Sono Abruzzo e Molise le regioni nell’occhio del ciclone del virus in queste ultime settimane. Se la prima da almeno 3 settimane ha l’incidenza più alta d’Italia, la seconda (cioè la nostra) negli ultimi 7 giorni è diventata la seconda del Paese (era sesta nel precedente report).
In particolare ci riferiamo ai dati del periodo 22-28 come certificati dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute (nel loro consueto monitoraggio del venerdì) che indicano un’incidenza media nazionale di 699 casi ogni 100mila abitanti (in lieve crescita rispetto ai precedenti 675), cifra abbondantemente superata da molte regioni ma soprattutto dall‘Abruzzo (con 1170 casi ogni 100mila abitanti) e a seguire dal Molise (949.6). Entrambe le regioni, peraltro, hanno peggiorato questo dato, già alto e sopra la media, rispetto ai 7 giorni precedenti (15-21 aprile) quando rispettivamente le incidenze dei casi di infezione erano 1040.5 (Abruzzo) e 801.2 (Molise). Un balzo considerevole soprattutto per la nostra piccola regione, che effettivamente sta avendo un numero di contagi giornaliero molto alto nelle ultimissime settimane.
La media nazionale, come detto, è di poco meno di 700 casi ogni 100mila residenti. Sul podio dei ‘peggiori’ da questo punto di vista c’è, oltre alle regioni che formavano gli ex Abruzzi, la Basilicata con circa 932 casi. Sopra la media anche Campania, Umbria, Marche, Veneto, Puglia (tutte con più di 800 ma meno di 900 casi) ma anche Sardegna, Lazio e Calabria (sui settecento casi). Dall’altra parte dello specchio, invece, le Province autonome di Bolzano e Trento e la Valle d’Aosta, tutti territori con una media tra i 450 e i 490 casi).
In generale la situazione del Paese, come evidenziato dal report, è questa: l’incidenza settimanale si attesta a 699 casi per 100 mila abitanti, dunque a un livello un po’ più alto rispetto ai 675 della precedente rilevazione. Invece l’indice Rt mostra un – seppur lieve – calo e si attesta a 0.93 rispetto allo 0.96 della settimana scorsa. Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letti sono in discesa le terapie intensive: a livello nazionale il tasso è al 3.8% rispetto al 4.2% di sette giorni fa. Stabili invece i pazienti nei reparti di area cosiddetta non critica che si confermano al 15.6% come la scorsa settimana.
Anche sui ricoveri il Molise mostra segnali non del tutto confortanti. Perchè se è vero che la nostra regione, così come la Valle d’Aosta e la Basilicata (grafico Agenas aggiornato ai dati di ieri, ndr), non ha pazienti in Terapia Intensiva, è anche vero che è sopra la media per quanto riguarda i ricoveri ordinari, attualmente sopra il 22.7% contro una media sotto il 16%.
I ricoverati – è bene ricordarlo – restano meno dello 0.5% del totale dei positivi (che sono ad oggi quasi 8.500), e anche in questo senso il Molise è nella parte bassa della classifica (come dimostra sempre il grafico redatto dall’Agenas). Ma da qualche giorno notiamo una tendenza al rialzo anche da questo punto di vista. Attualmente (dati Asrem di ieri) sono 40 i ricoverati nei reparti di Malattia Infettiva ed Anziano Fragile.
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