Guerra & economia

Toma su Sky: “Il gas russo in rubli? Grande furbata di Putin. Effetti anche sulle imprese molisane”

Intervistato dal network televisivo, il presidente della Regione ha analizzato le conseguenze della guerra e delle sanzioni russe: "Nella nostra regione difficoltà enormi per il caro bollette. Cosa faranno le imprese? Come sempre accade seguiranno la politica reale: se saranno costrette si procureranno i rubli attraverso il sistema bancario e pagheranno"

Se ne parla da settimane: gli effetti del pagamento in rubli del gas russo. “E’ stata una grande furbata di Putin”, ha commentato oggi il presidente della Regione Molise Donato Toma intervistato da Sky Tg24.

Avrà ripercussione sulle imprese, ovviamente anche quelle molisane, la decisione di Putin che ha costretto i governi degli Stati europei che in Russia hanno una fonte di approvvigionamento preziosa a cercare fonti alternative e a stipulare accordi con altri Paesi extra Unione europea. Poi ci sono state anche Regioni che si sono mosse da sole: la Puglia, ad esempio. Il governo guidato da Michele Emiliano ha pubblicato un bando che consentirà ai pugliesi di produrre energia a basso costo da fonti rinnovabili grazie ad appositi finanziamenti regionali.

La nostra regione – ha sottolineato il governatore molisano – ha difficoltà enormi, deve già fare i conti con il caro bollette che si fa sentire”. Basti pensare che nel 2021 i Paesi Ue hanno ottenuto circa 155 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia. E l’Italia, secondo i dati riportati dall’Agi, è il secondo Paese europeo maggiormente dipendente dal gas di Mosca dal momento che importa il 38% del gas che consuma pari a circa 29 miliardi di metri cubi. La dipendenza è aumentata negli anni se si pensa che nel 2012 la percentuale era intorno al 30%.

Quindi, l’analisi del capo della Giunta regionale: “Le imprese – come sempre accade – seguiranno la politica reale, se saranno costrette si procureranno i rubli attraverso il sistema bancario e pagheranno. Anche se io direi che bisogna resistere ancora perché si violerebbero le sanzioni”.

L’intervista rilasciata a Sky è stata anche l’occasione per fare il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza anche in riferimento a quanto dichiarato dal ministro Mariastella Gelmini: “Ogni Regione ha un suo progetto bandiera” per “esaltare il protagonismo dei territori per la messa a terra del Recovery”. Quindi “ogni Regione o Provincia autonoma potrà proporre un progetto di particolare rilevanza strategica per la propria comunità: 21 macro interventi (in Molise però il Tar ha sospeso il progetto vinto da Pietrabbondante, ndr) che saranno il cuore pulsante del PNRR declinato negli enti territoriali”. Due i progetti bandiera del Molise che Toma ha citato a Sky: uno sui borghi e l’altro sui depuratori comunali. “Il Pnrr inoltre ci consentirà di ridurre il gap infrastrutturale”, le sue parole. “Il Molise ha bisogno di infrastrutture, di investimenti forti nel medio-lungo periodo e quindi tutto quello che arriva cercheremo di sfruttarlo al meglio. Abbiamo 24-25 figure specializzate sul Pnrr, ma il vero problema è che questi professionisti devono poter firmare gli atti che istruiscono perché noi abbiamo carenza di dirigenti che firmano e questi ultimi devono rivedere tutto quello che fanno gli esperti. A volte i funzionari hanno ragione perché gli esperti non sono così esperti”.

Ad ogni modo, riconosce Toma, “il Governo ha fatto un grandissimo lavoro con la predisposizione del PNRR, abbiamo finalmente le risorse e l’opportunità di intervenire su molti settori che possono concretamente cambiare il volto dei nostri territori e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Ciò premesso, però, credo sia opportuno adesso velocizzare i processi. Gli esperti inviati dall’Esecutivo nell’accompagnamento all’esecuzione del PNRR devono contribuire a sbloccare in maniera decisiva le procedure degli atti che istruiscono. Diversamente si rischia di entrare in una palude burocratica che può allungare i tempi di realizzazione dei progetti. Noi stiamo lavorando in maniera coordinata, la Regione Molise è diventata un esempio virtuoso a livello nazionale sull’utilizzo dei fondi europei. Vogliamo trasferire lo stesso modello sulla gestione del PNRR”.

Infine, un passaggio sulla sanità (“Abbiamo le idee chiare su come ristrutturare tutta la sanità. Il vulnus vero è che non abbiamo potuto programmare avendo subito la programmazione del Governo”) e sulle Amministrative del prossimo 12 giugno: “In Molise si recheranno alle urne tutti comuni al di sotto dei 5mila abitanti dove si fa anche fatica a trovare il candidato sindaco”. Alleanze o contrapposizioni tra centrodestra e centrosinistra? Non in Molise, almeno per l’imminente tornata elettorale. Anzi, ha concluso il presidente, “spesso le liste sono trasversali”.

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