Campomarino

Vino da tavola, Campomarino ottiene deroga per portare a 40 tonnellate per ettaro la resa dell’uva

Il comune bassomolisano inserito tra le aree vitate dove è ammessa una resa massima di uva a ettaro fino a 40 tonnellate

C’è anche Campomarino, inizialmente esclusa, tra i Comuni per i quali è stata prevista una deroga alla legge sulla resa massima dell’uva.

Si tratta di una eccezione importante, anche se non riguarda una platea troppo vasta di produttori molisani di vino, che interesserà per lo più i produttori di vino comune da tavola e non tanto chi fa Tintilia, il nostro prodotto di punta, o vini Dop o Igp.

Esattamente cosa cambia con questo aggiornamento della legge? Inizialmente la resa massima prevista era di 500 quintali di uva per ettaro, dal 1 gennaio di quest’anno ogni produttore potrà avere una resa massima di 30 tonnellate ad ettaro, con alcune deroghe fino a 40 tonnellate, per alcuni territori – e Campomarino è tra questi – dove si è avuta tale produzione, ma negli ultimi 5 anni, cioè tra il 2015 e il 2019.

Ha contribuito a questo risultato l’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere che ha infatti detto che in questo modo “le aziende locali avranno più tempo per ottimizzare e adattare le produzioni al nuovo contesto legislativo”.

L’assessorato regionale è intervenuto presso il ministero affinché venisse modificato l’allegato al decreto che riporta l’elenco dei Comuni che hanno ottenuto tale agevolazione, riuscendo a far rientrare anche la nostra Campomarino, inizialmente esclusa.

“Campomarino – ha dichiarato l’assessore Nicola Cavaliere – ha dimostrato di avere i parametri per usufruire della deroga. Sappiamo che la misura è comunque temporanea e come Regione condividiamo – ha aggiunto – i principi e l’obbiettivo della legge che è quello di incrementare sempre di più la qualità dei vini, ma è altrettanto necessario consentire alle aziende di avere il tempo di riorganizzarsi in modo da poter ottimizzare la produzione e adattarla all’attuale contesto legislativo”.

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