Alto molise isolato

Il viadotto Sente non riaprirà: Anas certifica mancanza di sicurezza. “Un evento atmosferico eccezionale potrebbe portare al crollo”

Il ponte, chiuso ormai da 4 anni, non potrà riaprire nelle condizioni in cui versa. Servirebbe un intervento che costerebbe alle casse della Provincia di Isernia 40 milioni di euro, cifra proibitiva. La relazione tecnica dell'Anas però è impietosa.

Il viadotto Sente Longo non riaprirà: è questa la sentenza arrivata ieri dopo l’impietosa relazione dei tecnici dell’Anas che ha certificato la mancanza di requisiti di sicurezza per . Senza un – imponente – intervento sulla struttura, il ponte, tra i più alti e importanti d’Italia con i suoi 185 metri di altezza e 1200 di lunghezza e che collega Abruzzo e Molise, non potrà riaprire.

C’è stata ieri una conferenza stampa nella sede della Provincia di Isernia con i tecnici Anas con cui si è parlato dell’opera ingegneristica, realizzata negli anni ’70, che in seguito a verifiche post sisma nel 2018 ha mostrato le sue criticità per la rotazione del pilone più alto, motivo per cui da 4 anni il viadotto è interdetto al transito.

Servirebbero lavori per 40 milioni di euro che però la Provincia di Isernia non può sostenere. I problemi maggiori, ha spiegato il presidente Ricci all’Ansa Molise, riguardano il tratto con maggiore altezza, circa 180 metri, che non consente alcun tipo di transito parziale. Ma il problema di quel tratto, si evince dalla relazione dell’Anas, non è solo il pilone bensì il fatto che fenomeni atmosferici di eccezionale portata potrebbero portare a un crollo senza possibilità di previsione. Nella riunione è stato evocato finanche il caso del Ponte Morandi di Genova, sebbene di analogie non possa parlare.

Il presidente – sindaco di Venafro – Ricci ha sottolineato che la Provincia aveva fatto una convenzione con l’Anas che prevedeva un finanziamento di 2 milioni di euro, cifra che ha consentito gli studi geologici, le analisi, la progettazione e che ha permesso di attivare tutte le procedure affinché quella arteria stradale – di fondamentale importanza specie per i cittadini di paesi come Belmonte del Sannio e Agnone – passasse di competenza all’Anas, circostanza che permetterebbe di risolvere i problemi di reperimento dei fondi. I ‘rubinetti’ di Provincia e Regione sono difatti ‘chiusi’.

Una doccia fredda per i cittadini di quell’area dell’Alto Molise, che speravano almeno in una soluzione quale quella del senso unico alternato. “Abbiamo dato indicazione – ha concluso Ricci come riporta Ansa – ad Anas, che sta facendo la progettazione, di dividere in lotti in modo da dare priorità al lavoro che non ammette alternative, così da poter riaprire tenendo monitorata la restante parte del viadotto”.

 

 

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