Il mistero nel bosco

Nessuno crede alla fuga nel bosco della piccola Nicole, s’indaga su altro

Al vaglio degli inquirenti la posizione di una seconda persona oltre a quella della madre già indagata per abbandono di incapace. L'ipotesi di reato in questo caso sarebbe quella di sequestro di persona. Bocche cucite tra gli inquirenti ma in molti non credono alla bravata di una bambina di cinque anni

La versione che Nicole, cinque anni, sia fuggita e che abbia attraversato il bosco da sola con temperature vicine a meno due gradi e tutto in piena notte, non convince nessuno. Né nei due paesi di Limosano e Sant’Angelo Limosano, né negli uffici degli inquirenti. Tant’è che dopo l’iscrizione nel registro degli indagati della madre della bambina per abbandono di minore, gli investigatori stanno valutando la posizione di una seconda persona. E torna – come anticipato da primonumero – l’ipotesi del reato di sequestro persona.

La madre di Nicole potrebbe non aver detto tutto. E’ su questo che lavorano gli inquirenti anche a fronte degli interrogatori svolti proprio in queste ore a carico di parenti e conoscenti vicini alla famiglia della piccola Nicole.

Intanto a Sant’Angelo e a Limosano pioviggina. Siamo in viaggio quando con la macchina percorriamo la strada che conduce a Contrada Fonte San Pietro (dove abita la piccola e Nicole e la sua famiglia) e il fango arriva a sporcare  finanche il parabrezza. Poi camminiamo a piedi per osservare liberi dall’andirivieni di mezzi e soccorritori, il tragitto che avrebbe percorso Nicole ma quando torniamo all’auto, gli stivali sono infangati fino ai polpacci. Le scarpette di Nicole invece non lo erano. Erano bianche, con gli strap immacolati.

Abbiamo ripercorso la strada indicata subito dopo il ritrovamento in pieno giorno e ci siamo riusciti non senza difficoltà.

Nicole, invece, è scomparsa di notte fra le 21.30 e le 22, sabato scorso. In una contrada dove non c’è illuminazione pubblica, dove la notte fra sabato e domenica scendeva la neve e le temperature erano sotto lo zero. La bambina aveva un giubbotto rosa slacciato, nè guanti nè cappello.

Stando ai fatti raccontati ai carabinieri dai testimoni diretti dell’accaduto Nicole è fuggita nel buio pesto, al freddo, a causa di un rimprovero da parte della mamma “neanche troppo forte” come avrebbe dichiarato la stessa madre agli inquirenti.

Fatti presunti che cozzano anche con quanto sostengono per esempio gli psicologici dell’età evolutiva: “La crescita dei bambini presenta diverse paure in base alla loro età. A 3/5 anni arriva la paura del temporale, del buio, dei mostri, delle streghe; paura dei pericoli fisici, di ferirsi, ammalarsi. In età prescolare la paura maggiore è poi quella del distacco dal genitore e dell’abbandono legata all’inizio della vita scolastica in comunità. Altra paura tipica di questa età è quella dei personaggi di fiabe e racconti come l’uomo nero o il lupo cattivo”. Eppure Nicole si dirige nel buio, verso il bosco dove nell’immaginazione dei bambini a quell’età si nascondono pericoli che prendono forme di lupi cattivi e streghe.

Nicole non ha avuto paura del buio, non ha avuto paura di farsi male, non ha temuto nessuna forma di abbandono o di distacco. Anzi, si è spaventata per il rimprovero della mamma, tanto da piazzare una sedia sotto al davanzale della finestra, saltare per quasi un metro e mezzo, e scappare. Da sola in mezzo al bosco, addormentandosi poi fra i rovi a circa 800 metri (in linea d’aria) dalla sua casa. Risvegliarsi al rumore dell’elicottero, domenica mattina intorno a mezzogiorno, dopo quasi 13 ore all’addiaccio, senza segni di congelamento ma soltanto con la voglia di uno snack.

Possibilità certo, ma remote. Ed è su questo che gli investigatori stanno lavorando. Al momento il sostituto procuratore Annarita Carollo – che coordina le indagini dei carabinieri – ha aperto un fascicolo nei confronti della madre. Ma gli approfondimenti dei militari condotti in queste ultime ore  potrebbero portare ad altro. Si vuole accertare se la bambina abbia seguito la mamma (forse allontanatasi un istante dall’abitazione) o se, in seguito a qualche accadimento, sia stata portata via da una seconda persona, tenuta al sicuro durante la notte e successivamente lasciata sul bordo della strada sterrata che conduce a contrada Fonte San Pietro.

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