Idee per l'accoglienza

Villaggio dei terremotati e ospedale Vietri per profughi ucraini: 10 associazioni lanciano proposta a Prefetto e Toma

La lettera inviata al prefetto Cappetta e al governatore Toma per 'candidare' le casette costruite dopo il sisma di San Giuliano di Puglia del 2002. "Il villaggio va risistemato, ma potrebbe accogliere famiglie in fuga dalla guerra", scrivono le associazioni che propongono anche l'impiego del nosocomio frentano

Nel giorno in cui la Prefettura di Campobasso ospita il vertice per preparare l’accoglienza dei profughi ucraini, dieci associazioni firmano una lettera inviata al prefetto Cappetta e al governatore Toma per ‘candidare’ il villaggio costruito a San Giuliano di Puglia dopo il terremoto del 2002. Le casette, da tempo disabitate, potrebbero ospitare le famiglie rifugiate nel nostro Paese. Queste ultime poi potrebbe ricevere assistenza sanitaria all’ospedale Vietri di Larino.

“L’immane tragedia che sta vivendo il popolo ucraino non può lasciarci indifferenti e silenziosi, come purtroppo è avvenuto agli inizi degli anni novanta con le guerre nella ex Jugoslavia. Come associazioni e cittadini molisani ci mettiamo a disposizione per dare un contributo concreto all’accoglienza di profughi colpiti da un feroce attacco militare che travolge anche anziani, donne e bambini”, esordiscono le associazioni che hanno firmato la lettera. Si tratta di Molise 2030, Molise Città ideale, Molise Domani, Città nuova, La Fonte, Molise Europeo, Macchia Domani, Isde, Per il Nostro Molise, Democrazia Popolare, Ali – Autonomie Locali Molisane. 

“Riteniamo che in questa drammatica situazione si debba provare a dare una risposta adeguata a quei nuclei familiari con bambini, in età scolare e prescolare che presentano bisogni specifici. Ci riferiamo alla necessità di consentire una aggregazione di famiglie i cui figli hanno bisogno di studiare, di fare sport, di socializzare senza il trauma del passaggio improvviso a una lingua straniera”. In base a questi presupposti, secondo le associazioni, “il villaggio di San Giuliano di Puglia potrebbe essere considerato e valutato per una concreta risposta alle esigenze di famiglie in fuga dall’Ucraina, che desiderano riorganizzare la propria vita con un buon livello di autonomia, con i necessari supporti istituzionali e in un rapporto collaborativo con le comunità locali. I cittadini del cratere sismico, che hanno subito una immane tragedia sulla propria pelle, sono pronti a prendersi cura di chi scappa dalla guerra”.

Il villaggio di San Giuliano di Puglia conserva servizi e strutture che ora potrebbero utilizzati dalle popolazioni in fuga dal conflitto: “Dispone di alloggi, aule, palestra, piscina e luoghi di culto” anche se, riconoscono le associazioni, necessita di “interventi di sistemazione e manutenzione per i quali, oltre all’ intervento pubblico programmato ma che deve essere immediato e celere, possiamo sollecitare la partecipazione di privati che sicuramente non si sottrarranno a questo impegno. Le associazioni e i movimenti si mettono a fianco della Croce Rossa, che ringraziamo per la disponibilità e siamo certi che implementerà l’operazione, per rendere fruibili le strutture nel più breve tempo possibile”.

Per offrire un’assistenza sanitaria alla popolazione ucraina, invece, potrebbero essere implementati i servizi del nosocomio frentano: “L’ospedale Vietri di Larino potrebbe essere riqualificato non solo per medicina territoriale, ma anche come struttura sanitaria per i primi interventi in favore delle famiglie ospitate“.

Non si sa se la proposta sarà accolta: al termine del vertice in Prefettura, si è deciso di avviare una ricognizione delle strutture che potrebbero ospitare i rifugiati. Ne sono previsti 90 in Molise, una parte dei circa 17mila già arrivati nel nostro Paese (secondo i dati forniti oggi pomeriggio dal Viminale). Saranno ospitati quasi tutti a Campobasso.

Dall’Ucraina i primi 90 rifugiati destinati alla provincia di Campobasso: è in corso la ricognizione degli alloggi

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