I risultati dell'indagine

Varianti, in Molise Omicron 2 circola al 100%. In Italia quasi al 94%

Nell'indagine del mese di aprile il 'sorpasso' era avvenuto ma ora si è consolidato ovunque in Italia, e la nostra è una delle poche regioni con una circolazione esclusiva di Omicron 2

La tendenza era evidente, era solo questione di tempo. E così è stato: rispetto alla flash survey sulle varianti di Sars-Cov-2 in circolazione in Italia condotta il 4 aprile, quella (successiva) del 3 maggio non lascia àdito a dubbi. Circola ormai solo la variante Omicron e la variante Omicron 2 (la BA.2) ha soppiantato ormai le altre.

varianti 3 maggio italia

 

In Molise – così come anche in Basilicata, in Valle d’Aosta e nelle Province Autonome di Bolzano e Trento – questa sottovariante omicron è diffusa al 100%. E negli altri territori italiani non ha mai percentuali sotto il 90% ad eccezione della Sardegna. Il dato medio italiano è il seguente: “BA.2 rappresenta il 93,83% tra le varianti Omicron.
Quest’ultimo risultato è in linea con quanto riportato in altri Paesi europei e non.
In questa indagine sono state rilevate 12 sequenze riconducibili a BA.4 e 6 sequenze
riconducibili a BA.5, pari allo 0,47% e 0,41% del totale delle sequenze Omicron,
rispettivamente”.

Il ‘sorpasso’ è stato repentino in particolare per quanto riguarda la nostra regione dove un mese prima la percentuale era inferiore a quella media nazionale (65.5% vs 86.6%).

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Allora (il 4 aprile) erano stati 29 i campioni sequenziati, ora (3 maggio) ne sono stati 17. Coinvolto – come sempre – il laboratorio di Biologia Molecolare del Cardarelli (peraltro l’unico in Molise). I dati arrivano dal report dell’indagine ‘Stima della prevalenza delle varianti VOC (Variant Of Concern) e di altre varianti di SARS-CoV-2 in Italia’ condotta dal Ministero della Salute, dall’Iss e dalla Fondazione Bruno Kessler.

Alla fine del quale si legge: “Questi risultati, per quanto non privi di limiti e bias, permettono di stabilire l’ormai assoluta predominanza della variante omicron nel nostro Paese, e in particolare del sotto-lignaggio BA.2.
Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria”.

Il banco di prova di quella che più che una ipotesi sembra una certezza (ormai dovremmo aver capito il funzionamento dei patogeni virali, ndr) sarà l’autunno. Soprattutto per questo gli esperti consigliano di fare la quarta dose (o secondo booster), prevista al momento per soggetti immunocompromessi, anziani o con specifiche fragilità. E di non aspettare.

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