Campobasso

Aiuole selvagge, degrado e sporcizia nei luoghi simbolo. Esposito: “Da città giardino a città casino”

Con un ampio dossier corredato di foto e immagini video, il capogruppo di Forza Italia accusa l'amministrazione M5S e denuncia il profondo stato di abbandono e degrado nel centro storico, lungo la Via Matris, davanti al castello Monforte e sulla collina San Giovannello

E’ un dossier articolato e correlato di foto e immagini dei luoghi simbolo di Campobasso quello prodotto dal capogruppo di Forza Italia Mimmo Esposito che si scaglia duramente contro l’amministrazione M5S. Degrado e sporcizia davanti al castello Monforte, steccati danneggiati lungo il sentiero che porta alla collina di San Giovannello, aiuole selvagge davanti all’antica chiesa, sui marciapiedi del centro storico, vegetazione cresciuta a dismisura lungo il percorso della via Matris, la passeggiata che da viale del Castello conduce al castello e chiusa da tempo.

aiuole centro storico Campobasso

Un’immagine molto lontana da quella del 2019, quando l’amministrazione Gravina – appena insediata – ha ripulito le fontane cittadine, lavando piazze e marciapiedi, ricorda il consigliere azzurro. “L’ordinario era per loro la prima azione da garantire”. Ma con la fine dello stato di emergenza, il 31 marzo, con l’avvento della primavera “come un potente schiaffo a Campobasso e ai campobassani – l’affondo di Esposito -ci si è ritrovati a vivere non più in una città giardino, ma in una “città casino”. L’asfalto è divenuto la panacea a tutte le esigenze di “decoro urbano”: con l’asfalto si sono fatti e rifatti i marciapiedi, con l’asfalto si sono rattoppate buche e fessure lungo le strade cittadine, a momenti con l’asfalto si rifanno anche fontane e parchi giochi”.

Critiche anche sull’organizzazione del Corpus Domini: “Malgrado siano trascorsi ben due anni dall’ultima edizione, durante i quali si sarebbe potuto programmare e ideare iniziative di resilienza e ripartenza, avendo anche a disposizione l’importante somma di quasi 250.000 euro (come dichiarato nel corso della Commissione Cultura del 16 maggio proprio dalla stellata assessora alla Cultura Paola Felice) resta tutto invariato, nessuna novità di rilievo, anzi piuttosto idee in retrocessione. Ci si aspettava il colpo di scena dopo la riapertura e la ripartenza post Pandemia, ma quello che si prospetta all’orizzonte è il vuoto cosmico”.

Altra questione: la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. “Durante la pandemia ai commercianti si è data la possibilità di allestire spazi all’esterno delle proprie attività, con la finalità di tenerle in vita, sopperendo alle restrizioni sanitarie che andavano a ridurre la capienza consentita ai locali all’interno. Ma alla ripartenza, con un colpo di spugna, l’amministrazione grillina ha cancellato l’agevolazione, e anziché capire il disagio ed il sacrificio di resistere da parte dei commercianti, la Giunta Gravina ha deciso di reintrodurre e addirittura di aumentare il “dazio comunale” inerente le occupazioni di suolo pubblico.
Ma ora che arriva l’estate sarebbe legittimo credere che la programmazione sia più attenta ed incisiva rispetto al rilancio della città”.

Poi Esposito denuncia il profondo stato di abbandono e degrado che si nota nel capoluogo: dai vicoli del centro storico alla Via Matris ancora chiusa, al Castello Monforte per non parlare delle contrade “che sono state teatro di una passeggiata del sindaco durante i mesi di emergenza”. E poi il Terminal Bus, la Collina di San Giovannello, piazza Prefettura, una “zona centralissima di Campobasso che urla la voglia di riscatto”.

“In Comune – l’affondo dell’esponente di centrodestra – si naviga lungo il fiume dei luoghi comuni, senza alcuna innovazione e/o visione positiva per il futuro di Campobasso. Le erbacce che crescono ovunque, l’inconsistenza di una azione amministrativa che lascia zone della città nel più totale degrado ed abbandono, cantieri incompiuti, come quello di Corso Bucci, ritardi ed inefficienze che pregiudicano la vita dei commercianti, a posto fisso e ambulanti. Tutto rappresenta un chiaro scenario che racconta l’incapacità amministrativa che dilaga nella nostra città. Oramai il dato è tratto, salvo cambiamenti in ragione delle prossime elezioni regionali, dove i Cinquestelle, così come accaduto per la guida del Governo nazionale, comprendano di non essere capaci da soli, e lascino spazio di governo cittadino ad altre forze politiche, nulla potrà cambiare. Tutto ciò a conferma, che un conto è urlare nelle piazze, e tutt’altra cosa e amministrare nei Palazzi di governo”.

 

 

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