che potranno guidare le rispettive comunità per i prossimi cinque anni: è il caso di Angela Amoroso e Roberto Quercio, riconfermati rispettivamente alla guida dei Municipi di Limosano e Toro. Il responso delle urne è emblematico: la sindaca Amoroso ha riportato più del 94% dei consensi, il collega torese Quercio ha ottenuto il 96% delle preferenze. Abbiamo deciso di ascoltare le loro impressioni: la loro riconferma è emblematica perchè, in un momento in cui nessuno sembra voler ricoprire più l’incarico di sindaco, l’ampio consenso dimostra una presenza incessante e un grande impegno quotidiano a fronte di una indennità irrisoria.

Angela Amorosa Limosano

ANGELA AMOROSO, SINDACO PER LA TERZA VOLTA

Angela Amoroso, per la terza volta sarà il sindaco di Limosano.  Eletta con un plebiscito di voti pari al 94.31% del totale.

Classe ’77, avvocato, sposata, madre una “piccola peste”, Angela Amoroso ha fatto dell’attività amministrativa la mission principale della sua vita.

Quando le telefoniamo sul finish dello spoglio, è emozionata e commossa. Ancor più perché dietro questa sua vittoria, che le consegna la fascia tricolore per altri cinque anni, c’è la dedica a sua sorella Anna, scomparsa prematuramente e a cui Angela era particolarmente legata: “Questa mia nuova riconferma a capo dell’amministrazione del mio paese – dice – è un omaggio alla mia Anna”. E c’è un attimo di commozione. Poi, si riprende e ammette: “Ogni elezione è una sorpresa e chiunque decide di scendere in campo sa bene che l’urna spesso rappresenta una sorpresa. Io ho affrontato questa scommessa per la terza volta con la consapevolezza di aver sempre lavorato e operato per il mio Comune, tenendo in considerazione le istanze dei miei concittadini”.

Il suo è stato un buon governo se per tre legislature i cittadini l’hanno scelta per lo scranno più alto confermandole continua fiducia. Qual è il suo segreto?

“Non ci sono segreti ma forse solo principi che scaturiscono dall’esperienza. Vale a dire che dopo il mio primo mandato ho tirato le somme e fatto un bilancio su ciò che andava migliorato, abolito o creato ex novo a partire dalla mia persona”.

A quale conclusione è arrivata?

“Che quando si scende in campo per lavorare seriamente bisogna stringere un patto di sincerità coi cittadini. Bisogna capire che non c’è più spazio per la demagogia: non si possono promettere cose che non si posso mantenere ma si deve spiegare cosa si potrà fare e cosa no. E rispetto a quello che non si potrà realizzare si spiega anche perché. Gli impegni presi, però, vanno rigorosamente mantenuti”.

Lei lo ha fatto?

“Con la mia amministrazione in 10 anni abbiamo ottenuto 11 milioni di opere pubbliche. Risorse che abbiamo utilizzato per i piccoli lavori ma anche per le grandi opere che continuiamo di terminare in questo prossimo periodo. Abbiamo messo a nuovo le strade interpoderali, riqualificato i vicoli, sistemati i dissesti e avviato interventi di valorizzazione e recupero del centro storico importanti”.

Come donna, riscontra più difficoltà rispetto ai suoi colleghi maschi?

“Niente affatto. Le donne, ma questo non li dico io ma ricerche e indagini di studio, hanno una marcia in più che non è una questione di essere più o meno intelligenti dell’uomo bensì di attenzione, dedizione, scrupolo, pignoleria, amorevolezza, sensibilità, praticità che sono qualità tipiche di una donna. Io penso che queste qualità contribuiscano nella buona riuscita del genere femminile in ogni ambito lavorativo”.

Come affronta l’esercizio della responsabilità di decidere; perché chi come lei riceve il mandato di governare si assume anche la responsabilità di fare delle scelte. Ecco, lei come si comporta?

“Scelgo restando in empatia con la mia popolazione. E questo chiaramente non significa assecondare tutte le istanze ma sapere quali sono, perché ci sono e quindi quali sono praticabili. Perché certe decisioni non possono essere gestite con gli stessi criteri di un tavolo nazionale. Io facci i conti con il sentire dei cittadini; non solo con il cervello, ma anche con la pancia”.

Però alla fine sembra quello che fanno un po’ tutti…

“Può anche sembrare che siano tutte ovvietà; ma nella pratica questo modus operandi non è largamente diffuso e io ho lavorato a lungo per applicarlo nel mio piccolo, quindi coerenza come categoria politica e non come categoria morale, perché la credibilità, nella vita politica come nella vita reale, è una risorsa assolutamente essenziale”.

Limosano è un paese che è cambiato molto negli ultimi anni. Continuerà questa evoluzione?

“Ovviamente sì. Abbiamo lavori da portare a termine ed altri da studiare e approntare. Ma siamo soltanto a metà dell’opera, il bello del lavoro deve ancora venire”.

sindaco Toro Quercio

TORO, QUERCIO BISSA IL SUCCESSO DEL 2017

Le urne decretano che i primi cinque anni dell’amministrazione Quercio ha funzionato, di recente è stato anche inaugurato il nuovo poliambulatorio. E i cittadini hanno deciso di ridare fiducia al giovane sindaco che ha ottenuto quasi un successo bulgaro:  720 voti pari al 96.77% delle preferenze. Ma il ritorno alle urne è stata una delle piacevoli sorprese di queste Amministrative: mentre il calo delle presenze ai seggi è generalizzato, a Toro si rilevano dati in controtendenza.

Sindaco, come legge questo enorme consenso elettorale che la comunità ha voluto attribuire a lei e alla sua squadra?

“Anche questa volta, come era già accaduto nel 2017, non c’è stata storia. Ma vorrei sottolineare un altro aspetto: la vittoria reale è quella dell’affluenza perchè se si considerano i soli toresi che hanno votato raggiungiamo il 59%, un dato superiore a quello della scorsa tornata elettorale. Mi aspettavo 250 persone in meno alle urne, invece hanno votato 780 persone: un risultato che va oltre ogni più rosea aspettativa. E poi sono stati premiati i candidati consiglieri della mia lista: il vice sindaco ha riportato 273 voti. Il voto attesta un alto consenso elettorale”.

La sua amministrazione può ripartire dai progetti che erano stati avviati.

“Sì, torniamo a lavorare speditamente e senza sosta, dal mattino alla sera fino alla notte. Abbiamo ottenuto milioni di euro per le progettazioni delle opere che vogliamo realizzare, probabilmente a Toro non erano mai arrivati finanziamenti così corposi. E con il Pnrr e le risorse per la Transizione digitale contiamo di candidarci ad altri bandi e intercettare un maggior numero di fondi: grazie all’esperienza maturata nei primi cinque anni di amministrazione, vogliamo drenare più finanziamenti possibili per Toro”.

Cosa vuol realizzare a Toro?

“Abbiamo presentato le progettazioni per la rigenerazione urbana e per realizzare un’isola ecologica che ci consentirà di aumentare la qualità della raccolta differenziata. Stiamo costruendo parchi gioco per creare più luoghi nei quali le persone possano stare insieme: in questa pandemia ci siamo accorti quanto sia importante la socialità. E poi lo stadio: ci sono 385mila euro di finanziamenti (di cui 54mila euro è un co-finanziamento del Comune) per realizzare un manto in erba sintetica, ristrutturare l’impianto, renderlo più moderno e a disposizione non solo dei calciatori del Toro. Inoltre, dopo venti anni renderemo agibile il palazzo del Municipio che era stato danneggiato dal terremoto del 2002: abbiamo fatto la gara d’appalto, dobbiamo affidare la realizzare dell’opera”.

A chi vuole dedicare questo risultato?

“Lo dedico alla mia famiglia che sopporta le mie assenze e alla mia comunità che ha creduto di nuovo in noi”.

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