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Eolico e biometano a Riccia, Regione prova a bloccare le centrali. Comitato civico porta atti in Procura

Nel giorno in cui il Comitato Riccia Borgo pulito ha deciso di rivolgersi agli organi inquirenti, il Consiglio regionale ha approvato la mozione del capogruppo dem Micaela Fanelli che impegna il governo Toma ad attivare, di concerto con la Soprintendenza, l’iter per dichiarare “di notevole interesse pubblico” l'area del Fortore interessata dalla costruzione di una centrale a biometano e di un parco eolico. Il presidente della Giunta: "Non la voto, ci sono accertamenti in corso: la Regione Molise non sapeva nulla"

Sarà posto il vincolo ambientale e paesaggistico sulla Piana della Melia, area del Fortore in cui dovrebbe sorgere una mega centrale a biometano secondo il progetto presentato dalla Agrimetano Sud srl, ditta casertana composta da soli due soci e con mille euro di capitale sociale. In questa stessa zona c’è un secondo progetto, che punta però alla realizzazione di un parco eolico. In pratica, due impianti di energia alternativa molto impattanti per quest’area del Fortore.

Dopo lo stop del Comune di Riccia, intervenuto anche su sollecitazione del comitato spontaneo Riccia Borgo pulito, anche il Consiglio regionale ha deciso di schierarsi votando favorevolmente (10 sì) la mozione del Pd che chiede alla Regione di porre un vincolo ambientale e paesaggistico su quella porzione di territorio tra Riccia e Cercemaggiore, adiacente ad un’area protetta Sic (bosco di Castelpagano e al torrente Tammarecchia, in Campania) così da cercare di bloccare sia l’impianto a biometano che il parco eolico che le due diverse ditte vorrebbero realizzare.

Prima firmataria della mozione il capogruppo Pd Micaela Fanelli, ex sindaco del paese interessato dall’impianto, che in Aula si è fatta portavoce dei dubbi e dei timori della popolazione: “Questi progetti vanno bloccati per difendere il territorio dalle speculazioni. Il Molise ha bisogno di energie alternative e di investimenti privati, purché essi siano seri, trasparenti, legittimi e non mettano in alcun modo a rischio il futuro di questa terra”.

I primi passi per autorizzare la centrale a biometano risalgono al 21 novembre 2020, quando la Agrimetano Sud ha presentato allo Sportello unico delle attività produttive del Comune di Riccia la richiesta per costruire l’impianto. L’istruttoria si è conclusa il 22 ottobre 2021 positivamente con il via libera all’attività, salvo poi essere bloccata alla luce di un provvedimento di autotutela avviato dalla stessa amministrazione riccese.

Ieri (30 maggio) alcuni rappresentanti del comitato ‘Riccia borgo pulito’ sono stati ricevuti dal presidente Donato Toma che in Consiglio regionale ha annunciato che “gli atti sono stati inviati in Procura dove è stata presentata una denuncia”.

Centrale a biometano, comitato diffida tecnici e sindaco di Riccia. Fascicolo in Procura

Sono stati gli stessi rappresentanti del comitato a rivolgersi agli organi inquirenti, mentre da parte sua il governatore ha chiesto un’istruttoria tecnica al Quarto Dipartimento e all’assessore Quintino Pallante dal momento che “io non avevo alcuna documentazione su questo progetto, mi sono stati consegnati dal comitato. La Procura accerterà perchè la Regione Molise è venuta a conoscenza di questa questione da una mozione presentata in Consiglio regionale”, ha aggiunto il governatore in Consiglio regionale. “Io non voterò questa mozione – le sue parole – perchè sono in corso gli accertamenti: dobbiamo approfondire perchè è stata data autorizzazione che poi è stata sospesa”.

Energia pulita dal biometano, chi c’è dietro il faraonico progetto della nuova centrale di Riccia?

Nonostante l’opposizione di Toma, la mozione poi troverà la maggioranza dei consensi (10 sì). “Il Consiglio regionale – il commento di Micaela Fanelli – è decisamente più lungimirante di un presidente Toma che, ancora una volta, non ha i numeri nell’Aula”.

Lo stesso presidente della Regione dovrà ora attivare, di concerto con la Soprintendenza dei beni ambientali ed archeologici in Molise, l’iter per dichiarare l’area interessata dai due progetti “di notevole interesse pubblico”.

La mozione poi impegna il governo regionale ad integrare le disposizioni in materia di autorizzazioni per gli impianti da fonti rinnovabili prevedendo importi più elevati, rispetto agli attuali, per la richiesta di fideiussioni bancarie o assicurative: per gli impianti eolici in aree di particolare pregio ambientale e naturalistico non dovranno inferiori ai 30 milioni all’anno, la metà (15 milioni) per le centrali a biometano.

Fanelli Pd

“L’atto approvato oggi pone in capo alla Regione e al governatore Toma impegni precisi che devono essere rispettati ed attuati, per proteggere gli interessi del Molise e dei molisani”, ha osservato il capogruppo Pd che ha ringraziato i consiglieri del centrodestra che hanno votato a favore della mozione. Invece il governatore “ha provato a mettere in atto un patetico rimpallo di responsabilità – l’accusa di Fanelli – pur di evitare di prendere un impegno preciso con l’Aula e con tutti i cittadini della Regione”.

Infine l’assemblea regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge numero 151, di iniziativa del consigliere Gianluca Cefaratti, per l’Istituzione dell’Albo unico regionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione.

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