Agricoltura, lavoro e integrazione

Disabili imparano a coltivare le piante: stage in serra, poi attività in Villa de Capoa. La vera sfida è un lavoro ‘normale’ fotogallery

Sei persone con disabilità e due giovani laureati protagonisti del progetto 'L'agricoltura che non si disintegra: integrazione colturale'. Il cuore dell'iniziativa è il vivaio 'Selva del Campo' di Campochiaro, all'interno del centro di Protezione civile della Regione Molise, dove svolgeranno un tirocinio di sei mesi. "Ci piacerebbe che i ragazzi trovassero un'occupazione mediante l'attivazione di borse lavoro", spiega Miriam Gianfagna.

Può nascere un fiore nel nostro giardino, cantava Rino Gaetano. E grazie all’impegno, all’amore e ad una straordinaria dedizione nasceranno fiori e piante nel vivaio ‘Selva del Campo’ di Campochiaro, all’interno del centro di Protezione civile della Regione Molise, nel quale sono impegnati due volte la settimana sei ragazzi disabili e i loro tutor, due giovani laureati. Sei mesi di tirocinio per apprendere i segreti dell’agricoltura, come si curano e si mettono a dimora le piante. Poi, ad agosto, saranno impegnati nel parco inclusivo di Villa de Capoa, a Campobasso. Un’opportunità importante non solo dal punto di vista dell’apprendimento di un mestiere, ma anche di vivere una vita come tutti gli altri. E soprattutto la vera sfida è consentire a queste persone, spesso relegate ai margini della società, di trovare un lavoro normale.

Si potrebbe definire un piccolo ‘miracolo’ il progetto sperimentale ‘L’agricoltura che non si disintegra: integrazione colturale’ promosso dall‘associazione Valori in Corso in collaborazione con l’Arsarp (agenzia per lo sviluppo agricolo della Regione Molise), il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università del Molise, la cooperativa sociale Sirio e il Comune di Campobasso (a cui fanno capo i centri socio-educativi).

Serra del Campo Campochiaro agricoltura disabili

“Questo progetto è un connubio tra la terra, l’agricoltura e il sociale. I ragazzi dei centri socio-educativi hanno iniziato lo stage a marzo. La formazione si concluderà ad agosto, quando i ragazzi saranno impiegati nel parco inclusivo ‘Paul Harrys’ di Villa de Capoa per attività di tutela del verde e decoro della stessa villa”, spiega Miryam Gianfagna, coordinatrice dell’associazione Valori in Corso, che ha fatto il punto su questa iniziativa in un incontro che si è svolto ieri mattina (3 maggio) proprio nel laboratorio di Campochiaro. Alle sue spalle i ragazzi disabili impegnati ad innaffiare le piante, ad estirpare erbacce e a mettere a dimora le nuove piantine.

Noi ci auguriamo che questo progetto possa continuare: ci piacerebbe che i giovani beneficiari di questo progetto siano inseriti nel mondo del lavoro mediante l’attivazione di borse lavoro. In passato l’associazione Valori in corso ha già dato la possibilità ad alcuni ragazzi disabili di essere assunti a tempo indeterminato in alcune aziende della Regione Molise”.

La risposta delle persone con disabilità è stata entusiasmante, come rimarca Attilio Buccino (coordinatore dei centri socio-educativi e rappresentante della cooperativa Sirio) che evidenzia i benefici sulla loro qualità della vita grazie ad alcuni elementi chiave:socializzazione, lavoro, relazioni umane e ambiente“. “La futuribilità del progetto è indispensabile: noi parliamo di ragazzi ma sono persone adulte che vogliono vivere, amare, creare relazioni, avere un lavoro. Speriamo che questa esperienza sia l’inizio di un percorso che possa avere una continuità dal punto di vista lavorativo”.

Buccino sottolinea al tempo stesso gli effetti positivi sul benessere psico-fisico delle persone, soprattutto in una regione caratterizzata da numerosi centri rurali e che offre pochi servizi dal punto di vista dell’assistenza come il Molise: L’Unione europea ha deciso di investire sullo sviluppo dell’assistenza delle persone disabili che vivono nelle zone rurali perchè qui c’è una carenza di servizi. Si sta cercando di realizzare progetti di integrazione”. E poi: “Si sta iniziando a capire che i disturbi di ansia e depressione, che sono la seconda causa di morte in tutto il mondo, possono essere contrastati tornando alla cultura agricola, alle origini, alla terra, alla manualità che è una pratica anti-stress”.  Dalla legge Basaglia a oggi, l’assistenza alle persone con disabilità si è evoluta molto e “questa era una categoria umana individuata come rifiuto – il messaggio finale di Buccino – ma si è capito che ogni rifiuto diventa una risorsa. Progredire su questi progetti consente di risparmiare anche per ricoveri e nella spesa di psicofarmaci”.

“Aiutando questi ragazzi, che vengono affiancati dagli operai dell’Arsarp, aiutiamo anche noi stessi: l’attività agricola con questo progetto ingloba anche il sociale”, evidenzia il dottor Ciocca dell’Arsarp. In rappresentanza della Regione Molise c’è solo l’assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere (è assente purtroppo l’assessore alle Politiche sociali Mena Calenda): “Quest’anno con una rimodulazione del Psr dovrebbe partire un progetto per l’agricoltura sociale, anche se non ci sono molte risorse. Però potremmo continuare questo progetto”.

E’ la stessa Unione europea a dare forte impulso a progetti che favoriscono l’integrazione dei disabili, ricordano anche le professoresse Elena Sorrentino (direttore del dipartimento Agricoltura) e Nicolaia Iaffaldano dell’Università del Molise: “Le attività agricole che hanno ricadute sul sociale sono tra gli obiettivi delle strategie europee per promuovere integrazione, conoscenze e occupabilità”.

I risultati del progetto saranno visibili nella città capoluogo: oltre alla cura delle aiuole nel parco di Villa de Capoa, “vedremo il frutto del lavoro di queste persone a Campobasso – assicura l’assessore al verde pubblico del Comune capoluogo Simone Cretella – le piantine saranno messe a dimora in città e vedremo i ragazzi impegnati nella cura del verde nel capoluogo”.

commenta