La crisi del settore primario

Prezzo di gasolio e concimi ai massimi, Coldiretti chiede misure nel bilancio di previsione

Appello alla Regione Molise per dare liquidità alle imprese del comparto agricolo e zootecnico: nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio.

“Prestiti a medio e lungo termine per dare liquidità alle imprese del comparto agricolo e zootecnico”: è la richiesta che la Coldiretti fa alla Regione Molise per dare una boccata d’ossigeno alle aziende del comparto primario. Le misure dovranno essere immediate e i relativi finanziamenti dovranno essere contenuti nel bilancio di previsione che presto sarà al vaglio del Consiglio regionale.

L’associazione lancia l’appello alla politica regionale “nell’interesse dell’agricoltura tutta” affinché di fronte alla straordinarietà dell’emergenza venga data la giusta rilevanza, in aula e nelle Commissioni, al settore agricolo e zootecnico in questo particolare momento storico.

La richiesta arriva dalla principale Organizzazione agricola molisana, a distanza di qualche settimana dalle manifestazioni organizzate ad Isernia e a Campobasso, dinanzi alle sedi delle Prefetture seguite dal successivo incontro con il Governatore Donato Toma e l’Assessore all’Agricoltura Nicola Cavaliere.

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I numeri: secondo l’analisi Coldiretti su dati Crea, nelle campagne si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi, al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio.

“Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali dei costi correnti – sottolinea il direttore di Coldiretti Aniello Ascolese – sono proprio le coltivazioni di cereali, dal grano al mais, a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, ma anche concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato”.

Coldiretti Molise auspica che nell’ambito dell’approvazione del Bilancio preventivo regionale, venga prevista una adeguata dotazione finanziaria, a sostegno del settore che si trova in una straordinaria situazione di difficoltà in questo particolare momento di grave crisi.

Ascolese ricorda che “più di un’azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività, ma ben circa un terzo del totale nazionale si trova comunque costretta, in questo momento, a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi”.

Di qui l’invito alla Regione Molise di intervenire in fretta con azioni concrete di sostegno a patire dalla messa in campo una misura che consenta di dare liquidità alle imprese, attraverso prestiti finanziari a medio e lungo termine per garantire alle aziende di avviare le lavorazioni sui campi e l’approvvigionamento dei mangimi per gli allevamenti.

Altra emergenza da affrontare immediatamente è quella dei cinghiali che “per molte aziende, sta causando il blocco della produzione, dal momento che questi selvatici, che ormai si sono impadroniti del territorio, distruggono ogni tipo di coltura, compresi i foraggi indispensabili per l’alimentazione del bestiame. Per questo – conclude Ascolese – chiediamo alla Regione di intervenire rapidamente, incrementando anche le risorse per il risarcimento dei danni causati dagli ungulati”.

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