Verso la gigafactory

Stellantis, avviato dialogo Tavares-sindacati: “Preservare condizioni di lavoro”

La Uilm commenta con soddisfazione il confronto col Ceo del gruppo automobilistico di cui fa parte la Fiat di Termoli: “Disponibilità preziosa per il futuro dell’Italia”

Un primo confronto, con l’obiettivo di porre le basi per il futuro, delineando i passi fondamentali della transizione dalla produzione di cambi e motori endotermici a quella di batterie per auto elettriche con la realizzazione della Gigafactory in Molise.

La Uilm commenta con soddisfazione il dialogo avviato in questi giorni con Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, il gruppo automobilistico di cui fa parte la Fiat di Termoli.

“L’incontro con l’amministratore delegato, Carlos Tavares ha attestato la volontà di Stellantis di confrontarsi con il sindacato dei lavoratori anche sugli aspetti più difficili della trasformazione dell’industria dell’auto che inevitabilmente dovremo fronteggiare. Ricambieremo questa disponibilità assumendo sempre un atteggiamento costruttivo nella nostra attività di difesa dei lavoratori”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.

“L’amministratore delegato – spiegano Palombella e Ficco – ha sottolineato i quattro obiettivi del piano industriale di Stellantis, che almeno per le sfide di fondo traguarda il 2030: progressiva riduzione delle emissioni di carbonio, fino in prospettiva alla totale neutralità; vendita in Europa del 100% di veicoli elettrici e in Nord America del 50% dei veicoli elettrici entro il 2030; miglioramento della qualità per diventare il numero uno nella soddisfazione dei clienti; grande attenzione alla competitività e alla redditività per garantire la sostenibilità del gruppo. Inoltre è stata rimarcata la necessità di ridurre fortemente i costi di produzione nei prossimi anni, per garantire la possibilità di acquisto da parte della classe media delle vetture elettriche. È emersa anche la volontà di avviare un processo di insourcing delle produzioni”.

Ma se questa è la direzione dell’azienda, la Uilm ha posto alcuni punti fondamentali per una collaborazione massima. “Come Uilm – proseguono Palombella e Ficco – abbiamo innanzitutto rivendicato la necessità di completare il piano industriale. Abbiamo anche offerto la disponibilità a cercare di fare la nostra parte per il recupero di competitività delle fabbriche italiane, ma preservando le condizioni di lavoro ad iniziare da quelle rilevanti per la salute e sicurezza. Infine abbiamo rammentato che a fine anno ci attende un appuntamento di grande importanza sindacale, il rinnovo del Contratto specifico di lavoro”.

“È chiaro – concludono Palombella e Ficco – che Carlos Tavares conosce profondamente il settore automotive e ha le idee chiare su come affrontare le sfide del futuro, pur mantenendo molta flessibilità nelle scelte industriali da assumere. Speriamo che come Italia sapremo fare sistema, poiché in un certo senso viviamo una sfida nella sfida”.

Il sindacato ha fatto anche un passaggio sull’attuale crisi dei microchip. “Innanzitutto dobbiamo superare le criticità delle forniture che corrono il rischio di colpire gravemente la nostra industria anche più di quella degli altri paesi europei, per cui rinnoviamo il nostro invito al Governo di istituire una Agenzia degli approvvigionamenti: in questa fase di emergenza pensiamo che sindacato, imprese e Governo dovrebbero provare a fare fronte comune e lavorare in forte sinergia”.

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