L'Ospite

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Termoli, il Teatro che non c’è

La profonda e amara riflessione di Ugo Ciarfeo, Maestro di Teatro e con una lunghissimo e proficuo impegno nel veicolare l'arte teatrale a Termoli, sull'assenza di spazi della cultura - nella cittadina adriatica - dove "il cittadino possa trovare il cibo che nutra il suo cuore e il suo cervello".

di Ugo Ciarfeo

 

Il Molise apre il sipario dei suoi teatri: Campobasso, Isernia, Agnone, Ferrazzano, Guglionesi. E Termoli? Non ha un teatro perché è stato deciso che esso non serva ai termolesi o che possa essere più utile uno stadio o una palestra.

Suggerirei a Chi di dovere uno sguardo all’antica Grecia, quando misurava sulla stessa bilancia il peso dello sport e del teatro perché accompagnassero il vitale sviluppo di ogni cittadino di pari passo.

Oggi ogni Comune ha il suo Assessorato alla Cultura che spesso non assolve il suo compito o perché l’Addetto non ha le competenze appropriate ma soprattutto per mancanza degli spazi. La sede della Cultura dovrebbero assomigliare ad un moderno supermercato dove ogni cittadino trova tutto quello che abbisogna al suo corpo. Invece per la Cultura mancano gli spazi dove il cittadino possa trovare il cibo che nutra il suo cuore e il suo cervello.

Il Teatro non è un semplice e puro divertimento estivo, può vivere per tutte le stagioni perché ha la forza di rientrare prepotentemente nel gran progetto della vita di ciascuno di noi, ed in particolare nei giovani, che trovano una risposta sincera ai problemi di sopravvivenza, una risposta che faccia riscoprire la riflessione personale e che non sia a vantaggio del solo divertimento o puro svago.

Il Teatro dà delle giuste risposte al problema della noia, elemento da non sottovalutare specialmente in questo periodo, e della disperazione dei tanti giovani che incontriamo incerti e preoccupati per le strade e per le piazze. Per molti sarà, invece, già molto imparare a riscoprire se stessi per facilitare i rapporti umani e la convivenza intelligente di gruppo: uno dei valori persi.

Da non tralasciare per tutti l’educazione della nostra lingua che solo in Teatro è ancora possibile ascoltare e che nella vita potrebbe essere il primo biglietto da visita per comunicare con gli altri. E poi dobbiamo proteggere gli attori e tutti i lavoratori dello spettacolo: sono tutti utili come i fiori, un raggio di sole, la musica, l’ossigeno.

Termolesi, noi de “Laltrotheatro di Ugo Ciarfeo” siamo pronti a ripartire con il nostro programma tra tante difficoltà, ma fidiamo nel vostro consenso che ci segue da circa venti anni (278 titoli, 729 serate) e chiediamo insieme a gran voce al Comune: RIDATECI IL TEATRO.

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