Guglionesi

Emigrazione al femminile, una mostra per raccontare e ricordare le donne partite e quelle rimaste

Donne ed emigrazione, un focus attraverso fotografie di archivi privati che racconta un fenomeno imprescindibile per l’Italia e per una regione come il Molise, segnata da sempre da un altissimo tasso di emigrati. La mostra, che chiude oggi 8 maggio, è stata allestita nel centro polivalente di Guglionesi, locali in via Capitano Verri affidati a un gestore privato e finalmente tornati ad avere uno scopo, è promossa per volontà del Comune di Guglionesi dall’associazione “pro Arturo Giovannitti”, ed è stata presentata (lo scorso 3 maggio) da Antonio D’Ambrosio.

Due anni dopo la grande mostra dell’emigrazione molisana negli spazi della fondazione Molise Cultura a Campobasso, che ha registrato oltre duemila visitatori in larga prevalenza studenti, si rinnova (in piccolo) l’interesse per un fenomeno che riguarda ancora la popolazione molisana, e che non a caso è rivolto in segno di memoria e studio prevalentemente agli alunni delle scuole per far conoscere e onorare il sacrificio di uomini e donne che hanno dovuto lasciare la loro terra nativa. “Ma anche per dare un omaggio dovuto a tutte le donne che sono partite e a quelle rimaste nel proprio paese di origine, pilastro portante del fenomeno emigratorio” le parole di D’Abrosio.

In tutto questo si inserisce l’uscita dall’oblio, 111 anni dopo, di una vicenda tra le più drammatiche della storia degli emigranti, quella dell’incendio della fabbrica tessile Traingle di New York dove hanno perso la vita 146 persone, 129 donne di varia nazionalità e 38 italiane tra cui Maria Francesca Massari, che all’epoca aveva 30 anni, nativa di Guglionesi.

Ha un nome e un volto l’operaia di Guglionesi morta nella più grave tragedia sul lavoro di New York

 

“Il fenomeno dell’immigrazione – ha ricordato Antonio D’Ambrosio illustrando l’sposizione fotografia voluta in modo particolare dal sindaco Mario Bellotti e dal consigliere delegato alla cultura Michele D’Anselmo – inizia dopo l’Unità d’Italia, quando cambiano le condizioni e si avvia un processo inarrestabile che vede oggi 80 milioni di Italiani sparsi nel mondo iscritti all’Aire, con tante storie straordinarie”. Minatori, ferrovieri, muratori, lavoratori umili che hanno costruito e creato sviluppo nei Paesi dove sono sbarcati o approdati, dove alcuni hanno fatto fortuna e altri – tantissimi altri – sono stati loro malgrado protagonisti di sacrifici immani, enormi tragedie come quella di Marcinelle oppure come quella raccontata nel libro “Camicette Bianche” di Ester Rizzo, che ha ridato vita a donne rimaste anonime.

Donne emigrazione Guglionesi Ester rizzo
Donne emigrazione Guglionesi Ester rizzo
Donne emigrazione Guglionesi Ester rizzo

D’Ambrosio ha anche ricordato la figura di Arturo Giovannitti, poeta e scrittore, figlio di farmacisti di Ripabottoni che ha speso la sua vita per gli immigrati e l’integrazione sociale in America.

“Sono partiti i più motivati, non i più bravi, i più capaci, ma i più motivati.E guardando la nuova immigrazione, questa nostra, dobbiamo fare una importante riflessione su chi siamo, sulla nostra storia e anche sulla nostra capacità di rendere grande questa Nazione”.
Le immagini che declinano il fenomeno migratorio al femminile sono tratte dagli archivi dell’associazione Arturo Giovannitti: Pilone di Larino, Centro della fotografia, La grande Onda – Domenico D’Addario di San Martino in Pensilis, De Vito di Isernia. Un patrimonio iconografico immenso che il Molise, non a caso territorio di emigrati e emigranti anche oggi, può vantare.

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