Res

A Isernia il laboratorio dell’economia circolare. Lo scarto diventa tessuto, “così si allunga il fine-vita delle cose”

Il progetto di trasformazione del rifiuto destinato alla discarica in una risorsa diventa realtà. Presentazione oggi a Pozzilli, alla presenza di ospiti illustri tra i quali Carlo Cottarelli e Alessandra Todde. Via alla fase di ricerca per individuare filati e tessuti dai polimeri del plastix, la plastica non riciclabile.

Più che un esperimento, è una scommessa economica vera e propria, un progetto industriale che parte dalla discarica, e dalla parte residuale e non riciclabile della plastica e arriva sotto la macchina da cucire e quindi in negozio e perfino in passerella. Res, recupero etico sostenibile, è soprattutto uno dei primi esempi di economia circolare “in senso letterale” come ha precisato il viceministro allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, intervenuta in videoconferenza oggi all’evento di presentazione del Centro di ricerca Polymères – Sustainable innovations in plastic a Pozzilli, nella ex sede della Mossi & Ghisolfi, struttura di più di 2.700 metri quadrati con laboratori di ricerca e macchinari che fondono le materie di scarto e le trasformano in polimeri.

“Recupero della materia al supporto delle imprese nella re-ingegnerizzazione dei processi e per la riduzione dell’impronta ecologica dei prodotti di largo consumo” l’obiettivo del Gruppo Valerio, titolare del polo di smaltimenti rifiuti di Tufo Colonico, che ha avviato il percorso di economia circolare con un investimento di 10 milioni di euro ed è riuscito a inserirsi nella Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rivoluzione verde e transizione ecologica. I nuovi macchinari presentati oggi consentono la riduzione della plastica di scarto in polimeri e granuli sui quali lavorare a suon di formule chimiche e ingegnerizzazione per ricavarne filati, fibre che vanno a costituire la materia prima per abiti, accessori, tessuti da impiegare nel tessile attraverso il confezionamento nella ex Ittierre di Pettoranello, una volta tempio del lusso e del made in Italy, oggi candidata ad avere una seconda vita grazie a un progetto che lo stesso Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani, ha definito un “valido esempio di corretto utilizzo delle risorse del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza)” perché “per far crescere un Paese che ha poca forza lavoro bisogna far crescere la produttività, e perché un lavoratore sia produttivo deve avere a disposizione macchine migliori e più efficienti”.

Valerio res
Valerio res

Antonio Lucio Valerio, l’imprenditore della famiglia che ha dato vita all’iniziativa, spiega la mission: “Partire dalla ricerca per arrivare alla valorizzazione dei materiali di scarto, che attraverso analisi e tecniche generano materiali moderni e nuove risorse. L’ambizione è dare valore ai rifiuti che trattiamo”.

“Questo progetto è molto importante per la valorizzazione del territorio – ha sottolineato il Governatore Donato Toma –, è un occasione per portare sviluppo e benessere, un progetto innovativo, incentrato sul riciclo e la ricerca, che deve essere supportato dalle istituzioni e la Regione Molise sarà in prima linea per farlo. La nuova start-up della famiglia Valerio denota una vision imprenditoriale lungimirante e a forte impatto innovativo, in linea con il nuovo modello di economia circolare e di crescita sostenibile, ma anche coerente rispetto ai principi e agli obiettivi fissati dalla missione 2 del Pnrr, riguardanti la rivoluzione verde e la transizione ecologica”.

Un evento in grande stile per il lancio del polo di ricerca, situato a Pozzilli all’interno dell’ex sede della Mossi & Ghisolfi dove una volta si produceva il pet. Oltre 2700 metri quadrati con lavoratori di ricerca all’avanguardia anche per avviare progetti di ricerca e sviluppo finalizzati al recupero delle materie a supporto delle imprese. Un laboratorio, nel piccolo Molise, per allungare fin dove è possibile il fine-vita delle cose, rispondendo così alla sfida della quarta rivoluzione industriale.

La presentazione, moderata dal giornalista di Sky Roberto Inciocchi, ha visto anche la presenza di Piero Castrataro (sindaco di Isernia), Stefania Passarelli (sindaco di Pozzilli), Alessandra Todde (viceministro dello Sviluppo Economico), Alessia Rotta (presidente Commissione ambiente Camera), Carlo Cottarelli (direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani), Mattia Fantinati, (deputato e Presidente IGF Italia), Luca Brunese (rettore dell’Università degli Studi del Molise), Stefano Ciafani (presidente Nazionale di Legambiente), Antonio Federico (capogruppo M5S Commissione Ambiente Camera), Gabriella Fiorentino (ricercatrice del Dip. Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali Enea) Giovanni Papaleo (chief operating officer del Gruppo Acea) e Francesco Petracchini (direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico Cnr).

Gruppo Valerio progetto Res presentazione
Gruppo Valerio progetto Res presentazione
Gruppo Valerio progetto Res presentazione

 

Giovanni Sonzogni, collaboratore dell’azienda, ha illustrato il funzionamento dei macchinari per il processo di lavorazione, dall’estrusore bivite alla pressa a iniezione.

Un tassello cruciale, quello del Polo chimico di ricerca, che rientra nella filiera integrata del rifiuto-risorsa, in un raggio di azione in poco più di 20 chilometri che rende la scommessa Res ulteriormente sostenibile. I rifiuti destinati alla discarica di Tufo Colonico e gli scarti non recuperabili della plastica diretti al termovalorizzatore di Pozzilli vengono sottoposti a processo di riconversione industriale e trasformati in polimeri, che diventano la materia prima per filati e tessuti a loro volta usati per farne abiti e accessori nel polo tessile di Pettoranello del Molise. La gestione dei rifiuti avviene attraverso processi interamente industriali, così da renderli risorsa grazie ai princìpi dell’economia circolare in una relazione strettissima tra ricerca, investimenti e green economy.  (mv)

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