La tradizione in chiave moderna

Don Franco e il messaggio universale: nel “Sepolcro” le culture del mondo a tavola con Cristo

Il mondo attorno alla tavola di Cristo per quella che è stata l’ultima cena prima della morte e poi della resurrezione.

La parrocchia di San Paolo ha scelto di raccontare l’Africa, l’Asia, l’Europa, il Sudamerica, il Nordamerica, l’Oceania, l’Antartide con i piatti tradizionali, le culture d’appartenenza, le abitudini e i riti unite da un denominatore comune: il Corpo di Cristo. Che è simbolo di uguaglianza, pace, fratellanza.

Sepolcro San Paolo

Il Santo Sepolcro della Chiesa di via Tiberio a Campobasso è tutto questo. Don Franco D’Onofrio e i suoi parrocchiani hanno allestito l’altare rinnovando una tradizione in chiave moderna. Seppure quel messaggio – rafforzato dai veli colorati dell’arcobaleno della pace ai piedi della tavola imbandita – sia un messaggio vecchio tanto quanto il mondo. Perché la pace è ancora oggi, purtroppo, qualcosa di irrisolto. Un valore continuamente violato dalla ferocia dell’uomo. Dalla fame di potere.

Gesù che passò molto del suo tempo a mangiare e a condividere il pane con gli altri, che evangelizzava intorno a un tavolo nel Sepolcro della chiesa di San Paolo trasmette una riflessione spirituale sul ruolo che, ancora oggi, il pasto comune potrebbe avere per i cristiani.

I pasti incarnano la grazia di Dio, dando così forma alla comunità e alla missione. E la missione in questa Pasqua 2022 è soprattutto quella del raggiungimento della pace.

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