Diocesi termoli-larino

Federica, testimone della lezione di Papa Francesco ai giovani nel Lunedì dell’Angelo

Un autobus con una cinquantina di adolescenti è partito da Montenero di Biasaccia per la veglia della pastorale giovanile della Cei che si è tenuta a Pasquetta.

Una testimonianza sentita e toccante quella apparsa sulla home del sito internet della Diocesi di Termoli e Larino a firma di Federica Dottore che Lunedi dell’Angelo ha partecipato, in Piazza San Pietro, alla veglia dalla pastorale giovanile della Cei.

Papa Bergoglio ha chiamato a raccolta circa 80mila ragazzi in pellegrinaggio da tutte le diocesi d’Italia.

Anche da quella molisana è partito un autobus organizzato da don Stefano Rossi, parroco di Montenero di Bisaccia, che ha raggiunto Roma insieme a una cinquantina di persone, tra adolescenti e accompagnatori, non solo di Montenero ma anche di Termoli, Campomarino e San Giuliano di Puglia.

“È stato bellissimo poter rivivere un evento così, tra spettacolo, canzoni, riflessioni e testimonianze – queste le parole di Federica -. Prima dell’arrivo del Papa, si sono esibiti l’attore Giovanni Scifoni, il cantante Matteo Romano e il vincitore del Festival di Sanremo, Blanco.

È stato emozionante poter vedere il Papa passare tra noi, tra le migliaia di persone che erano presenti, ascoltarlo e pregare con lui. La gioia e la festa erano percepibili ovunque, la piazza era tutta colorata, tra fiori e i vari gruppi (Acr, Scout etc). Anche il Papa lo ha sottolineato, dicendo che sono passati due anni con la piazza vuota, una piazza che ha sofferto il digiuno e ora è piena di gioia, anche se purtroppo dense nubi oscurano ancora il nostro tempo. E’ il buio che fa paura a tutti, la guerra tremenda di cui pagano il prezzo più alto molti vostri coetanei la cui stessa esistenza è compromessa e i sogni sono calpestati. In tanti attendono ancora la luce della Pasqua.

Dopo la lettura del vangelo, quattro ragazzi hanno fatto una testimonianza personale: Alice, Samuele, Sofia, un altro Samuele ed infine è intervenuto Mattia Piccoli, premiato con l’attestato di Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella. Le loro testimonianze hanno colpito tutti, perché in qualche modo ognuno di noi si è ritrovato ad affrontare una sofferenza, specialmente in questi ultimi due anni di pandemia, ed è stato bello sapere come altri ragazzi coetanei hanno affrontato la sofferenza con la fede.

Il Papa ha ricordato ai giovani che non hanno l’esperienza dei grandi, ma hanno qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, ossia il fiuto della verità. Inoltre ha augurato ai giovani di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro”.

 

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