Isernia

In giro o in palestra con l’auto di servizio, funzionario comunale denunciato per peculato e truffa

Nei guai un dipendente del Comune al termine delle indagini svolte dalla Digos di Isernia e coordinate dalla Procura pentra

Andava in giro con l’auto di servizio del Comune per svolgere attività che non avevano nulla a che fare con quelle lavorative. A scoprire il funzionario ‘furbetto’, impiegato nel Municipio pentro, è stata la Polizia di Isernia. Al termine delle indagini coordinate dalla Procura pentra, il dipendente è stato denunciato e dovrà rispondere di peculato d’uso e truffa ai danni di un ente pubblico.

Le indagini sono scattate quando gli investigatori della Digos, nel corso di una specifica attività di prevenzione, hanno notato un’autovettura del Comune di Isernia posteggiata ripetutamente in posti insoliti. Dai primi accertamenti i poliziotti hanno ricostruito gli spostamenti del dipendente comunale che, stando a quanto si apprende, utilizzava la vettura istituzionale per andare al lavoro e per tornare alla propria abitazione.

A confermare l’utilizzo improprio del mezzo gli elementi probatori raccolti successivamente: l’auto veniva utilizzata al di fuori delle esigenze di servizio anche per fare attività sportiva e giri in città. “Un bene pubblico veniva quindi utilizzato per interessi privati”, hanno spiegato dalla Questura.

Con un lavoro certosino, gli uomini della Digos hanno analizzato la corposa documentazione acquisita in Municipio riscontrando che, in alcune occasioni, il funzionario aveva anche omesso di timbrare il cartellino marcatempo che attesta la regolare presenza in ufficio durante i periodi di assenza. In questo modo ha percepito somme indebite per prestazioni lavorative non effettuate: questo ha spinto gli investigatori ad accusarlo di truffa a danno del Comune.

Il funzionario – riferiscono dalla Questura – dovrà comparire nei prossimi mesi dinanzi al giudice il quale, in sede di udienza preliminare, ascoltate anche le spiegazioni dell’imputato e gli argomenti proposti dal suo difensore, valuterà la fondatezza dell’imputazione e se il quadro probatorio sia tale da permettere di sostenere efficacemente l’accusa in giudizio.

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