Il castello misterioso

In una lettera a Bell’Italia il professore di Colletorto segnala la presenza della “Torre della regina”

Faccio i complimenti a Bell’Italia perché impegnata a valorizzare i piccoli borghi, dove il silenzio disegna la bellezza di un territorio a misura d’uomo. Come il paese in cui vivo, Colletorto in provincia di Campobasso.

Un tempo “Borgo degli Angioini”, oggi paese dell’olio buono. Sull’abitato svetta la torre merlata voluta nel ‘300 dalla regina Giovanna I d’Angiò. Sorge accanto al palazzo marchesale di Bartolomeo Rota. Sulla sua sommità un ampio terrazzo orienta lo sguardo verso il Gargano, i laghi costieri di Lesina, di Varano e l’Alta Daunia. Sentinella di un ampio territorio il cilindro di pietra è illuminato da profonde feritoie. Su una di esse spicca un Agnus Dei in bassorilievo, legato al Battista, patrono del luogo. Caratteristici i primi due piani rialzati che inglobano una torre a base quadrata dalle radici normanne. Tra i resti si nota un’antica cisterna adiacente alle prigioni feudali.

torre angioiana colletorto luigi pizzuto

 

Come ogni ambiente medievale che si rispetti, anche questo ha il suo fantasma immaginario. Si narra che nelle notti più gelide la regina faccia sentire i suoi strani lamenti. Dovuti alla fine tristissima che fece nel lontano castello di Muro Lucano. Ogni anno, il 12 agosto, un magnifico corteo in costumi d’epoca rievoca la storia del luogo unitamente all’incendio artistico della torre.

Luigi Pizzuto, Colletorto 

commenta