Scuole a campobasso

Demolizioni e “scuola polmone” nell’hub vaccinale. Sindaco: “Nuovi cantieri in ritardo per rincari ed effetto guerra”

Non finirà presto l'odissea di studenti, genitori e insegnanti: a Campobasso dovrebbero essere abbattuti diversi istituti, compresa la D'Ovidio. Finora le operazioni hanno subìto un forte rallentamento per "problemi legati al prezziario che la Regione Molise approverà entro il 31 luglio", hanno spiegato il sindaco Gravina e il dirigente Giarrusso. "Il prossimo anno scolastico non cambierà nulla". In Aula malcontento di genitori e presidi, la dirigente del comprensivo 'Montini': "Dal 2006 gli alunni costretti a sette traslochi". Trasferimento in vista anche per il Cpia

E’ stata riconvertita a centro vaccinale negli ultimi due anni di pandemia. La Cittadella dell’Economia sarà riconvertita di nuovo: diventerà una “scuola polmone”, come l’ha definita il sindaco Roberto Gravina, ossia una soluzione tampone per sopperire alla carenza di aule e spazi per le lezioni degli studenti di Campobasso. Nei prossimi mesi dovrebbero riprendere i lavori di abbattimento e ricostruzione dei plessi che non hanno i requisiti dal punto di vista della sicurezza sismica. Operazioni rallentate “a causa dell’epidemia provocata dal coronavirus, per una serie di lungaggini burocratiche sui finanziamenti e infine per i rincari delle materie prime e per gli effetti della guerra sulle imprese”, spiega il primo cittadino nel Consiglio comunale monotematico. E’ stato richiesto da Pd e Lega per capire se il capoluogo è alle soglie di una nuova emergenza.

“Per demolire nei prossimi anni le scuole da ricostruire è indispensabile reperire le aule dove trasferire provvisoriamente le diverse strutture scolastiche che verranno interessate dai lavori. Per questo, si sta approntando un progetto di fattibilità che prevede l’adeguamento dell’edificio della Cittadella di Selvapiana con la realizzazione di aule, laboratori e servizi wc oltre gli uffici della direzione didattica, in più palestra esterna con tensostruttura”, ribadisce il dirigente Giuseppe Antonio Giarrusso. L’architetto interviene durante l’assise civica per spiegare che “noi eravamo pronti a mettere in appalto le opere entro agosto, ma slitterà tutto di quattro mesi per adeguare le opere a nuovi prezzi. Una volta adeguati i progetti, procederemo alle gare d’appalto anche perchè i fondi stanziati nel Pnrr e nel Fondo sviluppo e coesione hanno dei termini vincolanti”.

architetto Giarrusso consiglio comunale scuole

Alla lista di intoppi e difficoltà si è aggiunto anche il mancato aggiornamento del prezzario regionale delle opere edili che la Regione Molise dovrebbe approvare entro il 31 luglio. “I progetti non possono essere validati se non ci sono prezzi certi”, sintetizza il sindaco.

In Aula l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Amorosa ricorda gli edifici da ricostruire: la ‘D’Ovidio’, l’asilo di via Verga, il plesso (da anni dismesso) di via Kennedy, gli istituti del quartiere Cep, la scuola di via Crispi (fra l’altro di recente interessata da un incendio),  per citarne qualcuna. “Ad oggi, la fase di attuazione di tale programma triennale è decisamente avanzata in quanto sono state acquisite le progettazioni definitive propedeutiche all’appalto dei lavori”. Insomma, un lungo elenco di scuole da abbattere e ricostruire a Campobasso, città che ha vissuto una vera e propria emergenza negli scorsi anni. Doppi turni, chiusure e trasferimenti – successivi alle indagini antisismiche dell’Università del Molise – hanno provocato roventi proteste.

Inevitabile parlare della scuola di contrada Mascione. In Aula prende la parola Sabina di Benedetto (rappresentante genitori): “Abbiamo visto un’organizzazione perfetta a Corpus Domini, crediamo di meritare lo stesso impegno per completare la ricostruzione della scuola di Mascione”. “Non si può paragonare la realizzazione di un’opera pubblica e l’organizzazione di un evento. Non c’è disinteresse, ci sono difficoltà nel cantiere di Mascione”, puntualizza il sindaco. “L’impresa che aveva vinto l’appalto è fallita, quindi il Consorzio che dovrà costruire la scuola ci ha chiesto di rivedere il progetto e nei giorni scorsi abbiamo acquisito la progettazione esecutiva”, gli fa eco il dirigente Giarrusso.

L’odissea non è finita per studenti, docenti e genitori che hanno fatto sentire la propria voce durante il Consiglio regionale tramite alcuni rappresentanti. “Per il prossimo anno scolastico, se non interverranno eventuali disposizione in materia di emergenza sanitaria dell’ultim’ora, non ci saranno stravolgimenti logistici per le scuole di competenza comunale, compresa la Francesco D’Ovidio, che è oggetto di apposito finanziamento del Pnrr”, assicura Gravina. “Solo il Cpia (centro per l’istruzione degli adulti, ndr) sarà trasferito in una nuova sede”. 

“Dal 2006 ho vissuto sette traslochi, sono stati chiusi gradualmente i plessi dell’istituto comprensivo compresa la ‘Montini’, un punto di riferimento del quartiere Cep”, il grido d’allarme della dirigente Agata Antonelli. “Il quartiere Cep non ha una scuola, l’unica aperta è scuola dell’infanzia di Cep nord. Devono partire i lavori alla Montini e a Mascione”. Intervengono in Aula anche Giuseppe Lattanzio, presidente del consiglio d’istituto del ‘Colozza’ e la professoressa Lara Occhionero (‘Francesco D’Ovidio’).

Scintille e polemiche durante il dibattito in Aula, l’opposizione più volte ricorda la battaglia del Movimento 5 Stelle quando era all’opposizione durante la legislatura Battista (Pd), oltre ad accusare il governo Gravina di non comunicare ai cittadini le novità su un tema caldo come quello delle scuole. Nella discussione poi ‘irrompono’ anche gli effetti della recente scissione pentastellata.

L’ex assessore al sociale Alessandra Salvatore (Pd) rivendica l’importanza delle indagini sismiche che l’ex amministrazione ha affidato all’Unimol e i finanziamenti stanziati proprio dalla ex Giunta Pd. Mentre il capogruppo dem Giose Trivisonno, autore assieme al collega della Lega Alberto Tramontano della richiesta di monotematico, rilancia: “Oggi ci raccontate di una scuola polmone, avremmo voluto conoscere prima questa soluzione tampone. A nostro avviso, le scuole devono restare nei quartieri, anche se oggi siamo costretti a razionalizzarle a causa di un’emorragia demografica senza precedenti. Questa città continua a svuotarsi”.

Pd e Lega presentano alla fine dei lavori un ordine del giorno per chiedere al sindaco e alla Giunta di relazionare a scadenza quindicinale sui lavori e informare su ogni problematica eventuale la città. Il documento viene votato all’unanimità con diciotto voti favorevoli.

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