Settore dell'audiovisivo 'azzoppato'

Cinema, Molise unica regione senza Film Commission. “Cambiare passo per incentivare professionalità locali”

Nonostante la nostra regione ospiti importanti rassegne e abbia accolto il ciak di numerosi film, non è dotato di una Film commission, associazione che fornisce un supporto all'industria dell'audiovisivo. Gli operatori si sono incontrati questa mattina (14 aprile) nella Camera di Commercio di Campobasso. Toma: "Sarà creato apposito Dipartimento all’interno della Fondazione Molise Cultura"

In Italia ne esistono venti: dalla Puglia all’Abruzzo, dalla Campania all’Umbria. Parliamo delle Film Commission, commissioni nate per incentivare le produzioni cinematografiche. Dopo la nascita delle prime associazioni negli anni Novanta, per rendere più organico il settore diventato un punto di riferimento per l’industria audiovisiva, nel 2015 è stata creata l’Italia Film Commissions che – come si legge sul sito del Senato – ha l’obiettivo di promuovere il ‘cinema delle Regioni’ e “valorizzare le industrie culturali locali, quali apportatrici di consistenti ricadute economiche e vantaggi sociali e culturali nei contesti di riferimento”. Attualmente “il sistema articolato delle Film Commission  rappresenta per i territori un eccellente sistema di attrazione degli investimenti”.

Peccato che tutto ciò in Molise non esiste, nonostante la nostra regione ospiti importanti rassegne cinematografiche – come MoliseCinema a Casacalenda – e sia stata il set di diversi film: ‘Non ti muovere’ di Sergio Castellitto o ‘Sole a Catinelle’ di Checco Zalone, per citare gli esempi più recenti. Ma in passato in Molise sono state girate alcune scene di ‘Continuavano a chiamarlo Trinità’ con gli indimenticabili Bud Spencer e Terence Hill e ‘La legge è legge’ con Totò: il fiume Volturno e Venafro hanno ospitato i ciak di questi ultimi lavori cinematografici. In totale, venti film dal 1950 ad oggi. Negli ultimi cinque anni sono stati girati quattro film in Molise, con produzioni regionali: “Il viaggio” di Alfredo Arciero (2015) e “La pace non è uno stato naturale” di William Mussini (2019) realizzati da INCAS Produzioni, “Oltre la linea gialla” di Andrea Cacciavillani e Tonino Di Ciocco (2016) e “L’amore ai tempi di Sh.rek” (2019) di Alessandro Dervisio prodotti da Moscacieca. Invece ha partecipato alla coproduzione internazionale del film ‘Storia di mia moglie’ (uscito nelle sale di tutta Italia e distribuito in 67 Paesi) la società Palosanto Films, nata dopo l’esperienza di Moliwood Films, impresa di produzione cinematografica fondata nel 2012 dall’attore larinese Manfredi Saavedra e Pilar Saavedra Perrotta. La Palosanto Films ha prodotto finora quattro film e lavora stabilmente con la Rai per la quale ha prodotto anche diversi spot.

C’è quindi tutto indotto che si potrebbe sviluppare creando nuovi posti e opportunità di lavoro, ma che è ‘azzoppato’ proprio dall’assenza di una Film commission regionale che potrebbe fornire assistenza e sostegno alle produzioni cinematografiche, organizzare casting o mettere a disposizione tecnici, fonici e le altre maestranze locali che lavorano in questo comparto.

Gli operatori si sono incontrati questa mattina (14 aprile) nella Camera di Commercio di Campobasso per confrontarsi e per elaborare un documento programmatico elaborato dalla prima cellula costituita in Molise da un gruppo di produttori cinematografici.  Il confronto è stato promosso dalla Cna (Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa), una delle maggiori associazioni di categoria presenti sul territorio molisano circa mille imprese dei vari settori. Al tavolo il presidente regionale Francescopaolo Oriente, Giuseppe Trivisonno, Francesco Vitale, il presidente nazionale Gianluca Curti e Sabina Russillo.

Il settore cinematografico in Molise ha ampie potenzialità di sviluppo” anche se “ci sono poche società di produzione, mentre sono molti gli operatori, i video maker, i registi e gli autori che operano sul territorio”, osservano dalla Cna. “Manca un vero approccio imprenditoriale, nonostante gli sforzi delle realtà locali”. E “anche se dal 1950 ad oggi sono stati girati circa venti film, la parte più rilevante non ha raggiunto l’obiettivo della valorizzazione del territorio, della sua economia e delle professionalità molisane. Molto spesso le produzioni provenienti da fuori regione sono arrivate in Molise quasi casualmente oppure occasionalmente, perché alcune individualità della troupe, della produzione o del cast artistico avevano origini molisane”.

Per la Confederazione occorre un cambio di passo: “Bisognerebbe attrarre in maniera sistematica le produzioni da fuori regione e incentivare decisamente le professionalità interne al territorio. Perché possa esserci un concreto sviluppo del cinema, è necessario dar vita
all’organizzazione di un vero e proprio sistema di filiera” e “tutto questo sistema potrebbe essere ottimizzato con la creazione di una Film Commission in Molise, idonea a sostenere le esigenze degli operatori, delle troupe e delle produzioni”.

cotugno cefaratti Toma

Al confronto hanno partecipato anche il governatore Donato Toma, l’assessore al Turismo e Cultura Vincenzo Cotugno, i consiglieri regionali Fabio De Chirico e Angelo Primiani (M5S) e Gianluca Cefaratti (Orgoglio Molise).

Nel suo intervento, il presidente della Regione Molise ha posto l’accento sulla “necessità di costruire un progetto serio e strutturato, a partire dalla formazione professionale regionale, dove è possibile l’inserimento di corsi specifici nel catalogo professionale”. Si è anche soffermato sulla film commission, “una straordinaria opportunità per avere un rimbalzo nazionale nella conoscenza del territorio e per le ricadute positive che la stessa può produrre sulla sua economia”. Toma quindi ha annunciato che si sta lavorando alla costituzione di un apposito Dipartimento all’interno della Fondazione Molise Cultura.

toma film commission

(foto Kerem del film ‘Sole a catinelle’)

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