Le indagini sulla scomparsa

Dagli abiti e dalle scarpe di Nicole si cerca la verità sulla notte dei misteri

Gli indumenti e le scarpe inspiegabilmente pulite della bambina ritrovata dopo 12 ore nel bosco sono stati sequestrati per perizie scientifiche. Tra le ipotesi in campo sulle quali sono al lavoro gli investigatori anche il sequestro di minore. Nessuna ipotesi è tralasciata nell'indagine della magistratura di Campobasso portata avanti dalla compagnia Carabinieri di Bojano, dal nucleo investigativo di Campobasso e dalla squadra mobile della Questura.

Gli abiti che indossava Nicole, la bambina di 5 anni e mezzo ritrovata dopo oltre 12 ore dal suo allontanamento da casa, sono stati sequestrati e saranno sottoposti ad una perizia scientifica. Anche da questo esame gli investigatori cercheranno di ricavare elementi utili a chiarire un quadro che finora, a tre giorni dalla scomparsa, appare molto incerto tanto è vero che questa mattina in Prefettura si è svolta una riunione per fare il punto sull’attività info-investigativa.

Per ora la Procura di Campobasso, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta, ha iscritto nel registro degli indagati solo Michela, la madre della piccola, per abbandono di minore e omessa custodia.

Cosa è avvenuto tra le 21.30 e le 22.30, ossia quando la giovane donna è rientrata a casa insieme ai figli – Nicole e il fratellino – dopo aver trascorso il pomeriggio e parte della serata ad una festa di compleanno? Dopo aver avvertito il padre Nicola e il marito Gaio che non trovava più Nicole, intorno alle 23 è stato lanciato l’allarme al centralino dei vigili del fuoco, ed è stato poi attivato il centro coordinamento soccorsi diretto dalla Prefettura.

Nelle due audizioni svolte in modalità protetta con il personale della Squadra Mobile, Nicole avrebbe confermato di essere uscita di casa dopo un rimprovero della mamma. Tuttavia questa versione non sembra convincere copletamente gli investigatori. Né convince la prima ricostruzione sulla dinamica della fuga e sulle lunghe ore trascorse fuori casa della bambina. Ci sono aspetti ancora oscuri sui quali si stanno concentrando i carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Bojano a cui sono state affidate le indagini.

Qualcuno ha preso e ha tenuto con sé la piccola e perché? O qualcuno ha voluto fare un dispetto alla famiglia? L’ipotesi del sequestro non è confermata. Ma le condizioni in cui Nicole è stata ritrovata e quelle dei vestiti che indossava inducono a più di qualche dubbio, tanto che fra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è anche il sequestro di minore. Lo si apprede da fonti investigative. La bambina è stata ritrovata in una dirupo piena di rovi, alla fine di una strada di campagna piena di fango. Tuttavia, le scarpette bianche che aveva ai piedi erano in buone condizioni, non erano sporche. Nelle ricerche di Nicole i soccorritori che hanno battuto contrada Fonte San Pietro, in territorio di Sant’Angelo Limosano, hanno raccontato di essersi infangati fino ai polpacci e di essere stati costretti in alcuni casi a buttare le scarpe che avevano indossato quel giorno, ormai irrecuperabili.

Altro punto da chiarire: il gelo. Nicole sarebbe riuscita a superarlo senza manifestare alcun segno di ipotermia nonostante avesse il giubbino aperto e senza indossare guanti nè un cappello per ripararsi dal freddo. Le temperature sono scese sotto lo zero nella notte tra sabato 2 e domenica 3 aprile, fiocchi di neve sono caduti durante le ore notturne.

“Mi sono meravigliato anche io quando ho notato che, dopo una notte al freddo, Nicole manifestasse soltanto una leggera ipotermia. Aveva solo le mani e i piedi freddi, ma era cosciente e vigile”, ha confidato un soccorritore.

Oggi anche il nonno Nicola, che aveva ipotizzato il rapimento della nipote mentre le ricerche erano in corso domenica mattina 3 aprile, ai microfoni della trasmissione di Rai Uno ‘La vita in diretta’ ha esposto più di qualche perplessità: “Mia nipote non avrebbe mai saltato la finestra, non si sarebbe mai allontanata nel buio e a quell’ora di notte. Forse si è trattato di una minaccia da parte della famiglia di mio genero, probabilmente qualcuno ce l’ha con mio genero o con la sua famiglia. O forse questa vicenda è legata ad un furto avvenuto due anni fa sempre in questa casa (quella di contrada Fonte San Pietro, ndr)”.

Conferme sul luogo in cui quella sera si trovava il padre di Nicole sono arrivate dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza di Limosano che le forze dell’ordine hanno acquisito domenica scorsa: dopo la festa di compleanno, si è soffermato in due bar del paese. Poi la terribile telefonata di Michela che, allarmata, lo ha avvertito della scomparsa della loro primogenita.

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