Politica

Fanelli dopo Toma/ Uovo pasquale con sorpresa. La resurrezione politica del fattore D

Nel Molise si è verificato un evento inaspettato e senza precedenti, passato un po’ sotto silenzio, forse per la concomitanza pasquale. Detto in termini metaforici, è stata inaugurata la settimana santa del Fattore D, la resurrezione dell’altra metà del cielo politico femminile.

È infatti accaduto che gli esponenti maschili del cosiddetto “campo largo” progressista, evidentemente colti da un soprassalto di modernità, e magari da un brividino nella schiena, non hanno escluso che a presiedere la prossima presidenza della giunta regionale possa essere candidata una donna: Micaela Fanelli.

È un’eventualità che dovrà fare i conti con le allargature del campo, ma il solo fatto che, pur a scoppio ritardato, il nome di una donna sia emerso in un ruolo apicale, è il chiaro segnale di un vero e proprio salto di qualità e di evoluzione maturata all’interno della nostra classe politica, quella meno retriva e più sensibile ai cambiamenti.

In effetti ci sono voluti anni per il riconoscimento dei valori femminili che mettono al centro i sentimenti, la cura estetica, la praticità delle decisioni e la misurazione dei risultati. Per questo abbiamo cercato di indagare in materia l’ultimo ventennio consultando a ritroso giornali dai quali ricavare un attendibile quadro comparativo.

 

Un significativo esempio lo abbiamo reperito su “Nuovo Molise”, primo quotidiano cartaceo regionale di cui era editore Giuseppe Ciarrapico. Ecco quanto si legge in una corrispondenza da Isernia datata 6 marzo 2000.

Titolo: “Riconfermati Patriciello, D’Ambrosio e Di Iorio”.

Sommario: “Forza Italia punta sulle donne. Nella lista anche una dottoressa. E’ Gabriella Biello figlia dell’ex sindaco”.

Testo. “Fatta la lista di Forza Italia per la provincia di Isernia. La sorpresa é l’inserimento, sul filo di lana, di una donna: Gabriella Biello, medico, figlia dell’ex-sindaco di Isernia, Gabriele. I “magnifici sette” che aspirano a Palazzo Moffa, dovrebbero quindi essere, al 99 per cento, i tre uscenti Aldo Patriciello, Alfredo D’Ambrosio e Alfonso Di Iorio, più quattro “matricole”: Toni Incollingo, ex-sindaco di Colli al Volturno, Angelo Camele, sindaco di Bagnoli del Trigno, Antonio Sciulli, coordinatore provinciale di Forza Italia, e, appunto, la giovane Gabriella Biello. Ieri sera le prime firme per l’accettazione delle candidature. (F. V.)”

 

Da questo istruttivo quadretto di persistente mondo antico, si può percepire che: A) I “magnifici sette aspiranti a Palazzo Moffa” sono gli uscenti eternamente presenti e rientranti; B) “Forza Italia punta sulle donne”, poi però dal cilindro esce “a sorpresa e sul filo di lana l’inserimento” di una donna, una sola e della quale, quasi a giustificarne l’inserimento, si sottolinea con insistenza il titolo di dottoressa.

Altri tempi? Certo, però quelli erano anche tempi in cui già girava la storiella  dello scolaretto finlandese che domanda alla maestra: “Ma da noi possono diventare primi ministri anche gli uomini?”.

Viene in mente il grande Giorgio Manganelli che definiva “troppità” una patologia che danneggia chi la esibisce molto più di chi la subisce. Eccoci dunque dinanzi ai danneggiati della “troppità” maschile. E quindi? Micaela for President.

 

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