Oltre alle indagini della Procura di Isernia, anche la Regione Molise si muove per vederci chiaro sull’utilizzo dei pascoli e sugli allevamenti di cavalli di razza pentra a Montenero Val Cocchiara. Dopo l’esposto alla magistratura e le numerose sollecitazioni di due allevatori che hanno segnalato la presunta ‘mafia dei pascoli’ che a loro dire interessa questo angolo dell’Alto Molise, in seguito anche alle verifiche chieste al Ministero della transizione ecologica, l’amministrazione regionale ha deciso di attivare “procedure di controllo e di verifica”.
Lo scorso 12 aprile con una nota firmata dal dirigente Massimo Pillarella (a capo del Secondo Dipartimento regionale e dell’Autorità di Gestione che si occupa del Piano di sviluppo rurale 2014-2022), la Regione ha formulato una serie di richieste agli enti preposti al controllo del rispetto delle norme vigenti, comprese quelle relative all’impiego dei contributi pubblici (fino a 500 euro a capo) che vengono erogati agli allevatori per i cavalli di razza pentra.
Nel dettaglio, l’ente di via Genova ha chiesto al Comune di Montenero Val Cocchiara di inviare l’elenco di tutti gli allevatori che nel 2020 e nel 2021 hanno ottenuto la fida pascolo, ossia la concessione assegnata per utilizzare i pascoli e che li obbliga al rispetto delle determinate regole fissate nella legge regionale del 2000 per non incorrere in sanzioni.
Il Municipio guidato dal sindaco Paolo Santachiara dovrà informare l’Agea per verificare chi “ha ricevuto aiuti a valere sulle misure di sviluppo rurale relative all’utilizzo dei pascoli e al mantenimento della razza cavallo Pentro” e se ha rispettato gli impegni previsti. Stessa comunicazione dovrà essere inoltrata ai Carabinieri Forestali per controllare “eventuali utilizzi impropri dell’uso dei pascoli e delle risorse naturali e le corrette pratiche aziendali di smarrimento dei reflui zootecnici e di conformità alle regole igienico-sanitarie ed ambientali dei loro allevamenti”. Possibile il riferimento al malfunzionamento del depuratore comunale e il sospetto inquinamento denunciato sempre dagli allevatori.
Inoltre, su ordine della Regione, il Comune di Montenero Val Cocchiara dovrà inviare gli atti alla Asrem e alla Direzione regionale della Salute per i controlli relativi al benessere degli animali e al rispetto delle condizioni igienico sanitarie delle stalle. Invece per verificare le pratiche di allevamento gli atti dovranno essere spediti anche all’Arpa.
“Tale documentazione – scrive il dirigente regionale – dovrà essere trasmessa da tutti gli enti all’Autorità di gestione (guidata dallo stesso Pillarella, ndr) con le risultanze dei controlli” in modo tale da consentire “una conoscenza puntuale dello stato dell’arte e le eventuali azioni, recuperi e sanzioni che si dovessero rendere necessarie”, ovviamente di competenza dell’Autorità di gestione. “Tali controlli vanno estesi anche agli allevatori che gravitano sulle stesse aree così da accertare la veridicità delle loro dichiarazioni, la conformità delle loro pratiche agricole alle norme e il corretto uso delle risorse ambientali per le quali a diverso titolo ne hanno la fruizione, la conformità delle loro strutture aziendali alle normative vigenti e in particolare quelle ambientali, di benessere animale e igienico-sanitarie”. Un’azione ampia volta dunque a riscontrare le irregolarità segnalate da tempo a Montenero Val Cocchiara, ma anche in vista del prossimo Piano Pascoli che la Regione sta per redigere.
Del resto, chi vive nel piccolo centro dell’Alto Molise, oltre a raccontare a Primonumero delle frequenti ‘visite’ in Municipio dei Carabinieri (probabilmente proprio per acquisire atti relativi all’indagine della Procura, ndr), continua a raccontare episodi sospetti e al limite della legalità. Ad esempio, dopo il combattimento con un altro equino, un cavallo è morto cadendo nel terreno e vicino all’abitazione di un cittadino. Mentre un paio di giorni fa due cavalli sono fuggiti da un allevamento e sono arrivati a San Pietro Avellana, distante una trentina di chilometri da Montenero Val Cocchiara. La loro scomparsa, stando a quanto si apprende, era stata denunciata dall’allevatore che ha chiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali per recuperare i due cavalli, presumibilmente fuggiti perchè spaventati dai lupi, con i possibili rischi per gli stessi animali e per le persone che potevano incappare nei cavalli imbizzarriti.
Per arginare questo problema Provincia di Isernia e il Comune di Montenero Val Cocchiara hanno avviato una sperimentazione firmando il protocollo che punta a favorire la sicurezza stradale e la tutela della fauna installando dispositivi ottici e acustici e di infrastrutture per segnalare gli animali selvatici sulle strade. “Verranno posti in essere gli interventi necessari a tutela degli automobilisti e della biodiversità”, ha spiegato a Telemolise il sindaco Santachiara. “E’ una sperimentazione, interverremo sulle strade provinciali con dispositivi dedicati che possono rendere più sicuri il transito e per prevenire gli incidenti”, le parole del presidente della Provincia Ricci.
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