La replica

Vigilanza privata a domicilio, la versione dell’associazione nazionale Guardie Giurate

Riceviamo e pubblichiamo una nota di replica a firma di Massimo Raffi, presidente dell’Associazione nazionale Guardie Giurate, in merito all’articolo riguardante la vigilanza privata a Petacciato.

 

Preso atto dell’articolo “Dopo la raffica di furti la Vigilanza privata suona a domicilio e chiede i soldi per le ronde”, è doveroso precisare che la Vigilanza Privata – così come da normative Statuarie – nasce per soddisfare le esigenze di sicurezza laddove la legge non può disporre diversamente, e questo determina la volontà decisionale del singolo utente a fruire o meno del servizio. È ovvio, pertanto, che pur essendo un attività regolamentata dal Ministero degli Interni e riconosciuta come “Sicurezza Sussidiaria” disponendo delle dovute certificazioni, alla base vi è pur sempre un’amministrazione privata che promuove determinati servizi alla società. Il fatto che nell’articolo venga usato il termine “porta a porta”, così come la definizione alquanto interpretativa sull’autorità della Guardia Giurata, descritta come un soggetto limitato alla mera segnalazione quando in realtà dispone della qualifica di Incaricato di Pubblico Servizio, nelle funzioni di sicurezza complementare, appare alquanto offensivo e discriminatorio ai danni di un comparto che quotidianamente garantisce la presenza nello sviluppo e nell’ingranaggio della sicurezza nazionale.

C’è da precisare – inoltre – e qualora fosse veritiera l’informazione, che il termine coniato per definire l’attività proposta – se pur predatoria – come “controllo del territorio”, appare alquanto soggettivo poiché proprio la circolare del Capo della Polizia del 2019 stabilisce espressamente che tale rientra nell’attività di Pubblica Sicurezza, pertanto incompatibile all’autorità delle Guardie Particolari Giurate limitate alla vigilanza dei beni.

Ora, capisco la situazione alquanto critica, ma l’istituto di Vigilanza ha solo promosso la propria attività utilizzando dei canali sociali, nel tentativo di garantire la sicurezza in una località che sembra quasi abbandonata dalle istituzioni. Da associazione a tutela di questa categoria, chiedo la rettifica dell’articolo, trovando ingiusto e sbagliato leggere un contenuto che sembra più intenzionato a rassicurare i malintenzionati, sminuendo strutture certificate da severe normative ministeriali e mettendo in discussione l’autorità delle Guardie Giurate; figure giuridicamente riconosciute con tanto di funzioni istituzionali, come fosse una sorta di teatrino allestito tanto per fare scena, approfittando della situazione critica in cui riversano gli abitanti di Petacciato.

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