Regionali 2023

Iorio: “Mi candido per salvare gli ospedali, apro all’ala civica”. E lancia l’idea di un referendum

L'ex presidente lancia a Donato Toma la sfida sulla sanità dopo l'approvazione in Consiglio regionale della legge sulle linee guida per la riorganizzazione del servizio sanitario regionale e si prepara a scendere in campo alle Regionali 2023: "Resto nel centrodestra. Lancio un appello ai civici: i partiti ormai portano a votare meno del 50% degli elettori. Bisogna intercettare l'altro 50%". Ipotesi referendum per chiedere l'abolizione del commissariamento

A 74 anni Michele Iorio pensa tutt’altro che alla pensione. “Mi candido” perchè “non si gioca sulla salute dei cittadini molisani” e “la risoluzione dei problemi della sanità nella nostra regione non si può delegare ai tavoli tecnici romani”, scandisce l’ex governatore nell’incontro con i giornalisti convocati il giorno successivo all’approvazione in Consiglio regionale della legge sul ‘Servizio sanitario regionale – Linee guida. Rete ospedaliera di emergenza’. Il provvedimento, firmato anche dall’attuale assessore al sociale Filomena Calenda e dalla consigliera di Fratelli d’Italia Aida Romagnuolo, è stato approvato ieri in Aula con undici voti a favore e l’astensione del centrodestra. Il che vuol dire, a suo avviso, “che anche il centrodestra ha condiviso l’impianto della legge, altrimenti avrebbe votato contro”.

Il senso della proposta di legge “non era fare speculazione politica – chiarisce riferendosi alle accuse mosse dall’assessore Quintino Pallante – piuttosto per la prima volta dopo anni il Consiglio regionale si è riappropriato della capacità legislativa in materia di sanità. Un potere che è la Costituzione ad affidare alle Regioni”. La legge era stata presentata due anni fa (nel 2020), quando Angelo Giustini era commissario ad acta e disegna un’organizzazione sanitaria che ha nel Cardarelli di Campobasso un presidio sanitario di secondo livello, il Veneziale di Isernia e il San Timoteo di Termoli ‘centri spoke’ che “garantiscono i ricoveri per i trattamenti di primo livello, per le patologie mediche chirurgiche più Utic, ortopediche, cardiologiche e ostetriche con il punto nascita, pronto soccorso, rianimazione, emodinamica funzionante h24”. Ad Agnone resterebbe un presidio di area disagiata, a Larino e a Venafro sarebbero garantite lungodegenze e primo soccorso h24.

A meno di un anno dal voto (nel 2023 si svolgeranno le elezioni Politiche e le Regionali in Molise, Lazio e Lombardia) la battaglia sulla sanità si incrocia con le strategie per definire alleanze quanto a Roma tanto nella nostra regione e la scelta delle candidature al Parlamento. Iorio chiarisce però il campo in cui stare: “Io resto nel centrodestra, sono di estrazione democristiana. Fratelli d’Italia? Finora il mio partito non mi ha mai detto che sto sbagliando”.

Nel perimetro delle alleanze l’ex capo della Giunta regionale inserisce l’ala civica con cui portare avanti la battaglia per la sanità: “Con chi sarò candidato? Con le persone che vogliono condividere le mie idee politiche, con i cittadini che mi sostengono, con i civici che credo potranno fare la differenza nelle prossime elezioni. Le ultime amministrative hanno dimostrato che sono il vero ago della bilancia. I partiti ormai portano a votare meno del 50% degli elettori. Bisogna intercettare l’altro 50%“.

Il consigliere di Fratelli d’Italia scava un solco sempre più profondo rispetto al presidente-commissario ad acta Donato Toma che, evidenzia, “sulla sanità non può limitarsi ad eseguire l’ordine del tavolo tecnico romano“. “La Regione Molise – insiste Iorio – ha riprogrammato 60 milioni di euro di finanziamenti comunitari. E’ possibile che non sono stati trovati 10 milioni di euro per finanziare le borse di studio per i medici specializzandi della nostra Facoltà di Medicina che potrebbero operare nei nostri ospedali? Invece si pensa solo a chiudere i reparti perchè manca il personale”.

Fra l’altro l’istituto del commissariamento per le Regioni in piano di rientro si è rivelato fallimentare: “Oltre a condurre la battaglia per la sanità come candidato presidente – rincara Iorio – promuoverò un referendum: non è possibile che dopo 15 anni non si riescano a risolvere i problemi della sanità molisana. Anzi, è stata ridotta ai minimi termini“.

Il percorso sulla riorganizzazione sanitaria contenuta nella legge targata Iorio-Romagnuolo-Calenda si prevede in salita: “Il presidente Toma non può contraddire la volontà del Consiglio regionale e quindi dovrebbe tenere conto di questa legge nella stesura del nuovo Programma operativo”. Ma c’è il rischio che il Governo decida di impugnare la norma approvata in Aula ieri. “Se il commissario (Toma, ndr) non tiene conto di questa legge, può chiedere al presidente del Consiglio di disattivarla in quanto in contrasto col Pos. Tuttavia, sarebbe un fatto politico grave: Toma finirebbe in contraddizione con quello che annuncia ai cittadini, ai sindaci e ai consigli comunali dove finora ha spiegato la sua idea di sanità”.

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