Il censimento delle spiagge

Scoperto nido di fratino, “prima volta a marzo”. Ambiente Basso Molise avvia monitoraggio tartarughe marine

I volontari di Ambiente Basso Molise, autorizzati dalla Regione e sollecitati dai balneatori, hanno scoperto il nido del piccolo e prezioso uccello dell'arenile lo scorso 25 marzo. "In genere i nidi si cominciano a trovare dopo la seconda metà di aprile" dice il presidente Luigi Lucchese. Il lavoro dei volontari

Un nido di fratino, il piccolo uccello che vive sulla spiaggia ed è specie protetta, è stato scoperto a Termoli nord (vicino il camping Azzurra) il 25 marzo scorso durante un sopralluogo dei volontari dell’associazione Ambiente Basso Molise, che hanno avviato il monitoraggio delle spiagge con autorizzazione da parte della Regione Molise e esplicita richiesta dei titolari delle concessioni demaniali. I baleatori hanno proposto un monitoraggio finalizzato a identificare i nidi di fratino per la relativa salvaguardia prima della puliiza degli arenili e del passaggio dei mezzi meccanici che devasterebbe i nidi.

Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise
Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise

“La sensibilità nei confronti di questo uccellino, che monitoriamo da diversi anni, è aumentata parecchio, per fortuna. La collaborazione con gli enti comunali e i titolari di lidi ci permette di mettere in campo con maggiore facilità gli strumenti necessari alla tutela del fratino” dice Luigi Lucchese, presidente dell’associazione Ambiente Basso Molise, che qualche giorno fa si è imbattuta in un nido “fuori stagione”.

“E’ la prima volta che accade di trovare un nido di fratino in questo periodo dell’anno, perché generalmente i nidi cominciano a esserci a partire dalla seconda metà di aprile” spiega Lucchese, che con la sua associazione ormai da anni potenzia l’opera di sensibilizzazione della biodiversità sul territorio.

L’invito che Ambiente Basso Molise, con tenacia, lancia da tempo è stato raccolto. E rilanciato dalla stessa Capitaneria di porto di Termoli, attraverso una nota del comandante Amedeo Nacarlo con la quale i balneatori molisani vengono invitati a “prendere coscienza della necessità di tutelare l’avifauna, che costituisce uno dei principali indicatori dello stato di salute delle spiagge”. La Capitaneria mette in guardia dal rischio reale di danneggiamento di nidi, uova e pulcini del fratino in questo momeno nel quale le spiagge si preparano al consueto restyling in vista della stagione estiva, per la quale è stato chiesto un anticipo temporale.

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Lo scorso anno sono stati censiti 26 nidi di fratino sulla sui 14 chilometri di costa del Molise, oltre a un nido di corriere piccolo, inedito. “Laddove il fratino nidifica – aggiunge Luigi Lucchese – il mare è particolarmente pulito, come hanno rilevato le analisi effettuate in corrispondenza delle uova depositate sulla spiaggia da questo uccello. In pratica il mare delle zone in cui il fratino nidifica è di qualità eccellente, e anche il cibo a disposizione del fratino ne trae beneficio”.

Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise
Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise
Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise
Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise
Fratino capretta tartaruga marzo 2022 ambiente basso Molise

Non solo fratino, perchè l’associazione Ambiente Basso Molise, i cui soci hanno seguito un apposito corso di formazione, è stata anche delegata al monitoraggio della tartaruga caretta-caretta attraverso una convenzione con l’Università degli Studi del Molise e il Centro cetacei di Pescara. “Proveremo a fare anche questo tipo di censimento- precisa il presidente Lucchese – sebbene sia più complesso. Nei giorni scorsi abbiamo trovato due esemplari di caretta caretta spiaggiata, ora ci concentreremo anche sulla eventuale presenza di nidi”.

Nell’ottobre 2019 proprio il Centro studi cetacei di Pescara aveva dato un contributo rilevante alla scoperta che aveva fatto il giro d’italia di nidi di tartarughe sulla spiaggia di Campomarino. In parte le uova si erano schiuse spontaneamente sotto la tutela del personale, e le tartarughine erano riuscite a raggiungere la riva dell’Adriatico grazie alla difesa approntata da Capitaneria di porto, volontari ambientalisti ed esperti. Le altre 50 uova circa invece erano state trasferite nel centro di Pescara per la schiusa in modo assistito.

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Le foto di questo articolo sono state concesse da Ambiente Basso Molise

 

 

 

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