Il degrado sociale alle porte

Ragazzo bullizzato, assessore Calenda chiede una inchiesta a Ministeri e all’Ufficio Scolastico Regionale

L'assessore regionale alle Politiche sociali della Regione Molise messa a conoscenza dei presunti atti di bullismo ai danni di un ragazzino della provincia di Campobasso ha indirizzato una nota denunciando l'allarme destato dagli episodi che sarebbero stati ripetuti nel tempo ai Dicasteri di competenza ma anche al sindaco del comune interessato: "Certe azioni se confermate sarebbero vergognose e vanno assolutamente denunciate"

La storia di Luca, per fortuna, non è passata inosservata. E la denuncia di questo ragazzo di soli 13 anni, affetto da un deficit cognitivo che lo rende  più sensibile rispetto all’asettica normalità di alcuni suoi coetanei, ha suscitato reazioni di sdegno da parte della comunità molisana. Luca da giorni non va a scuola, ne ha il completo rifiuto. Ad aiutarlo a riacquistare la fiducia in se stesso che le angherie e le umiliazioni gli hanno tolto, c’è solo la famiglia. I compagni lo hanno isolato, gli insegnanti sembrano apparentemente incuranti del destino di questo giovanissimo studente, che avrebbe (stando a quello che insegna anche la scuola, dopo la famiglia) gli stessi diritti di ognuno. Per lui non è così.

Ad intervenire – e lo questa volta a gamba tesa – è l’assessore regionale alle Politiche sociali, Filomena Calenda. E lo fa scrivendo di suo pugno a tutte le autorità chiamate a fare chiarezza sulla questione perché “è urgente ripristinare l’ordine della legalità e del rispetto. Questo degrado sociale rischia di alimentare un fenomeno di cui si parla continuamente ma mi sembra sia altrettanto frequentemente presente. Purtroppo”.

“La scuola – continua l’assessore Calenda – dovrebbe essere un luogo in cui uno studente, oltre ad apprendere le materie scolastiche, dovrebbe anche essere educato al rispetto e alla convivenza con il prossimo. E la scuola, in questo, dovrebbe rappresentare il primo e fondamentale supporto alla famiglia, laddove questa dovesse essere carente. Purtroppo, sempre più frequentemente, si assiste, fra le mura scolastiche, ad episodi bullismo che mi lasciano fortemente interdetta. In questo senso, apprendo dai giornali (e non solo dai giornali), di episodi  di bullismo a danno di un giovane studente delle scuole medie di un Istituto Omnicomprensivo della provincia di Campobasso e che, affetto da deficit cognitivo, sarebbe stato spesso oggetto di scherno ed umiliazioni da parte dei compagni. Episodi ripetuti nel tempo e – sembra – senza alcun intervento risolutivo da parte della stessa scuola. Alcuni genitori si dicono allarmati da questa circostanza, tanto che sono arrivati alla drastica decisione di iscrivere i propri figli in altri Istituti Scolastici così come è stata costretta a fare la stessa famiglia del ragazzo in questione. Una preoccupazione che in quanto Assessore alle Politiche Sociali della Regione Molise mi scuote fortemente e solleva dunque un quesito cruciale: se vi siano o meno, in quest’area della provincia, controlli adeguati da parte delle Istituzioni (e non solo scolastiche) capaci di ripristinare quelli che sono aspetti di legalità oltre che di rispetto dell’altro per una serena e pacifica convivenza civile e sociale”.

Pertanto questa mattina l’assessore regionale ha provveduto a chiedere delucidazioni su quanto accaduto affinché siano eventualmente prese in considerazioni le opportune azioni di ripristino della legalità, delle opportune forme di rispetto e di contenimento di eventuali situazioni di degrado morale e sociale al ministro delle Disabilità, Erika Stefani; al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi; al ministro per le Politiche Sociali, Andrea Orlando; al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Anna Paola Sabatini; al Garante dei Diritti della Persona, Leontina Lanciano; al Sindaco del Comune interessato dalla vicenda.

“Emarginare il fenomeno al suo nascere, sostenere le vittime di atti di bullismo, educare i colpevoli di atti di violenza è di assoluta priorità per fermare il dilagare del fenomeno – ha concluso l’assessore – Pertanto auspico in tempi celeri che sulla vicenda sia fatta chiarezza”.

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