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Non chiediamoci se Dio è con noi ma se noi siamo con Dio

IV Domenica di Pasqua – Anno C

Nessuno le strapperà dalla mia mano (Gv 10,27-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Oggi ascoltiamo solo alcune frasi del lungo discorso di Gesù, riportato nel Vangelo di Giovanni, dove paragona se stesso al pastore e i suoi seguaci-discepoli alle pecore che, come dice il vangelo, sono coloro che ascoltano la sua voce e lo seguono, cioè vivono improntando la loro vita all’insegnamento e alla vita di Gesù. Seguire le sue orme, infatti, significa vivere come lui ha vissuto. Ma più importante del seguire Lui è ciò che Lui fa per i suoi discepoli, che durante l’ultima cena chiamerà amici, cioè persone amate: dà loro la sua stessa vita che è la vita divina, eterna, e soprattutto li tiene stretti a tal punto nella sua mano, che è mano potente, della stessa potenza di Dio, che nessuno li può strappare da Lui.

L’ascolto della voce e il seguirlo però sono la “prova del nove” del fatto di essere ben stretti nella sua mano, a stretto contatto con Lui, in un modo che nessuna cosa al mondo potrà mettere in discussione. Mi viene in mente una frase che viene dalla bibbia, ma che durante la storia umana è stata stravolta e usata spesso per giustificare le azioni più crudeli nei confronti dei propri simili: “Dio è con noi”; una frase che i nazisti avevano addirittura impressa sulle fibbie delle loro uniformi. Troppo spesso nella storia, e anche la cronaca attuale lo continua a confermare, c’è chi uccide e proclama che Dio sta dalla sua parte. Per cui sarebbe una frase da abolire da parte di tutte le chiese e di tutti i cristiani.

La vera questione da porsi non è se Dio è con noi, ma se noi siamo con Dio, se noi cioè ascoltiamo la sua voce e lo seguiamo vivendo come Gesù di Nazaret è vissuto ed è morto. Dicendo “Dio è con noi” facilmente suscitiamo la domanda: ma quale dio è con voi? Perché se non vivete il vangelo, adorate altri dei. Voglio chiudere con ciò che rispose Gesù a quella donna che dichiarava beato il grembo che lo aveva generato: beati sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la osservano. Solo in questo modo possiamo essere certi di stare ben stretti nella sua mano e nessuna cosa al mondo, né morte né vita, direbbe Paolo, neppure le bombe di chi pensa di avere Dio dalla sua parte, potrà mai separarci dall’amore di Dio che si è manifestato nel dono della vita che Gesù ha fatto a noi.

Don Michele Tartaglia

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