L'intervista

“Riaprire la biblioteca Albino, espropriare terreni ad Altilia, assumere custodi”: le sfide del nuovo direttore Musei del Molise

Da un mese a capo della direzione museale del Molise, l'archeologo Enrico Rinaldi parla a Primonumero delle importanti sfide che lo attendono nel suo mandato di quattro anni. E sulla gestione dei siti che per sette anni sono stati nelle mani di un'unica associazione annuncia: "Ci sarà un nuovo bando"

Un mese fa alla Direzione regionale dei musei del Molise è arrivato l’archeologo Enrico Rinaldi.

Professore, specialista in restauro di monumenti con una lunga e documentata esperienza nei parchi archeologici, è a capo di quello di Sepino dalla fine dello scorso gennaio. Responsabile delle commesse Ales a Ostia, Pompei e in Sardegna (Ales è una società in house del Ministero della Cultura), il 1 marzo ha preso servizio nello splendido Palazzo Japoce di Campobasso, sede dell’ex polo museale lungo Salita San Bartolomeo.

Primonumero lo ha intervistato.

palazzo Japoce

Direttore Rinaldi, partiamo da una buona notizia: domenica prossima saranno aperti gratuitamente diversi luoghi culturali anche in Molise dove con la fine dello stato di emergenza il Ministero della Cultura ha deciso di ripartire con le Domeniche al museo. Ci parli un po’ di questa iniziativa e degli effetti che il suo venir meno ha provocato sul settore in questi due anni di pandemia.

“E’ un’iniziativa che ho sempre condiviso, perché consente di avvicinare alla cultura più fasce di cittadini, spesso impossibilitati o più semplicemente disabituati a vivere un’esperienza museale e quasi sempre ha ricadute positive sull’indotto economico locale. Chiaramente i flussi di visita vanno gestiti in relazione alla vulnerabilità delle opere esposte e alla fragilità delle aree archeologiche. Le chiusure dovute all’emergenza pandemica e la conseguente crisi socio-economica hanno determinato negli ultimi due anni una significativa riduzione del numero dei visitatori dei musei statali del Molise, circa il 40% in meno rispetto alle presenze registrate nel 2019”.

Da diversi anni la Direzione dei Musei del Molise cerca come può di tenere aperti siti, musei e castelli in regione ricorrendo ad accordi di valorizzazione o rimettendosi alla disponibilità dei vostri dirigenti. Come si affronta questa grave carenza di personale che ha portato anche a chiusure o aperture a singhiozzo dei luoghi della cultura?

“La carenza di personale purtroppo interessa tutte le Direzioni Regionali Musei, non solo quella del Molise. Dopo molti anni, tra il 2019 e il 2020, il Mistero della Cultura ha messo a bando circa 1500 posizioni destinate al personale di vigilanza e accoglienza al pubblico. Fortemente rallentate dalla pandemia, le procedure sono in fase conclusiva ed entro l’estate avremo 24 risorse in Molise che consentiranno di integrare i vuoti delle piante organiche. La disponibilità dei funzionari e degli assistenti tecnici, che in questi anni hanno consentito di tenere aperti i nostri musei e ai quali sento di esprimere la mia gratitudine, non può essere tuttavia una soluzione duratura e permanente”.

Dopo diversi cambi al vertice della Direzione regionale ora c’è lei che dovrebbe restare in sella, mi corregga se sbaglio, almeno quattro anni. E questa è già di per sé una buona notizia. Alcuni giorni fa intervistando una operatrice turistica professionale è emerso quanto la mancanza di coordinamento tra Direzione museale e Regione Molise (assessorato al Turismo e Cultura) si sia rivelato un problema che limita l’accoglienza dei turisti in Molise e chi con loro ci lavora. Ci spieghi intanto quali sono i vostri compiti e anche il tipo di collaborazione che si può instaurare tra voi e loro.

“Sono qui da meno di un mese e non sono in grado di dirle onestamente se ci sia stata una mancanza di coordinamento tra Direzione Musei e Regione. Di sicuro i frequenti cambi al vertice non aiutano ad attuare sinergie e azioni condivise, non solo con le Istituzioni ma anche con le comunità locali, gli operatori culturali, il tessuto delle imprese, che sono invece attività essenziali che cercherò di mettere in campo durante il mio mandato di quattro anni”.

Tra gli obiettivi da perseguire c’è anche la riorganizzazione dei servizi e della gestione all’interno dei siti affidati negli ultimi sette anni a un’unica associazione (Memo Cantieri culturali)? Ci sarà un nuovo bando?

“Ci sarà sicuramente un nuovo bando a cui sta già lavorando il Segretariato Regionale del Molise, attraverso il quale si potrà incrementare l’attuale servizio di offerta al pubblico”.

Lei è anche a capo del Parco archeologico di Sepino dove probabilmente la sfida delle sfide la attende visto che lì c’è un grosso problema legato alla proprietà dei terreni con la presenza di animali al pascolo nel bel mezzo del sito. Quali azioni intraprenderà per la riorganizzazione e la mancanza di personale?

“La proprietà dei terreni non può essere un ostacolo alla fruizione di un bene riconosciuto di pubblica utilità. Esistono delle leggi dello Stato e cercherò di farle rispettare. Nel contesto di Sepino gli animali al pascolo sono un elemento vitale dell’identità storica del luogo, che bisognerebbe cercare di preservare allo stesso modo dei resti archeologici e di quelli architettonici: ma questo può avvenire solo nell’ambito di regole che oggi mancano. Il personale arriverà gradualmente attraverso nuovi concorsi pubblici. Gli Istituti dotati di autonomia giuridica, come il Parco Archeologico di Sepino, possono tuttavia ricorrere ad ulteriori forme di reclutamento, come ad esempio incarichi affidati a professionisti esterni all’Amministrazione”.

biblioteca albino

 

L’ultima domanda gliela faccio sulla biblioteca Albino di Campobasso che nel 2017 è passata dalla Provincia al Mic e che ancora oggi conserva una fetta importante del patrimonio culturale senza renderlo fruibile. C’è speranza a suo avviso di poter rivedere aperti quei cancelli?

“Assolutamente sì. Il Segretariato Regionale, in accordo con la Direzione Generale Biblioteche a cui pertiene la competenza della Biblioteca Albino di Campobasso, sta lavorando nei tempi e nei modi più rapidi possibili perché la riapertura possa avvenire in piena sicurezza”.

Altilia - Sepino

 

Questi i siti aperti domenica 3 aprile e per tutte le successive prime domeniche del mese: castello Di Capua a Gambatesa (mattina), il castello Angioino di Civitacampomarano, il Museo Sannitico, il Museo di Palazzo Pistilli, il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia, il Santuario Italico di Pietrabbondante, il Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno, castello Pandone a Venafro, il Museo Archeologico di Venafro (mattina) e il Museo della Città e del Territorio di Sepino-Altilia all’interno del Parco Archeologico di Sepino. Per accedervi è necessario il green pass e la mascherina.

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