Campobasso

Società dei rifiuti paga fitto nei vecchi uffici, inutilizzata sede costata 300mila euro. “Spreco di soldi pubblici”

Il capogruppo della Lega Alberto Tramontano fa i conti alla Sea Servizi e Ambiente spa e presenta un'interrogazione al sindaco Roberto Gravina: "Ingente dispersione di denaro pubblico".

Da cinque anni la società che si occupa della raccolta rifiuti a Campobasso, la Sea Servizi e Ambiente spa, continua a pagare un affitto di circa 30mila euro per la vecchia sede di piazza Molise quando potrebbe trasferirsi nei nuovi uffici che si trovano nell’immobile poco distante: uno stabile che ospitava un supermercato acquistato per 300mila euro dall’ex amministrazione Battista (Pd). Tutto con soldi pubblici dal momento che la Sea è una società partecipata al 100% dal Comune di Campobasso.

Per il capogruppo della Lega Alberto Tramontano siamo di fronte ad “una ingente dispersione di denaro pubblico” e per capire le intenzioni dell’attuale Giunta M5S ha presentato un’interrogazione urgente che sarà discussa nel Consiglio comunale di domani (30 maggio).

“Si ha il paradosso -le parole di Tramontano – che ad oggi, dopo 5 anni, la Sea paga un fitto di circa 30. 000 euro (trentamila) pur avendo una sede che è costata più di 300.000 euro”. 

Nuova sede della Sea, dopo l’archiviazione dell’esposto via ai lavori nell’immobile

Il consigliere di opposizione ha ricordato la battaglia che il Movimento 5 Stelle, quando era all’opposizione, ha fatto per contrastare l’acquisto della nuova sede di piazza Molise: “Fu duramente contestato dagli allora consiglieri di opposizione Roberto Gravina, Luca Praitano, Paola Felice e Simone Cretella (tutti ora componenti della Giunta comunale di Campobasso), tanto che presentarono un ricorso all’Anac (Autorià anticorruzione) che poi è stato rigettato”.

Per Tramontano la Sea non può continuare a pagare l’affitto a fronte di una sede nuova di zecca in cui potrebbe trasferire gli uffici: “Non è ammissibile che ancora perduri una tale situazione (sede di proprietà e contestuale pagamento di un fitto a terzi, assai oneroso) che comporta una ingente dispersione di denaro pubblico, che andrebbe attenzionato dagli organi competenti”. Quindi, “l’interrogazione presentata, che sarà discussa il prossimo 30 maggio – ha concluso Tramontano – è un atto doveroso a tutela dei campobassani che pagano la Tari (tassa dei rifiuti, ndr) e con essa finanziano le attività e gli acquisti della Sea. È il momento della verità. E se verità non sarà fatta in aula consiliare, la cercheremo in altre aule”.

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