Penitenziario di larino

Il gran ritorno del teatro in carcere. L’esilarante Biancaneve-pop diverte anche i bambini

Due serate con pienone di pubblico per la rappresentazione teatrale curata dal regista Giandomenico Sale nel penitenziario frentano. Tante risate e atmosfera conviviale anche nel dopo-teatro con il momento buffet realizzato dai detenuti stessi. "Ci siete mancati, era dall'estate 2019 che abbiamo dovuto interrompere quest'esperienza causa Covid"

Un ritorno atteso per tre lunghi anni, quello della rappresentazione teatrale nel cortile esterno del carcere di Larino, accolta con grande entusiasmo anche dal numeroso pubblico accorso per l’occasione. È andato in scena il 25 e il 26 giugno lo spettacolo Biancaneve, frutto del laboratorio teatrale tenuto con alcuni detenuti del regime di Alta Sicurezza, molti dei quali già ‘provetti’ attori. Ed è stato un successo oltre le aspettative.

“Ogni anno – così il regista rivolto alla platea – diventate sempre di più e questo per noi è importantissimo”.
Oltre 100 spettatori a serata per un appuntamento divenuto ormai fisso all’interno del penitenziario frentano che ha introdotto, anni fa, questa disciplina artistica nei percorsi trattamentali dei detenuti. Artefice – tra gli altri – di questo progetto il regista Giandomenico Sale che dal 2017 ad oggi ha realizzato 4 spettacoli (l’ultimo il pirandelliano La Giara tenutosi lo scorso dicembre ma all’interno, in una cornice diversa e giocoforza limitata dalle restrizioni anticovid).

Biancaneve teatro carcere

 

In questo weekend di fine giugno il ritorno è stato in grande stile, accompagnato da sincera emozione da parte di tutti, e con un’ottima partecipazione della comunità esterna e con la presenza finanche di un nutrito numero di bambini, protagonisti inconsapevoli di alcuni sketches. “Io avevo già partecipato ma per la prima volta ho voluto portare i miei due figli così che anche loro conoscano questa realtà”, così un giovane papà.

Generico giugno 2022

 

Ma a divertirsi non sono stati solo i più piccoli. Esilarante la rappresentazione in versione pop della nota fiaba dei fratelli Grimm. Dalla matrigna (in foto sopra con il regista Fabio Manso) agli inconsueti 7 nani (sotto una foto delle prove), fino alla bella ma ‘improbabile’ Biancaneve. Pelle eburnea, lineamenti gentili e sottoveste bianca per la protagonista della storia, ma anche capelli rasati e tatuaggi sulle gambe. Niente chioma nero corvino, insomma, ma non è stato questo l’unico elemento spiazzante della messa in scena. Tra balli sexy, battute improvvisate in dialetto napoletano e un principe alias John Travolta che arriva sulle note di ‘Stayin’ Alive’, i momenti topici tutti da ridere sono stati tantissimi.

Generico giugno 2022

 

La scelta è ricaduta – ci ha spiegato il regista stesso in questa intervista – sulla nota fiaba popolare europea costruita sul tema, universale, della bellezza e, altresì, della vanità. Un tema di estrema attualità nell’epoca dei social, e sì centrale – anche se non lo si penserebbe – per chi è confinato nel mondo carcerario.

Biancaneve teatro carcere
Biancaneve teatro carcere
Biancaneve teatro carcere

Un incontro che ha segnato la ripresa di questi eventi nell’Istituto di Larino guidato dalla direttrice Rosa La Ginestra che, a fine spettacolo dal palco, ha ricordato il grande lavoro corale per giungere a un simile epilogo. “Da soli non si va da nessuna parte, in squadra sì e qui c’è dietro un grandissimo lavoro di squadra”. Parole cui hanno fatto eco anche quelle della dottoressa Brigida Pinelli, responsabile delle attività trattamentali.

Biancaneve teatro carcere

 

Un ringraziamento speciale è andato anche alla ‘guest star‘ di quest’anno, il performer statunitense Richard Move che ha collaborato col regista alla parte coreografica, chicca di questa messa in scena giocata tutta sul filo della contemporaneità. “Nelle carceri americane non esiste nulla di simile. Il Molise batte gli Usa 1 a 0“, ha scherzato la direttrice e lo stesso coreografo ha sottolineato l’esperienza unica e inedita vissuta.

Come nei periodi pre-pandemici, il dopo-teatro è stata un’occasione unica per intrattenersi anche con i detenuti-attori, molti dei quali già noti agli habitué del pubblico. Il buffet preparato dai detenuti cuochi e pasticcieri, iscritti all’Istituto Alberghiero, ha completato la serata conviviale sui generis. Appuntamento – dunque – alla prossima evasione fiabesca.

Le foto dello spettacolo sono tratte dal video realizzato da Fabio Manso, che ringraziamo

 

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