Diagnostica avanzata

Al Cardarelli la Pet-Tc che scopre le micro lesioni: “Al lavoro con gli ospedali della fascia Adriatica”

All'ospedale di Campobasso una macchina moderna e pensata anche per il comfort del paziente. Il primario Bruno Carabellese: "Lavoreremo in rete con il 'Santo Spirito' di Pescara, il 'Riuniti' di Foggia e il nosocomio di Barletta". Toma: "In Molise previsti investimenti pari a 7 milioni 280mila euro per l'acquisto di grandi apparecchiature da distribuire nelle strutture sanitarie pubbliche regionali"

E’ stata inaugurata oggi nel reparto di Medicina Nucleare dell’ ospedale Cardarelli di Campobasso, la nuova macchina Pet-Tc (Tomografia a emissione di positroni) che permetterà una diagnostica avanzata utile a garantire cure preventive rispetto a patologie oncologiche e neurologiche.

Un milione e 900mila euro per un “gioiello di diagnostica” che “offrirà molteplici vantaggi sia a favore del paziente ma anche del professionista di medicina nucleare, il quale con la tecnologia di cui è dotata la nuova macchina sarà in grado di individuare anche le lesioni micro. “Con la strumentazione di cui eravamo dotati prima – spiegano i medici del Cardarelli – si poteva arrivare soltanto ad un massimo di un centimetro”.

Ad accogliere in reparto tutti media invitati per essere informati delle qualità tecnologiche della nuova strumentazione, c’è il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, il commissario alla sanità Donato Toma e il sub commissario, Giacomo Papa. E c’è l’intera l’equipe di Medicina nucleare guidata dal primario , il dottore Bruno Carabellese che entusiasta parla di una strumentazione dotata “della tecnologia più innovativa sul mercato e adesso ce l’abbiamo a Campobasso”.

Quali sono le caratteristiche che la distinguono da quella che il Cardarelli acquistò nel 2007 lo spiega proprio il dottore Carabellese. E lo fa citando telegraficamente cinque punti essenziali: comfort; tempo di esecuzione; qualità delle immagini; dosi di radiazioni somministrate; capacità di intercettare lesioni più piccole.

Cardarelli ospedale Tac pet
Cardarelli ospedale Tac pet
Cardarelli ospedale Tac pet
Cardarelli ospedale Tac pet

Poi spiega: “Con la vecchia Pet-Tc il paziente era costretto a lunghi tempi di esecuzione dell’esame per una serie di limiti tecnologici della macchina stessa, questa invece, con il tunnel più corto, leggermente più ampio e i tempi di scansione rapidi, consente di fare l’esame in 20 minuti di permanenza nello scanner. L’elaborazione digitale delle immagini consente una maggior nitidezza e soprattutto la possibilità di individuare lesioni più piccole sino ad oggi non rilevabili con apparecchiature di vecchia generazione. Ora – continua il primario –  possiamo intercettare anche lesioni di 4 millimetri, penso, per esempio, al cancro del polmone a piccole cellule. Successivamente sempre grazie al lavoro di equipe siamo in grado quindi, da subito, di indirizzare il paziente verso la scelta più opportuna e quindi, eventualmente, verso la terapia più adeguata e mirata alla sua condizione”.

Poiché, soprattutto in ambito oncologico, la precocità della diagnosi rappresenta un elemento fondamentale nell’impostazione del trattamento e di conseguenza anche ai fini della prognosi “è evidente quanto sia importante questo vantaggio che oggi al Cardarelli siamo in grado di avere con questa strumentazione che ha un limite di risoluzione che  rileva lesioni di 3/4 mm anziché di un centimetro”.

Cardarelli ospedale Tac pet
Ospedale Cardarelli radiologia tac risonanza
Cardarelli ospedale Tac pet

Ma ci sono altri vantaggi: per effettuare un’indagine Pet al paziente viene somministrato, per via endovena, una soluzione a base di glucosio marcato con fluoro radioattivo. Ora anche la somministrazione del radiofarmaco avverrà a dosi ridotte.

“Ho sempre creduto nell’innovazione tecnologica e stiamo lavorando ormai da tempo per aumentarla ovunque” ha commentato il manager Asrem, Oreste Florenzano. “L’acquisto del macchinario – ha aggiunto il commissario Donato Toma – si inquadra nel piano di miglioramento della tecnologia ospedaliera, varata da Asrem in accordo con la struttura commissariale, per dotare di apparecchiature sempre più avanzate gli ospedali molisani. Il piano – ha detto ancora il governatore – proseguirà e sarà implementato attraverso la ‘missione 6 salute’ del Pnrr che in Molise prevede investimenti pari a 7 milioni 280mila euro per l’acquisto di grandi apparecchiature da distribuire nelle strutture sanitarie pubbliche regionali”.

Infine il primario ha aggiunto che con questa nuova tecnologia “Abbiamo avviato un lavoro in rete con gli ospedali ‘Santo Spirito’ di Pescara, ‘Riuniti’ di Foggia e Barletta per uno scambio di immagini che permetterà a tutti medici dell’equipe di intervenire e raffrontarsi su esami eventualmente complessi. Il lavoro in equipe – ha concluso – permette sempre importanti risultati. Per crescere, interscambiarsi informazioni è fondamentale e noi lo faremo su tutta la fascia adriatica”.

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